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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 24/092009 - Cocaina dall’Albania, sei anni di carcere


Altri dodici imputati avevano scelto riti alternativi con pene fino a 3 anni e 8 mesi, legami con una “banda delle ville” Cocaina dall’Albania, sei anni di carcere Sentenza per l'operazione antidroga del 2006: assolti solo in due Si è concluso con due assoluzioni e una pesante condanna il processo a Lodi per un grosso giro di spaccio di cocaina tra Sant’Angelo Lodigiano, i paesi limitrofi e il Pavese, che alla fine di maggio del 2006 aveva visto ottanta poliziotti impegnati in zona per portare in carcere, come indiziati di reato, quattro italiani e undici albanesi. Il giudice Anna Laura Marchiondelli ha inflitto a R.K., oggi 24enne, residente a Sant’Angelo, ma di fatto latitante, una pena di sei anni e tre mesi di carcere, e 28mila euro di multa, per spaccio, assolvendo invece altri due albanesi,V.V., 41 anni, muratore, che era di casa a Graffignana, ma che poi è tornato in Albania, e E.M., 46 anni, finito in carcere un anno fa dopo una lunga latitanza, per insufficienza di prove. A difendere i due assolti gli avvocati Elena Veronesi di Lodi e Barbara Bosco di Vigevano, che hanno sottolineato la contraddittorietà e la vaghezza di alcuni capi d’imputazione.A scegliere il processo solamente questi tre, su un totale di quindici indagati. Tutti gli altri avevano scelto riti alternativi, in camera di consiglio davanti al giudice per le udienze preliminari, con condanne in primo grado che erano state di 2 anni e 9 mesi per gli italiani R.F., 39 anni, di Copiano, di tre anni e sei mesi per C.C., 45 anni, di Sant’Angelo, all'epoca insegnante, e, riguardo agli albanesi, di tre anni e due mesi per B.B., 24 anni, residente a Sant’Angelo, di tre anni e sei mesi per S.S., 35 anni, di Sant’Angelo e di tre anni e otto mesi per V.A., 34 anni. In alcuni casi è pendente appello.L’operazione, ribattezzata “Coco loco” perché uno degli albanesi aveva in casa un pappagallo, era scattata nell’ambito di indagini della procura della Repubblica di Padova su una “banda delle ville” ritenuta responsabile di cinquanta colpi e perciò processata in Veneto. Analizzando alcune telefonate erano però emerse frasi in codice che facevano presumere un’attività di importazione di cocaina dall'Albania, attraverso viaggi in auto o in gommone, con frequenti cessioni di quantitativi ritenuti ingenti tra albanesi e anche a italiani, circostanza che è costata il giudizio a due graffignanini e due santangiolini. L’inchiesta lodigiana, dopo un anno di indagini, aveva portato al sequestro di alcune decine di grammi di cocaina, pura al 30 per cento, ma soprattutto aveva fatto emergere un’organizzazione per gruppi familiari albanesi i cui componenti si contattavano ripetutamente per chiedere prestiti o forniture di piastrelle, caffè, pizza e altri termini interpretati dalla procura come stratagemmi per non nominare mai per telefono gli stupefacenti.Nell'indagine era finita anche l’aggressione a sprangate in testa subita la sera del 2 ottobre 2005 a Sant’Angelo da un ventenne albanese poi arrestato.Carlo Catena