D'ORIA Opinioni

UNIONE EUROPEA


Il baricentro dell’Unione europea risulta spostato verso l’Est con conseguenze negative a carico del Sud e delle regioni mediterranee. Di conseguenza, i motivi di allarme sono molteplici. Avanza un assillo: siffatto tipo di Unione europea, miscela di popoli, lingue, tradizioni e culture, frantumate, per giunta, in un’agguerrita miriade di inquiete minoranze etniche, potrà mai ricavare una armonica compattezza comunitaria?  Oppure il sistema rischia di tramutarsi in una specie di informe ammasso con separatezze inconcialibili e con la ricerca singola di contare più di altri? L’esigenza di un’assonante anima comunitaria di valore europeo fu l’organico disegno innovativo dei fondatori della Comunità. Ma, al momento, tale sacrosanta tendenza di comune sentire politico si è sbiadita e mostra la corda. Tra l’altro, l’attuale panorama politico si è trasformato in un mosaico a più tinte con l’aggravio di euroscetticismi diffusi e di nazionalismi insorgenti. La moneta unica non ha prodotto entusiasmi. Le convergenze economiche vacillano. Intanto i “direttori”, separati e ristretti, di convenienza, si fanno strada. Insomma, vi è un dato di fatto: le terre comunitarie si estendono ma l’essenzialità fondante dell’anima comunitaria e politica risulta depressa e debole.