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UOMO LIBERO,IDEE LIBERE,LIBERTA' DI SCELTE


Signor Cittadino Presidente del Consiglio S. Berlusconi,ho appena letto le sue dichiarazioni ,ancora una volta riferite alla scuola pubblica,rivolta a tutte le madri D'Italia,e gira che rigira,ancora parla di sinistra e chiaramente le sue parole si sottintende vengono rivolte ai maledetti comunisti. Quindi,se ho ben inteso,le sue dichiarazioni,Lei invita tutte le madri d'Italia a non mandare i propri figli alle scuole statali, perché sono un ricettacolo di idee di sinistra e conseguentemente vanno verso il pensiero comunista,e un'educazione che niente a che fare con Le sue idee liberali,se questo è il suo giudizio inequivocabile sulla scuola statale pubblica, si intende che  solo la scuola privata è il baluardo verso l'avanzata di idee comuniste? Se è così,ha pensato a cosa sarebbe la sua vita nel futuro? Io credo che Lei dovrebbe ringraziare quelle madri,che hanno mandato i propri figli alle scuole statali,che sono cresciuti con le idee di sinistra ,(sempre in riferimento alle sue parole),ma queste si possono sempre dire che si volevano dire,ma si voleva dire altro,detta questa precisazione, conviene con me,e se non conviene, pazienza,l’importante e che conviene a Lei che deve guidare questa Italia “comunista”,che dovrebbe ringraziare queste madri perché come scritto sopra,non ci sarebbero pericolosi reazionari comunisti,che la vogliono sempre fregare,(ma è sicuro che siano i comunisti reazionari che la vogliono fregare?),ma caro  cittadino Presidente, ha mai pensato a come sarebbe la sua vita senza questi pericolosi e reazionari comunisti? Sarebbe una vita vuota,senza significato,una vita monotona solo,se mi consente la parola,solo di Bunga Bunga,e delle poesie del  Bondi,caro Presidente,secondo e ribadisco secondo il mio pensiero,Lei dovrebbe ringraziare la vita,se ci sono ancora questi “pericolosi e sovversivi”comunisti,ma sono quelli che  danno importanza alla sua vita,i suoi giorni,le sue notti,le sue battaglie.E mi scusi  cittadino Presidente del consiglio,se ho osato scrivere questa lettera,se in qualche modo l’ho offesa,chiedo umilmente venia,ma finché c’è un piccolo quadrato di democrazia su cui parlare e confrontarsi nelle idee non mi fermeranno le ingiustizie verbali, ma Vede caro Cittadino Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana,credo che quelli che sono  veramente offesi,siano i miei genitori,e che mi hanno mandato ad una scuola pubblica,dove “ insegnanti comunisti “,mi hanno indirizzato su strade diverse da quelle che intende Lei,peccato però per Lei,che  queste strade mi hanno portato a pensare da UOMO LIBERO.Niente di personale,cittadino Berlusconi.