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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 7/08/2009 - «Nadia, ti diciamo solo arrivederci»


Una folla commossa ai funerali della 25enne «sempre pronta a donare un sorriso» «Nadia, ti diciamo solo arrivederci» Ultimo saluto alla giovane vittima dell’incidente sulla 235 Graffignana «La strada è un dono perché unisce gli uomini. Ma a volte diventa maledetta. Quindi cara Nadia, adesso che in Dio puoi farlo, aiuta la tua mamma, il tuo papà, tua sorella, il tuo fidanzato, i tuoi cari e tutti quei genitori che fanno i conti con queste stragi, a capire che il Signore è con loro anche se non possono vederlo e toccarlo», queste le parole del parroco di Graffignana don Davide Daccò per la 25enne Nadia Gaudio tragicamente scomparsa lunedì scorso sulla provinciale 235 a Pieve Fissiraga. I funerali sono stati celebrati ieri e hanno avuto sede presso la parrocchiale graffignanina alla presenza dei membri di due comunità, cioè quella locale e di Cerro al Lambro, paese d’origine della ragazza. Nonostante sia tempo di ferie in chiesa c’erano molti giovani che soffrivano per la terribile perdita e guardavano increduli la bara bianca della loro cara amica: «Mi rivolgo anche a questi ragazzi affinché vadano contro corrente, siano umili e non si identifichino nei modelli fuorvianti diffusi attualmente. Bisogna seguire i consigli di chi ci dedica vero amore e non quelli di coloro che prediligono il mettersi in mostra ad ogni costo, l’apparenza, i beni materiali». Grande il dolore di mamma Raffaella, papà Paolo, della sorella Valentina, del fidanzato Paolo, dei nonni e dei parenti durante l’estremo saluto alla giovane Nadia. Tutti, attenti alle parole del sacerdote, in cerca di un po’ di conforto per tentare di dare una spiegazione ad un tragico evento che un senso proprio non ha: «Davanti a una simile tragedia anche la fede vacilla. Soprattutto quando questi fatti riguardano una giovane piena di vita e di sogni cresciuta con i valori cristiani e sempre pronta a distribuire sorrisi agli altri. Quindi solo la parola di Dio aiuta a trovare speranza. Oggi siamo qui insieme per manifestare la nostra solidarietà ai parenti che soffrono. Nell’uomo l’amore per la vita è così forte che la morte è sentita come un castigo. Ma quando preghiamo e diciamo “Sia fatta la sua volontà” esprimiamo una volontà di salvezza. La stessa che Nadia, seppur conquistandola tragicamente, ha trovato nella casa del Signore», ha proseguito don Daccò concludendo: «Il mistero della morte per l’uomo è incomprensibile, ma sappiate che il distacco da questa ragazza non è un addio definitivo, ma semplicemente un arrivederci. Infatti Dio è via, verità e vita e dobbiamo fidarci di lui». Dopo la benedizione ha espresso un pensiero anche il parroco di Riozzo don Antonello Martinenghi: «Ho potuto stare vicino a Nadia un paio d’anni dal 2006 perché, poco dopo il mio arrivo, lei si è trasferita a Graffignana. Si tratta di una splendida ragazza che è stata catechista e che anche dopo il trasferimento è tornata spesso in paese per dedicarsi alla comunità in cui è cresciuta e in particolare all’oratorio. Insomma, le volevano bene proprio tutti». Paola Arensi