D'ORIA Opinioni

68° ANNIVERSARIO


 Ricorrenza domani del 68° anniversario della Repubblica che si festeggia come ogni anno. Proprio Il 2 e il 3 giugno 1946 si tenne, infatti, il referendum istituzionale indetto a suffragio universale con il quale gli italiani venivano chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo – monarchia o repubblica – dare al Paese. Dopo 85 anni di regno, con 12.718.641 voti contro 10.718.502, l’Italia divenne una repubblica e i monarchi di casa Savoia vennero esiliati. Anniversario per ribadire anche ai giovani come si possa comprendere il senso profondo ed il forte valore etico e storico di una ricorrenza non solo commemorativa ma intesa quale momento di asserzione e diffusione dei molteplici principi densi di alto significato di cui la nostra Costituzione è portatrice.                  La vituperata prima Repubblica è stata attraversata da molti travagli, ma anche al mondo d’oggi ci troviamo di fronte a sentimenti che non tendono certo alla giustizia e alla pacifica convivenza, specialmente in un momento in cui il portafoglio risulta più alleggerito rispetto a prima. Con l’euro, è tutto cresciuto nella spesa, anche se gli specialisti economici continuano a ripetere che la nuova moneta ci ha portato vantaggi. Sarà così. Però questa sensazione di deterioramento economico è sulla bocca e nelle …tasche di tutti. Il panorama quindi che è cambiato completamente in un quadro di emergenza, richiede risposte corrispondenti ed adeguate, avendo come punto di riferimento costante i cittadini e i loro bisogni. Intanto si continua a strombazzare ai quattro venti che la situazione è grave, che la fiscalità sarà alleggerita essendo tutti a conoscenza, tra le altre cose, che la riduzione della stessa conduce ad un naturale, sicuro sviluppo. Ma le belle parole rimangono tali.  Un augurio quindi per una buona celebrazione ma, soprattutto, un augurio diretto a ciascuno di noi, qualunque sia il ruolo che ricopre, per svolgere un’azione idonea ad abbattere vecchie impalcature e gettare le basi, in attuazione di regole certe, di risanamento e di rinnovamento ai fini di governi di nuovo tipo ma, soprattutto, adeguati ai tempi difficili.