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ARTICOLO TRATO DA "IL CITTADINO" DEL 31/12/2009 - New York ora stravede per il “nuovo” Gallinari


Dopo l’operazione sta trascinando i Knicks New York ora stravede per il “nuovo” Gallinari: l’infortunio è un ricordo E’un compito oltremodo arduo dipingere in maniera univoca e lineare il 2009 di Danilo Gallinari. Anche perché nello sport i bilanci veri e propri, non solo quelli economici, si fanno a giugno e non a dicembre. L’anno solare appena tramontato inizia portandosi in eredità dal 2008 il brutto infortunio alla schiena, rimediato durante la Summer League di Las Vegas, che lo aveva costretto a saltare quasi tutte le gare di inizio regualr season. Pur dovendo attendere la primavera sfogliando la margherita il “Gallo” auspica di risolvere il suo cruccio: operazione o non operazione. In primis opta per la seconda opzione che comporta lo stringere i denti, il cercare di dimenticare il dolore e il riprendere a giocare. Così, a sorpresa, a metà gennaio torna sul parquet nella gara contro i Philadelphia 76ers. Dopo sole 28 partite disputate, sulle ben 82 che conta la stagione Nba (chiuse con 6,1 punti di media con il 48% dal campo, il 44% da 3, il 96% ai liberi e 2 rimbalzi nei 14,7 minuti in campo) il dolore alla schiena, con cui è costretto a convivere, si fa sempre più insopportabile e la via che lo porta sotto i ferri e gli fa chiudere con anticipo la prima annata a stelle e strisce diventa l'unica percorribile. L’operazione riesce con successo, ma lo costringe a malincuore a rinunciare alla Nazionale, impegnata in estate nella qualificazione agli Europei di Polonia (assenza che risulterà fatale agli azzurri e al ct Recalcati). Per la prima volta dopo svariati anni “Danny boy” riesce a trovare un po’ di riposo tra una stagione e l'altra senza dover ottemperare ai soliti (seppur mai gravosi e sempre onorati) impegni internazionali, situazione che gli permette di presentarsi all'appuntamento con la stagione in corso all'apice della forma. L’annata da “sophemore” (secondo anno nell’Nba) si presenta così come il suo vero esordio e già dalle prime gare il 21enne di Graffignana dimostra di essere un giocatore trasformato. All'interno del gioco confusionario e asettico dei New York Knicks, parsi spesso allo sbaraglio, il lodigiano riesce a ritagliarsi il proprio importantissimo spazio sia nel quintetto base sia all'interno delle complicate gerarchie di coach Mike D'Antoni. Dopo un inizio decisamente sotto le aspettative i Knicks poi cambiano marcia, mettendo in fila delle importantissime vittorie. Significativa la circostanza per cui tale periodo è coinciso con un suo maggiore coinvolgimento sia in attacco che nella fase difensiva. E il pubblico del “Madison Square Garden” se ne accorge, tributandogli spesso e volentieri meritate standing ovation. Al momento le sue statistiche parlano di 14.6 punti di media a partita, col 42,2% dal campo, il 39,9 % da 3 e l’80,4% ai liberi, più 4,8 rimbalzi e 1,6 assist in 30,5 minuti di gioco. I numeri, per un giocatore come Gallinari, danno solo un limitato scorcio della sua importanza, ma se la base da cui partire è questa, l'Nba nel 2009 ha scoperto un campione e nel 2010 annovererà una nuova brillantissima stella nel suo firmamento.Lorenzo Meazza