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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 23/11/2009 - La volpe è la regina della collina


Nei Boschi di Graffignana mettono a rischio l’attività venatoria. ma per gli ambientalisti sono utili La volpe è la regina della collina In aumento gli avvistamenti nell’ambito di caccia Graffignana La volpe torna regina della collina. Gli avvistamenti si sono fatti sempre più frequenti, le nidiate sono numerose, l’habitat è ideale, con terreno sabbioso e boschi, il cibo non manca grazie alla selvaggina di allevamento liberata dai cacciatori.Dall’inizio della stagione, nell’ambito territoriale di caccia 3 di San Colombano sono stati abbattuti circa una trentina di capi, un record negli ultimi decenni, al punto che è stata concessa anche una deroga in caccia notturna, alla presenza delle guardie venatorie. Una stima esatta non è semplice da fare, ma alcuni dati dell’esperienza raccontano di un ritorno in grande stile: una volta mietuto il grano sono state avvistate due volpi nei campi di San Bruno, altre tre nei campi della Bovera. Nella sola Val Panate si sono contate otto tane, nella zona dei Boschi di Graffignana «la collina è un groviera», secondo il racconto di diversi cacciatori. La volpe è animale notturno, e pare abbia colonizzato in particolare l’area attorno al Lambro, i Boschi di Graffignana e sull’altro versante collinare la zona della ferrovia di Chignolo Po.A detta degli esperti, dal dopoguerra in poi non si ricordano avvistamenti di volpi fino agli anni Ottanta. Tra l’85 e l’86 avvennero i primi sporadici contatti, avvistamenti singoli che sono proseguiti fino a pochi anni fa. Da qualche stagione i segnali della sua presenza erano in crescita, fino al boom di quest’anno. Un segno inequivocabile del suo passaggio sono le carcasse di fagiani in cui testa e corpo sono mangiati e le ali integre, come da abitudine della volpe.«Lasciamo liberi i fagiani per la caccia e nel giro di tre o quattro giorni non ce ne sono più - dice Gianni Spelta, segretario dell’Atc 3 -. Dati sicuri non ce ne sono, ma gli avvistamenti si moltiplicano e così i segnali di presenza. Non ci sono dubbi sul fatto che qui abbia trovato un habitat ideale per riprodursi, senza predatori e con molto cibo. Per noi è un danno notevole per la selvaggina».Inoltre, alcuni cacciatori accusano la volpe di essere portatrice di malattie trasmissibili ai cani, mentre sembra per il momento che non sia responsabile di razzie nei pollai della collina. Con tutta la selvaggina spaesata che trova, non ha certo bisogno di spingersi vicino agli uomini. Ma per qualcuno la presenza della volpe è una vera fortuna.«Per fortuna che c’è in collina - ribatte Maurizio Papetti presidente dell’associazione ambientalista locale Picchio Verde -. La volpe opera una selezione naturale, eliminando gli animali malati ed evitando così la propagazione di epidemie. Le lepri sane sono troppo veloci per una volpe, al contrario quelle malate sono catturate ed eliminate. Ci sono specie invasive come gazze e cornacchie che non hanno antagonisti naturali, e solo la volpe può limitarne la proliferazione. I cacciatori si lamentano perché sottrae loro la selvaggina, ma la volpe mantiene in ordine l’equilibrio ambientale e fa selezione dei migliori capi».Andrea Bagatta