STORIA DI ME STESSA

IL DIARIO...


Continuammo così a vivere la relazione, di coppia nell'intimità e d'amicizia in famiglia. Ma gli anni passano e le persone, seppur si sforzino a fingere, non possono nascondere i sentimenti, quei piccoli sguardi che lasciano intendere tutto. Ma a noi non importava nulla, il poter stare insieme ci bastava ad esser felici... La felicità ahimè rischiò di infrangersi quando, un pomeriggio, tornando a casa dal solito shopping con lei, credendo che non ci fosse nessuno in casa, salimmo senza alcun problema. Trovammo mio padre, che con aria minacciosa mi disse d'aver bisogno di parlarmi. Era una giornata davvero calda, così gli chiesi di attendere qualche minuto in modo tale da potermi cambiare e raggiungerlo. Nell'entrare in camera, mi resi conto che il diario privato di patrizia, era aperto sul letto e conoscendo mio padre, avevo intuito tutto. Un brivido pervase la mia schiena. Non avevo il coraggio di tornare in cucina e affrontare il discorso, ma quanto meno dovevo farlo per lei (che oltretutto mi attendeva in camera angosciata). Lascio immaginare i commenti di mio padre che, da ignorante qual'è, intraprese le dichiarazioni sul diario come se quella persona fosse stata un pericolo per la mia persona, e che quindi non voleva neanche che mettesse più piede in casa. Grazie al cielo arrivò mia madre che cercò di placare gli animi deviando il pensiero di mio padre verso un qualcosa di più costruttivo... anche se secondo me, seppur ad oggi faccia finta di nulla, lui ne sia al corrente e sappia.