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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 19/08/2009 - Segnali incoraggianti per il piccolo affetto dalla sindrome di West


Corte Palasio. Sei mesi di terapie hanno dato risultati importanti: «Ha imparato a deglutire, masticare e vocalizzare» Fabio torna a casa dopo le cure negli Usa Segnali incoraggianti per il piccolo affetto dalla sindrome di West Corte Palasio Fabio Muroni torna a casa. In Florida dal 28 febbraio, il bambino di 4 anni, affetto dalla sindrome di West, una grave forma di epilessia, il 25 agosto prenderà il volo che lo riporterà a Cadilana. Insieme ai suoi genitori. La permanenza di 6 mesi nella clinica del medico Gaudenzio Garozzo aveva lo scopo di avviare Fabio sulla strada della normalità. I genitori sperano, infatti, che Fabio possa mangiare senza l’utilizzo del sondino impiantato nello stomaco (la peg), incominciare a camminare e a parlare. Come tutti gli altri bambini della sua età. E un po’ ci stanno riuscendo. Grazie alla gara di solidarietà internazionale, avviata anche con l’utilizzo della rete elettronica, la famiglia è riuscita a raccogliere oltre 300mila euro, cifra servita finora per le cure. «Quello con Fabio - racconta la mamma Michela Amato - è stato un percorso tutt’altro che facile. Abbiamo provato molte sofferenze, però in questi sei mesi Fabio ha registrato anche tanti piccoli miglioramenti. Questa settimana abbiamo finito di fare il primo ciclo di ossigenoterapia: complessivamente 80 sedute. Fino a sabato 22, invece, continueranno le altre terapie: tre ore al giorno di agopuntura e fisioterapia e due di logopedia. Gli operatori stanno lavorando duramente sulla muscolatura e sul tronco di Fabio, per fare in modo che il bambino impari a tenere su la testa. Dal punto di vista del linguaggio, invece, il nostro piccolo ha fatto numerosi progressi. Ha imparato a deglutire, vocalizzare e masticare. Riesce a mangiare anche un po’ di pasta con i denti. Ma solo una piccola quantità perché si stanca in fretta. Sono molto ottimista che un giorno Fabio possa togliere questo benedetto sondino nello stomaco che gli serve per prendere il cibo. Ci vuole ancora tanta pazienza, però. E tanto lavoro. Per questo devo ringraziare Marcela, la logopedista che ha accettato anche di venire in Italia per seguire Fabio. Approfitta di un congresso mondiale che dovrà seguire, in quel di Firenze». La logopedista potrà occuparsi di Fabio, nel periodo che va da settembre al 4 ottobre, giorno in cui il piccolo Muroni partirà ancora per Caserta. «Nel centro italiano - aggiunge la mamma di Fabio - il professor Garozzo potrà controllare i progressi di Fabio e occuparsi di lui, insieme a un fisiatra, un neuropsichiatra, un pneumologo e probabilmente anche un neurologo. Grazie a Garozzo, il nostro ometto ha smesso di prendere i farmaci contro l’epilessia. Per questo Fabio è molto sveglio e attento ed è in grado di reagire agli stimoli prodotti. Appena in Italia Fabio sarà sottoposto a un encefalogramma di controllo. Voglio ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato nel nostro percorso di cura. Non è facile, ci vuole tanto coraggio, ma ce la possiamo fare». La raccolta fondi, intanto, e le iniziative a favore del piccolo Muroni, in Italia non si fermano. La sera del 12 settembre, a Cadilana, in occasione della sagra, il parroco don Gigi Avanti ha organizzato un’iniziativa per accogliere il bambino rientrato dall’America. Chi volesse contribuire ancora per il caso di Fabio Muroni può rivolgersi al sacerdote di Cadilana, al numero di telefono 0371 424056. Cristina Vercellone