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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 18/02/2010 - Devecchi non vuol fare figuracce a casa


Pallacanestro - LegaDue. Il 24enne graffignanino domenica giocherà a Lodi con la maglia della capolista Sassari Devecchi non vuol fare figuracce a casa «Se non ci ritroviamo, con l’Assigeco rischiamo l’imbarcata» SASSARI La spruzzata di neve della scorsa settimana, evento piuttosto raro in Sardegna, è servita ad assaporare con qualche giorno in anticipo l'aria di casa che nel prossimo week end potrà respirare di persona in compagnia del resto della squadra attesa nel Lodigiano per la sfida con l'Assigeco Bpl, sesta giornata di ritorno. È la prima volta che Giacomo Devecchi apre ufficialmente le porte del “PalaCastellotti” per una gara di campionato (l'amichevole non ufficiale di settembre non conta): al giocatore di Graffignana non era mai successo neppure quando era nelle giovanili.Per il Banco Sardegna Sassari la trasferta lodigiana è piuttosto importante. Le due sole vittorie nelle prime cinque giornate di ritorno hanno sollevato oltre il livello di guardia il sopracciglio del coach Meo Sacchetti, che da profondo conoscitore della pallacanestro ha notato troppa differenza rispetto alla cavalcata del girone di andata (13 successi su 15 partite). «C'è stato un calo a partire dal match contro Pistoia - confida Devecchi, 25 anni il prossimo 2 aprile, che però concorda nel definire eccessivo l'utilizzo della parola “crisi” -. Approcciamo meno bene del solito i primi quarti, finiamo sotto e poi recuperare diventa difficile. Con Brindisi, in casa due settimane fa, abbiamo fatto una figuraccia. Domenica si è vinto contro Rimini, che aveva assenze importanti, ma il livello del gioco è stato inferiore alle attese. A far così si rischia parecchio contro squadre forti e in forma, come l'Assigeco per esempio». Domenica scorsa Meo Sacchetti ha tuonato forte il proprio disappunto. «Ha fatto bene, ha tutte le ragioni ad arrabbiarsi: martedì abbiamo ripreso in palestra con tanta attenzione nell'ottica di preparare bene la gara di Lodi - continua Jack che rappresenta il prototipo dell'uomo squadra -. È vero che non si può pensare di vincerle tutte, ultimamente però abbiamo perso aggressività, intensità e pure umiltà. All'andata siamo stati bravi (le due sconfitte sono maturate con un margine complessivo di 3 punti, ndr), tutto il lavoro fatto deve essere conservato. Non eravamo inseriti fra le “big”, grazie all'impegno e all'aiuto del pubblico siamo saliti in cima: cerchiamo di continuare».Lottare per il successo è bello e stimolante, soprattutto per un ambiente come quello sassarese che la passata stagione è arrivato a giocarsi l'accesso alla Serie A nella finale play off contro Cremona. «Credo che ci sarà una bella lotta, aperta, fino all'ultima giornata, sia per la promozione diretta che per i play off - ne ha viste tante Devecchi, alla quarta stagione a Sassari dopo le due precedenti a Montegranaro, sempre in LegaDue -. I movimenti di mercato, numerosi e importanti, a cavallo del giro di boa hanno di fatto presentato un nuovo campionato dove tutto è possibile. Brindisi e Reggio Emilia, squadra giovane che fa del buon basket grazie alle idee del coach, sono state brave a ritornare in scia. Il fattore “pubblico” conta, andare in trasferta non è mai semplice: c'è molto più equilibrio rispetto al solito». Ci sono tutte le premesse per rendere il match contro l'Assigeco spettacolare e divertente. «I rossoblu sono cambiati con inserimenti importanti e azzeccati: i risultati lo dimostrano in modo evidente. Dovremo giocare con molta attenzione e determinazione per non rischiare un'imbarcata - Giacomo segue con attenzione il basket di “casa” -. Il nostro coach ci mette poco a rimetterci in carreggiata: dice che tutto dipende da noi. Va bene se riusciamo a giocare come sappiamo, come fatto all'andata, di squadra senza egoismi particolari, altrimenti anche con l'Assigeco lo stop è dietro l'angolo. Chi marcherò? Forse Hatten, lo saprò domani, quando il coach introdurrà gli aspetti tattici». L'impegno in palestra non ha impedito a Devecchi di seguire l'avventura di Danilo Gallinari all'All Star Game. «Non prende scuse, ma per me l'infortunio al braccio lo ha condizionato un po' - è suo cugino, lo conosce bene -. È stato comunque bravo, l'appuntamento era importante: contava esserci. Avrà modo di rifarsi, il talento non gli manca. Magari ne discuteremo la prossima estate quando farò un salto a New York a trovarlo».Luca Mallamaci