La Propoli dei libri

Dal libro " Veronika decide di morire " di Paulo Coelho


" Ti voglio raccontare una storia, disse Zedka. Un potente stregone, con l'intento di distruggere un regno, versò una pozione magica nel pozzo dove bevevano tutti i sudditi. Chiunque avesse toccato quell'acqua, sarebbe diventato matto.Il mattino seguente, l'intera popolazione andò al pozzo per bere. Tutti impazzirono, tranne il re, che possedeva un pozzo privato per sè e per la famiglia, al quale lo stregone non era riuscito ad arrivare. Preoccupato, il sovrano tentò di esercitare la propria autorità sulla popolazione, promulgando una serie di leggi per la sicurezza e la salute pubblica. I poliziotti e gli ispettori, che avevano bevuto l'acqua avvelenata, trovarono assurde le decisioni reali e decisero di non rispettarle.Quando gli abitanti del regno appresero il testo dei decreti, si convinsero che il sovrano fosse impazzito, e che pertanto ordinasse cose prive di senso. Urlando, si recarono al castello, chiedendo l'abdicazione.Disperato il re si dichiarò pronto a lasciare il trono , ma la regina glielo impedì, suggerendogli: "Andiamo alla fonte e beviamo quell'acqua. In tal modo, saremo uguali a loro". E così fecero: il re e la regina bevvero l'acqua della follia e presero immediatamente a dire cose prive di senso. Nel frattempo, i sudditisi pentirono: adesso che il re dimostrava tanta saggezza, perchè non consentirgli di continuare a governare? La calma regnò nuovamente nel paese, anche se i suoi abitanti si comportavano in maniera del tutto diversa dai loro vicini. E così il re potè governare sino alla fine dei suoi giorni."------------------------------------------------------------------------------------------------------------“- Che cos’ è la realtà ? - Ciò che la maggioranza ha ritenuto che dovrebbe essere. Non necessariamente la situazione migliore, né la più logica, ma quella che si è adattata al desiderio collettivo. Vedi che cosa ho intorno al collo? - Una cravatta.- Giusto. La tua risposta è logica, coerente per una persona assolutamente normale: una cravatta! Un matto, però, direbbe che porto intorno al collo un pezzo di stoffa colorata, ridicolo, inutile, annodato in maniera complicata, che rende difficili i movimenti della testa e richiede uno sforzo maggiore per far entrare l’aria nei polmoni. Se dovessi distrarmi mentre mi trovo vicino ad un ventilatore, potrei morire strangolato da questo pezzo di stoffa.- Se un matto mi domandasse a cosa serve una cravatta, dovrei rispondere: assolutamente a niente. Non può dirsi utile neanche per abbellirsi, perché oggigiorno è divenuta addirittura il simbolo della schiavitù, del potere, del distacco. La sua unica utilità si manifesta al ritorno a casa, quando una persona può togliersela, provando la sensazione di essersi liberata da qualcosa che non sa neanche che cosa sia. Ma quella sensazione di sollievo giustifica l’esistenza della cravatta? No. Eppure, se domandassi ad un matto e a una persona normale che cos’è il nastro che porto intorno al collo, sarebbe considerato sano colui che mi rispondesse : una cravatta. Non importa chi è nel giusto: importa chi ha ragione.”------------------------------------------------------------------------------------------------------------“ La normalità è solo una questione di consenso. Ossia, se molta gente pensa che una cosa sia giusta, quella cosa lo diventa. “------------------------------------------------------------------------------------------------------------“ Così deve essere per voi: mantenetevi folli e comportatevi come persone normali. Correte il rischio di essere diversi, ma imparate a farlo senza attirare l’attenzione. “------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Paulo Coelho" Nella sua esistenza Veronika aveva capito che tantissime persone di sua conoscenza parlavano degli orrori della vita altrui come se fossero preoccupatissime di aiutare gli altri, ma in relatà si compiacevano per la loro sofferenza: perchè questo li portava a credere di essere felici, considerando che la vita si era mostrata generosa nei loro confronti. Lei detestava questo tipo di gente."------------------------------------------------------------------------------------------------------------“ Ah, se tutti potessero conoscere la propria follia interiore e convivere con essa! Il mondo sarebbe peggiore? No, le persone sarebbero più giuste e più felici. “------------------------------------------------------------------------------------------------------------“ Tu sei una persona diversa, che vuole essere uguale. E questo dal mio punto di vista, è considerato una malattia grave.- E’ grave essere diversi? - E’ grave sforzarsi di essere uguali: provoca nevrosi, psicosi, paranoie. E’ grave voler essere uguali, perché questo significa forzare la natura, significa andare contro le leggi di Dio che, in tutti i boschi e le foreste del mondo, non ha creato una sola foglia identica a un’altra. Ma tu ritieni che l’essere diverso sia una follia, e perciò hai scelto di vivere a Villette. Perché qui, visto che tutti sono diversi, diventi uguale agli altri. “------------------------------------------------------------------------------------------------------------“Il vero io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te."------------------------------------------------------------------------------------------------------------ "La consapevolezza della morte ci incoraggia a vivere…….la giovane avrebbe considerato ogni giorno un miracolo: in effetti, tenendo conto delle rilevanti probabilità che ci accadano cose inattese in ogni secondo della nostra fragile esistenza, è proprio così. “