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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 23/12/2009 - È il Gallo il primo pensiero di Pianigiani


Pallacanestron Nella sua prima intervista ufficiale il ct azzurro parla del 21enne lodigiano dei New York Knicks È il Gallo il primo pensiero di Pianigiani «Parlerò con i tre dell’Nba al telefono, li voglio in forma al raduno» roma Con tre stelle del calibro di Andrea Bargani, Marco Belinelli e, soprattutto, Danilo Gallinari, simboli di quel “made in Italy” che sta spopolando in Nba, il basket azzurro potrà tornare ai fasti del passato, cancellando così le ultime delusioni. E se i tre moschettieri, Gallinari in testa, non hanno mai nascosto la loro volontà di tornare a difendere i colori della Nazionale, bisognerà però convincere i rispettivi club (Toronto e New York) a farseli “prestare”. Un’operazione diplomatica non da poco che toccherà al nuovo ct azzurro Simone Panigiani, presentato ieri ufficialmente come successore di Carlo Recalcati. Del resto una Nazionale senza uno come il Gallo, ormai tornato a livelli d’eccellenza dopo il lungo infortunio (nell’ultima gara il 21enne di Graffignana è stato decisivo con una stoppata a 4’’ dalla sirena, regalando così la vittoria ai suoi Knicks), è pressoché impensabile. Ma non c’è tempo da perdere, perché già incombono le qualificazioni per l’Europeo 2011, precedute da sette amichevoli. A gennaio, dopo le feste, il presidente della Fip Dino Meneghin volerà negli Usa per strappare a Bargnani, Belinelli e Gallinari la loro disponibilità, anche se il vero scoglio sarà convincere soprattutto i club. «Io parlerò con i giocatori telefonicamente - ha spiegato ieri Panigiani nella sua prima conferenza stampa da ct -, poi insieme concorderemo un programma affinché, a stagione finita, possano essere al raduno della Nazionale nelle migliori condizioni possibili. Credo che loro tre siano i primi a tenerci. Il nostro è un gruppo atipico in proiezione internazionale: non sono tanti quelli che incidono in Eurolega e nella Nba il modo di giocare è diverso. Mi aspetto un gruppo di persone entusiaste e giocatori che si passino la palla e giochino di squadra. È il momento di andare verso il meglio della pallacanestro. La Nazionale è di tutti. Non ci sono più alibi né scuse». Con i suoi 40 anni Simone Pianigiani è l’“enfant prodige” della pallacanestro tricolore. Anche se non è il più giovane dei tecnici azzurri della storia (nella speciale classifica Ettore Messina lo procede visto che divenne ct a 34 anni) è sicuramente il più bravo in circolazione: su questo tutti d’accordo, anche se anche ieri è proseguita la polemica tra Meneghin e il presidente del Coni Gianni Petrucci, contrario a un ct part time (Pianigiani allena anche la Montepaschi Siena). «Dobbiamo pensare in grande ma lavorare in piccolo - la ricetta del nuovo commissario tecnico azzurro -. Non dobbiamo essere presuntuosi, non siamo fenomeni ma nemmeno brocchi. Sento la pressione e questo mi piace: non sono un politico ma un uomo di campo e la prima cosa cui devo pensare è a una squadra che fa le cose possibili. In Italia c’è una scuola tecnica di altissimo livello».Vinicio Rabio