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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 21/10/2009 - Gallinari si sente recuperato e accetta l’investitura di D’Antoni


Pallacanestro - Nban Martedì inizia il secondo campionato negli States, quello del riscatto, per il lodigiano dei Knicks «Sono pronto per una stagione da leader» Gallinari si sente recuperato e accetta l’investitura di D’Antoni new york “Una stagione a tutto motore!”. Prende spunto da quello che è stato il tormentone delle sue vacanze estive con il cugino “Jack” Devecchi l'auspicio per l'anno da “sophomore” (seconda stagione in Nba) di Danilo Gallinari, giovane stella graffignanina dei New York Knicks. Gli incubi del brutto infortunio e della conseguente operazione alla schiena che l'hanno costretto a disputare, e solo a mezzo servizio, appena 28 delle 82 partite dello scorso campionato, sembrano ormai rinchiusi definitivamente nel più remoto armadio e il sole è tornato a splendere nella sua stanza di White Plains, a nord della “Grande Mela”. «La schiena va abbastanza bene e sto chiaramente recuperando - apre il Gallo, impegnato nella preseason Nba -. Non posso ancora dire di essere tornato come prima, ma sarò in forma il prima possibile».La prima scadenza, fissata al momento dell'operazione lo scorso aprile, è stata rispettata: presentarsi ristabilito per il “training camp” dei Knicks di fine settembre. In queste settimane le prime uscite in preseason (7 punti, 3 rimbalzi, 1 assist e 1 stoppata nel successo per 106-91 di lunedì sul Maccabi), martedì contro i Boston Celtics inizia il campionato. «Ho finalmente ripreso a lavorare al 100% con i compagni e svolgo il regolare allenamento della squadra - continua Gallinari -. Ho iniziato molto bene, poi ha cominciato a farsi sentire la stanchezza, ma è normale in questa fase». Dopo i fischi durante il draft 2008, quello della sua elezione ai Knicks, gli applausi del Madison Square Garden per gli sprazzi di talento comunque già fatti trasparire. Ora sarà importantissimo per “Danny boy” dimostrare quanto può valere realmente in Nba, tanto più che coach Mike D'Antoni ha già dichiarato quale sarà il suo ruolo: quello di leader. «Il mio sarà un ruolo molto importante all'interno della squadra - conferma Gallinari -. Potrò partire sia titolare che dalla panchina, abbiamo provato diversi quintetti, ma il mio compito da leader sarà quello di cercare di tenere alta la concentrazione dei compagni e aiutarli a venire fuori nei momenti di difficoltà».Incarico di certo non da poco per un secondo anno. Gli stimoli saranno sicuramente enormi, ma tutti concentrati, come al solito nel suo caso, sul rendimento della squadra, più che su quello personale: «Io non penso molto alle statistiche, spero solo di essere importante per la squadra e di riuscire a vincere il maggior numero di partite possibile e raggiungere così i play off. Siamo una squadra particolare, possiamo vincere o perdere con chiunque e dovremo stare attenti soprattutto ai Detroit Pistons e ai Toronto Raptors di Bargnani e Belinelli: con loro ci giocheremo l'ingresso alla post season». Questa per i Knicks è una stagione particolare, quasi di transizione in attesa del mercato 2010 nel quale i bluarancio avranno un monte salariale tale da sferrare l'assalto ai più grossi “free agent” disponibili come LeBron James, Yao Ming, Dwayne Wade, Amare Stoudemire o Chris Bosh: «Pensare all'anno prossimo sarebbe un grave errore - frena gli entusiasmi Danilo -. Certo, a tutti piacerebbe giocare con questi campioni, ma noi dobbiamo concentrarci su questa stagione».Un occhio e un orecchio da New York sono sempre rivolti però verso la sua terra patria e a una sua ex squadra che gli è rimasta nel cuore: «Sto continuando a seguire l'Assigeco anche dagli States - rivela - sono convinto che faranno divertire molto il pubblico e raggiungeranno la salvezza tranquillamente». Infine una battuta sulla diatriba che ha tenuto banco in azzurro tra coach Carlo Recalcati e il Raptor Andrea Bargnani, quest'ultimo entrato a gamba tesa sul ct: «Prendere parte è dura - chiosa Gallinari -, ogni allenatore ha una diversa visione di gioco e Charlie lascia molta libertà agli uomini: è certo però che qualcosa non vada».Lorenzo Meazza