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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 25/09/2010 - Erminia Mazzola, il “fiore” della gioventù di Borghetto


testimoni di cristo - 112 Per una storia sociale e caritativa dell’Azione cattolica della diocesi di Lodi: le personalità spiccate Erminia Mazzola, il “fiore” della gioventù di Borghetto  Erminia Maddalena Mazzola nasce a Graffignana da Antonio e Angela Barbesta il 3 gennaio 1909 e viene battezzata il giorno dopo nella chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Pietro e Paolo, celebrante il parroco Francesco Perotti, madrina Teresa Carenzi.Già dalla prima giovinezza Erminia Mazzola fa parte dell’Azione cattolica; comprende ben presto la chiamata del Signore che la invita all’apostolato con generosa costanza nella gioventù e nella comunità parrocchiale. La parrocchia di Graffignana è vivace, con preti intraprendenti nella pastorale parrocchiale e nella formazione di laici con particolare attenzione all’Azione cattolica; nel 1929 già risultano costituiti i quattro rami. Un parziale rinnovo dei quadri avviene per il triennio 1933-35 con la nomina di Erminia Mazzola a presidente della Gioventù femminile e due anni dopo con Paolo Barbesta presidente del circolo maschile. Il completamento della giunta è del 1937, ecco i loro nomi: Luigi Curti presidente del Consiglio parrocchiale, Giovanni Tonali per il settore uomini, Luigia Gazzola per le donne, Erminia Mazzola e Paolo Barbesta per i Circoli femminile e maschile, parrocchiani di provata testimonianza apostolica e di autentica fede cristiana. Il programma: «Preghiera, Azione, sacrificio».La nostra Erminia è molto stimata dalle dirigenti del Centro diocesano, per la sua presenza operosa nella varie iniziative e quale animatrice di spicco della sua associazione, nel frequentare la Casa del Popolo in Lodi e poi Villa Redentore a Vigarolo di Borghetto. Durante gli anni 1933-40, degne di menzione sono le giornata e le settimane sociali: la settimana della Giovane nella cappella del vescovo, gli Esercizi spirituali, le giornate di studio.Il 23 marzo 1935, a ricordo dell’Anno Santo straordinario, il vescovo Pietro Calchi Novati inaugura a Vigarolo la Casa Diocesana degli Esercizi Spirituali, denominata Villa Redentore. È una gara di generosità di parrocchia e di associazioni cattoliche per realizzare il sacro complesso; quivi si trasferiranno i molteplici incontri dell’Azione cattolica. Intanto in diocesi si prepara il 3° Congresso Eucaristico Diocesano, che si terrà trionfalmente nel settembre 1936. La collaborazione delle categorie è spettacolare. La Gioventù Femminile si distingue tra l’altro, per le sue spigolatrici. Il grano ricavato sarà macinato per le particole consacrate per il Congresso. Nel 1937 il vescovo Pietro Calchi Novati compie la Visita pastorale. Ci limitiamo ad una relazione telegrafica per quanto riguarda il Circolo Femminile. È dedicato a Santa Giovanna d’Arco, la sua sede è nel salone delle suore con riunione mensile e conferenza dell’Arciprete; Comunione e adorazione mensile del gruppo; le socie abilitate si prestano ogni domenica per l’istruzione catechistica ai fanciulli; vi è una delegata per l’Università cattolica del Sacro Cuore; il vescovo esprime la sua soddisfazione. Le campagne formative indette dal Centro Diocesano, sono promosse dalla associazione, ma estese a tutta la Gioventù Femminile. Degne di menzione sono quelle del 1938-39. I temi sono “Purezza e Vita“. Maestro è il parroco Marino Morosini con la collaborazione della delegata di plaga Lina Boggi di Sant’Angelo. Il risultato è assai soddisfacente con partecipazione quasi al completo.Nel 1939 la Gioventù Femminile della diocesi celebra con entusiasmo il ventennale di fondazione. Le associazioni sono 112, le socie tesserate 9000 e 20 le propagandiste. Gli incontri per vivere questa ricorrenza si susseguono con la visita del vescovo.Sullo scorcio del 1939 in parecchie parrocchie si rinnovano i presidenti delle associazioni cattoliche. Ecco le nomine per Graffignana: Angelo Codecasa Angelo, uomini, Luigina Gazzola, donne, Erminia Mazzola per la gioventù femminile e Paolo Barbesta per la gioventù maschile.Erminia Mazzola, benché ancora giovane, aveva ormai lavorato tanto nella vigna del Signore. «Il segreto del suo apostolato, stava in una profonda vita interiore, maturata attraverso lo studio del Divino Modello, illibato candore, intima vita eucaristica» Mancava ancora, come afferma San Paolo, quello che mancava alla Passione di Cristo e questa si è compiuta con una lunga malattia, che «lasciò lucida la mente sino all’ultimo, perché meglio offrisse a Dio, per la famiglia, per la Chiesa, per l’Azione cattolica, per la parrocchia, il sacrificio della sua giovinezza». Spirava nel bacio del Signore il 5 giugno 1940.Con la popolazione, parteciparono ai funerali la presidenza diocesana con le signorine Maffina e Baroni, le associazioni femminili di Sant’Angelo e Borghetto. Rivolsero l’estremo saluto una giovane dell’associazione e la signorina Anita Rozza per le dirigenti. Con Erminia Mazzola, un altro “fiore e gloria” ha attraversato la terra di San Bassiano.Francesco Cerri