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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL25/01/2010 - Appello ai giovani durante il funerale di Lorenzo Coppi


Graffignana. Centinaia di ragazzi in chiesa per il 22enne finito nel fosso: «Questo è un arrivederci» «La vita va vissuta con il sorriso» Appello ai giovani durante il funerale di Lorenzo Coppi «Cari giovani, la vita va costruita, il lavoro è importante e così anche l’amore. Trovate tutta la voglia di studiare, cantare, ballare, sognare perché solo così l’esistenza vi sorriderà. Credo che anche Lorenzo oggi stia sorridendo da lassù perché felice di vederci in tanti. A lui chiediamo di accompagnarci dal cielo con la sua mano». É stato un pensiero pieno di speranza quello espresso dal parroco di Graffignana don Davide Daccò ai funerali del 22enne Lorenzo Coppi, morto in un incidente stradale. I ragazzi presenti, ma anche gli adulti, erano innumerevoli. La parrocchiale, gremita, si è stretta intorno a mamma Maria Luisa, papà Giovanni e nonna Piera ancora increduli davanti alla tragedia. Coppi ha perso la vita giovedì notte lungo la strada provinciale che collega le località pavesi Vidigulfo e Albuzzano. La sua utilitaria ha improvvisamente sbandato finendo in una roggia e il conducente è stato sbalzato nei campi qualche metro più in là spegnendosi sul colpo. Genitori, amici e soccorritori lo hanno cercato tutta la notte ma, a causa della nebbia, il corpo del giovane è stato trovato soltanto la mattina successiva e per lui non c’è stato più nulla da fare. Sabato mattina una lettura ha proseguito: «Nel mistero delle intricate strade della vita questa tragedia resta inaccettabile. Giungano quella luce e quella speranza che solo la parola di Dio può portare». Il parroco ha quindi introdotto: «Ciao Lorenzo, ti saluto ma non come fosse un addio bensì pronunciando un arrivederci perché ci incontreremo nella vita che non finisce mai dove mali, lacrime e morte non avranno alcun potere e non potranno separarci. Lassù tu comprenderai il significato della tua vita anche se da qui per noi è difficile accettare una morte nel tuo momento più sereno e pieno di vita come possono essere i 22 anni». E poi ancora: «Tu adesso sai che Dio non è solo in cielo ma anche sulla Terra, intorno a noi, ovunque e questo nonostante non si possa vedere o toccare. La nostra fede ci dice che tu sei vivo più di prima anche se ora starai accanto a noi in modo diverso e chi ti vuol bene deve abituarsi a vivere lontano da te. Dove sei tu non ci sono mura o distanze che separano dagli altri». Infine la richiesta di aiuto: «Caro ragazzo ti chiedo di aiutare i tuoi genitori e tanti altre famiglie che hanno dovuto fare i conti con queste stragi e perso figli. Aiutali, con sensibilità e delicatezza, a capire che il Signore è con loro. E voi presenti uscite da questa chiesa portando il caro ricordo di un giovane cresciuto in una famiglia con valori e in oratorio, con tanti amici e voglia di regalare gioia di vivere, sensibilità, disponibilità e lo splendido dono del suo sorriso. Infatti, nonostante la vita porga dure prove, racchiude in sé una riuscita». Terminata la funzione la bara è stata portata a spalla dagli amici, che si sono dati spesso il cambio fino al cimitero comunale. Paola Arensi