L’azienda ha trovato errori nella perimetrazione di 3 cave e contesta alcuni vincoli urbanistici nel territorio di Sant’Angelo Ricorso di Gallotta contro la Provincia Il colosso dell’edilizia si rivolge al Tribunale amministrativo Tre errori nella perimetrazione di cave e prescrizioni urbanistiche non gradite: questo i vertici delle imprese santangioline Gallotta e Cosmocal Spa hanno riscontrato nel piano territoriale di coordinamento della provincia di Lodi, adottato dalla precedente amministrazione di centrosinistra il 6 aprile. I vertici delle aziende, che fanno capo al medesimo gruppo, per ora lasciano che siano gli atti a parlare: due ricorsi al tribunale amministrativo regionale, presentati il 20 luglio, e tre osservazioni al Ptcp, protocollate in Provincia il 23 giugno.Appena insediata la giunta provinciale di Pietro Foroni aveva deciso di riaprire i termini per recepire osservazioni al Ptcp ereditato da Osvaldo Felissari, affinchè «la tempistica di pubblicazione consenta pienamente e compiutamente la presentazione delle osservazioni da parte dei Comuni, soprattutto alle amministrazioni neoinsediate», questo il motivo della proroga dei termini al 31 luglio. E dalla Gallotta sono arrivate osservazioni per i poli estrattivi di Cà dell’Acqua, di Cascina Moline di Graffignana e di Sant’Angelo. Dall’azienda si limitano a chiarire che c’erano differenze tra le aree considerate polo estrattivo nel piano cave provinciale e quelle che la stessa Provincia, nel Piano territoriale, tavole 2.1b e 2.4b, destina al medesimo uso. Un errore formale, che l'azienda non poteva non sottolineare, pena il rischio di dover un giorno adire le vie legali per difendere il diritto a cavare. Di tutt’altro tenore invece la battaglia innanzi al tribunale amministrativo regionale, con ricorsi presentati dall'Immobiliare Lazzaretto (assieme a Cosmocal Spa e Cosmocal Trasporti Srl e allo stesso imprenditore Luigi Gallotta), e anche dalla Gallotta Spa. «Ricorsi non urgenti - chiarisce al proposito il presidente della Provincia di Lodi Pietro Foroni - in quanto non vi è richiesta di sospensiva. Li analizzeremo al rientro dalle ferie e ci costituiremo». Sulla stessa linea l’assessore al’urbanistica Nancy Capezzera, che non esclude una riflessione nel merito del “contendere”. Difficile però capire cosa il gruppo Gallotta, in questo caso in veste di costruttore, contesti alla programmazione urbanistica provinciale.Si sa solo che si tratta di indicazioni relative al territorio comunale di Sant’Angelo. Qui dal municipio il sindaco Domenico Crespi, che tecnicamente potrebbe resistere in giudizio a fianco della Provincia: «Rispetto il lavoro degli avvocati ma mi auguro che le procedure urbanistiche, compreso il nostro Pgt, si possano portare avanti con il minor numero possibile di contenziosi».Carlo Catena
ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 13/08/2009 - Ricorso di Gallotta contro la Provincia
L’azienda ha trovato errori nella perimetrazione di 3 cave e contesta alcuni vincoli urbanistici nel territorio di Sant’Angelo Ricorso di Gallotta contro la Provincia Il colosso dell’edilizia si rivolge al Tribunale amministrativo Tre errori nella perimetrazione di cave e prescrizioni urbanistiche non gradite: questo i vertici delle imprese santangioline Gallotta e Cosmocal Spa hanno riscontrato nel piano territoriale di coordinamento della provincia di Lodi, adottato dalla precedente amministrazione di centrosinistra il 6 aprile. I vertici delle aziende, che fanno capo al medesimo gruppo, per ora lasciano che siano gli atti a parlare: due ricorsi al tribunale amministrativo regionale, presentati il 20 luglio, e tre osservazioni al Ptcp, protocollate in Provincia il 23 giugno.Appena insediata la giunta provinciale di Pietro Foroni aveva deciso di riaprire i termini per recepire osservazioni al Ptcp ereditato da Osvaldo Felissari, affinchè «la tempistica di pubblicazione consenta pienamente e compiutamente la presentazione delle osservazioni da parte dei Comuni, soprattutto alle amministrazioni neoinsediate», questo il motivo della proroga dei termini al 31 luglio. E dalla Gallotta sono arrivate osservazioni per i poli estrattivi di Cà dell’Acqua, di Cascina Moline di Graffignana e di Sant’Angelo. Dall’azienda si limitano a chiarire che c’erano differenze tra le aree considerate polo estrattivo nel piano cave provinciale e quelle che la stessa Provincia, nel Piano territoriale, tavole 2.1b e 2.4b, destina al medesimo uso. Un errore formale, che l'azienda non poteva non sottolineare, pena il rischio di dover un giorno adire le vie legali per difendere il diritto a cavare. Di tutt’altro tenore invece la battaglia innanzi al tribunale amministrativo regionale, con ricorsi presentati dall'Immobiliare Lazzaretto (assieme a Cosmocal Spa e Cosmocal Trasporti Srl e allo stesso imprenditore Luigi Gallotta), e anche dalla Gallotta Spa. «Ricorsi non urgenti - chiarisce al proposito il presidente della Provincia di Lodi Pietro Foroni - in quanto non vi è richiesta di sospensiva. Li analizzeremo al rientro dalle ferie e ci costituiremo». Sulla stessa linea l’assessore al’urbanistica Nancy Capezzera, che non esclude una riflessione nel merito del “contendere”. Difficile però capire cosa il gruppo Gallotta, in questo caso in veste di costruttore, contesti alla programmazione urbanistica provinciale.Si sa solo che si tratta di indicazioni relative al territorio comunale di Sant’Angelo. Qui dal municipio il sindaco Domenico Crespi, che tecnicamente potrebbe resistere in giudizio a fianco della Provincia: «Rispetto il lavoro degli avvocati ma mi auguro che le procedure urbanistiche, compreso il nostro Pgt, si possano portare avanti con il minor numero possibile di contenziosi».Carlo Catena