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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 09/02/2010 - Matri: «La Nazionale è e resta un sogno»


Matri: «La Nazionale è e resta un sogno» Ormai non fa più effetto come le prime volte, ma Alessandro Matri è sempre più alla ribalta. Inizialmente era il suo passaggio in Serie A al Cagliari, poi il flirt con la velina mora, poi il record di reti consecutive al pari di un certo Gigi Riva, adesso addirittura la Nazionale e il gol annullato domenica contro l’Inter. Partendo dalla fine, è il 34’ di Inter-Cagliari, il risultato è di 2-0 in favore dei nerazzurri quando Santon in scivolata serve inavvertitamente proprio Matri che segna, ma l’arbitro annulla per inesistente fuorigioco. In un collegamento telefonico con la “Gazzetta dello Sport” ieri pomeriggio il bomber di Graffignana è tornato sull’episodio: «L’arbitro dopo aver fischiato si è giustificato dicendo che aveva visto il tocco di un mio compagno e non quello di Santon - ha spiegato da Cagliari febbricitante -, i giocatori dell’Inter gli hanno dato ragione, quindi è andata come è andata». Quello di “San Siro” sarebbe potuto essere l’undicesimo gol stagionale, un record personale tenendo conto che nei due anni precedenti ne aveva messi a segno complessivamente dodici: «Rispetto agli anni scorsi non è cambiato il modulo ma il mio impiego in campo: giocando di più ho più possibilità di fare bene». Nel recente mercato di gennaio si sono rincorse importanti voci sul suo conto, dall’interessamento viola (si parlava addirittura di un’offerta di 20 milioni di euro) a un possibile ritorno in rossonero fino alla chiamata in Nazionale: «Sono contento di stare a Cagliari perché è stata la prima società a credere in me - ha detto Matri alla “Gazzetta” -. Un’offerta del Milan? E chi la rifiuterebbe! Però ora davvero il mio unico pensiero è fare il bene del Cagliari, anche in segno di gratitudine verso il presidente Cellino che tre anni fa mi volle qui e mi diede la possibilità di giocare in Serie A. Spero di ripagarlo il più presto possibile. Per quanto riguarda la Nazionale invece credo che ormai ci sia un gruppo che ha meritato la qualificazione ed è giusto che disputi la fase finale. Per me l’azzurro comunque è e resta un sogno: per realizzarlo so che devo fare bene, e quanto fatto finora non basta».