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ARTICOLO TRATTO DA "IL GIORNO" DEL 07/02/2010 - «Droga come cura? Una schiocchezza»


di TIZIANO TROIANELLO— GRAFFIGNANA — «UN’ILLUSIONE pericolosa. È quella di pensare di riuscire a guarire i malesseri fisici o psicologici con la droga. Ma è un comportamento che si fa sempre più spesso strada nella società moderna. L’esternazione del cantante Morgan (il quale ha dichiarato di avere usato «crack» come antidepressivo), salita alla ribalta delle cronache nazionali nei giorni scorsi, si inserisce perfettamente in questo contesto». La riflessione viene sviluppata da Davide Fenini, psicologo e coordinatore terapeutico della comunità di recupero «Alfaomega», che dal 1984 è in prima linea sul fronte del recupero delle tossicodipendenze. Fenini lavora a contatto con coloro che hanno problemi di droga da 16 anni e da 2 ha iniziato a collaborare con la struttura di Graffignana. In Alfaomega vengono aiutati a rimettersi nella «giusta carreggiata» sia i coloro che dipendono dalle sostanze stupefacenti sia coloro che hanno problemi con l’alcol. «Tutto inizia con una richiesta che la maggior parte delle volte non è strettamente legata all’uso della sostanza - spiega lo piscologo —, nel senso che l’apice del problema spesso si raggiunge con problemi in famiglia, «mia moglie o mio marito non mi vuole più» o i «miei genitori non mi vogliono più se non mi curo». Questa richiesta ci consente di innescare un processo teso a far sì che la situazione possa in qualche modo evolvere. Ogni progetto è differenziato a seconda del paziente e ha tempi diversi». PROFONDI sono stati i cambiamenti che si sono registrati negli ultimi anni sul fronte dell’uso e del consumo delle droghe. «Adesso è quasi introvabile avere di fronte una persona che consuma un solo tipo di sostanza stupefacente – aggiunge Fenini -. Tutti sono diventati policonsumatori. Si ricorre a droghe spesso usate in abbinamento, cocaina, eroina e droghe chimiche su tutte. Un’altra grossa differenza rispetto a una decina di anni fa è che l’uso è meno visibile e in certo senso più integrato socialmente, nel senso che non è detto che sappiamo sempre di interagire con persone che consumano sostanze illecite, una volta era molto più chiaro». LO PSICOLOGO non ritiene che ci sia una escalation del consumo di droga tra i giovani. «La cocaina è diventata più diffusa perchè i prezzi sono crollati - dice —. Adesso il consumatore è diventato più selettivo. In molti pensano di usare le droghe per risolvere i loro problemi: fanno il seguente ragionamento, pericolosissimo, «mi sento e giù mi drogo», si fanno la diagnosi e pensano di trovare la cura, come se avessero un problema al ginocchio e dovessero prendere un anti-dolorifico. È un «fai da te» pericoloso. È un po’ la stessa cosa che ha detto Morgan: ero depresso e per stare meglio prendevo il crack: è una sciocchezza, qualche piacere è ovvio che queste droghe lo danno, ma solo per pochi minuti. Ppoi gli effetti sono devastanti. Mi ha stupito molto l’eco che ha avuto questa affermazione. In passato molti altri cantanti avevano detto molto peggio. Evidentemente questa volta si è voluto creare un caso».