GRAFFIGNANA NOTIZIE

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 04/08/2009 - Una ragazza piena di sogni e senza “grilli” per la testa


Una ragazza piena di sogni e senza “grilli” per la testa Nadia Gaudio era una ragazza di venticinque anni piena di vita e di sogni. Una persona semplice, senza grilli per la testa, cresciuta nell’oratorio di Riozzo, frazione di Cerro al Lambro, e pronta a combattere anche quando, intorno ai 14 anni, la vita l’ha messa a dura prova portandole problemi di salute. Controversie che lei stessa, con l’aiuto di mamma Raffaella e papà Paolo, era riuscita a vincere. Diplomata in ragioneria nel 2004 presso un istituto scolastico di Melegnano, Nadia lavorava come impiegata a Milano. E da qualche tempo, come ricordano i concittadini di Riozzo, località in cui è cresciuta fino al trasferimento di un anno fa a Graffignana, era innamorata: «Stava con un ragazzo di Roma e la cosa era diventata seria al punto da presentarlo ai parenti alcune settimane fa. Lei, molto felice, ripeteva che i suoi genitori avevano fatto bene a non vendere l’appartamento riozzese di via Dante Alighieri in cui era cresciuta, perché una volta sposata avrebbe voluto abitarlo di nuovo. La stessa casa lasciata a malincuore una prima volta quando la famiglia è rimasta nella località ma ha scelto di stabilirsi in una villetta». Mamma, papà, Nadia e la sorella minore, che oggi ha 16 anni, si erano trasferiti in terra Lodigiana da poco. Questo per stare vicino alla nonna materna della 25enne che lei stessa amava tanto: «Aveva accettato il trasferimento per amor suo e anche perché Raffaella, originaria di Graffignana, voleva tornare al paese. Però lì Nadia non si è fatta conoscere molto e anzi, ha continuato a frequentare gli amici di Riozzo che, come la ragazza diceva, le mancavano molto e raggiungeva appena possibile» proseguono in via Dante. Sia lei che il papà ogni mattina iniziavano la giornata a Milano: l’una operativa in un ufficio e l’altro come muratore. Ieri, quando la notizia dell’incidente è arrivata in paese come un fulmine a ciel sereno ed è stata confermata dall’austera presenza dei carabinieri fuori dalla villetta di via Marcora, i graffignanini del quartiere, sconcertati per l’accaduto, hanno spiegato: «Si parla di un’ottima famiglia, felice e unita. La signora Palumbo lavora presso la scuola elementare Galileo Galilei ed è parte del personale ausiliario tecnico amministrativo, ovvero bidelli e amministrativi. Questa tragedia ha fatto cadere tutti nello sconforto, preferiamo non aggiungere altro».Paola Arensi