Binocoli e Telescopi

Per l'astronomia è inutile il trattamento antiriflesso!?!


Lo so ch esembra una eresia...oggi nel mondo dei super trattamenti antiriflesso.Sono in attesa di una risposta da un grande esperto come Rohr, ma ho effettuato ad occhio una serie di verifiche e test su binocoli e telescopi d'epoca o nuovi , con o senza trattamento antiriflesso o con trattamenti dielettrici specifici su filtri interferenziali.La mia tesi, che sembra andare controcorrente (ma solo nella osservazioni notturna o comunque in assenza di forti luci ambientali), è quella che, non solo l'applicazione dei trattamenti antiriflesso diventa di minore importanza (in rapporto alle condizioni diurne)ma addirittura controproducente per l'alta risoluzione.Cioe' , a parita' di qualita' di vetro e schema ottico (doppietto, tripletto , APO o Acromatico) , di prismi o specchi , il contrasto e la luminosità dell'immagine osservata non cambia un granche', anzi ...una serie di strati posti sulle superfici , potrebbero ridurre (se pur in piccolissima percentuale) la nitidezza in alta risoluzione.Questa riflessione è suffragata da alcuni anni di osservazioni e riprese con CCD , effettuate con telescopi e filtri interferenziali nuovi o d'epoca (senza o con  trattamento antiriflesso). Si notano infatti , solo con le riprese CCD , degli aloni intorno alle stelle che sono creati dai trattamenti. Questo fenomeno puo' cambiare in base alla altezza e al numero degli strati di trattamento. Questi problemini si notano molto di meno nell'osservazione ad occhio, attraverso gli oculari di un binocolo o di un telescopio, ma a me personalmente sono accaduti...    Per ora ..la mia idea puo' essere presa solo come una provocazione...ma suffragata da alcune osservazioni reali.Ritengo altresì che la cosa migliore per le strumentazioni per l'astronomia e per l'osservazione diurna(telescopi, cannocchiali e binocoli), sia quella di avere una progettazione e applicazione di trattamenti, nettamente separata.  Marco Bensi - 2010