GRAFFIGNANA NOTIZIE

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 2/09/2009 - Il dialetto, vita e amore di Marelli


Il dialetto, vita e amore di Marelli Roberto Marelli, artista meneghino con radici in quel di Graffignana e di Borghetto Lodigiano, non è solamente attore di teatro e di televisione ( uno per tutti l’amico Arturo di Casa Vianello) e showman, ma pure autore di pubblicazioni riguardanti il dialetto lombardo, lodigiano e santangiolino compresi. Nato allo storico teatro Gerolamo di Milano quale impareggiabile interprete di commedie nel vernacolo di Carlo Porta, ha nutrito la sua passione con ricerche d’archivio e contatti con autori dialettali lombardi. Naturalmente pure in quel di Lodi, Codogno, Casale e Sant’Angelo, dove fu folgorato dall’incontro con quella Madre Cabrini che gli suscitò una grande devozione. Da quelle ricerche, da quegli incontri e studi, in oltre vent’anni sono scaturite preziose pubblicazioni, da La vusetta del lunari a La sapienza dei noster vecc a Al temp che Berta filava. Tre volumi che racchiudono nel corso dell’anno motti e detti, tradizioni popolari, filastrocche, proverbi,racconti tramandati a noi, appunto fin da quando Berta filava, dai nostri vecchi e da coloro che, a loro volta, ne avevano raccolto testimonianze. Questi tre volumi, a cura dell’Associazione culturale Amici della musica e dello spettacolo, sono stati riuniti in un cofanetto, una vera trilogia dal titolo Gh’èra ona volta i noster tradizion…, con il patrocinio dell’assessorato al Turismo, marketing e Identità del comune di Milano. Prestigiose le prefazioni del professore Andrea Rognoni, del professore Pier Luigi Amietta, studioso di “cose” milanesi, e del dott. Cesare Consoletti. Inedite le illustrazioni dei pittori Stefania e Giovanni Gallelli, che illustrano vecchi mestieri ed alcuni episodi contenuti nella trilogia . Con i preziosi interventi di Amietta e di Giulio Martini, giornalista di Raitre Milano, l’assessore Massimiliano Orsatti, sempre attento a tutto quanto riguarda Milano, ha presentato questa trilogia nella famosa sala Alessi di palazzo Marino in piazza della Scala, gremita di pubblico entusiasta tra cui anche qualche lodigiano e santangiolino. «Ritengo che l’obiettivo delle pubbliche amministrazioni - ha concluso Orsatti - sia quello di preservare, sollecitare e divulgare nei cittadini quelle curiosità che l’autore ha raccolto in anni di ricerche anche grazie alle testimonianze dei nostri anziani, che sono la memoria incancellabile della cultura e della nostra identità». E ha abbracciato Marelli.Achille Mascheroni