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Messaggi del 04/03/2010

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 4/3/2010 - Lodi Vecchio, la materna parrocchiale sostenere l’asilo di Betlemme

Post n°342 pubblicato il 04 Marzo 2010 da miryamco5

Lodi Vecchio, la materna parrocchiale pronta a sostenere l’asilo di Betlemme 
 

 

Lodi Vecchio Un segnalibro con una coccinella portafortuna realizzata dai piccoli studenti in cambio di un significativo gesto di solidarietà.
La scuola dell’infanzia parrocchiale di via Madre Cabrini a Lodi Vecchio ha deciso di aderire all’appello lanciato dalla Fism (Federazione italiana scuole materne) di Lodi che invita gli istituti lodigiani iscritti all’associazione a sostenere un’importante iniziativa promossa dal sacerdote lodigiano don Peppino Barbesta (fondatore del Movimento Lavoratori Credenti e attualmente collaboratore pastorale a Retegno). Durante il periodo quaresimale (ed anche nel mese di maggio ) saranno raccolti i fondi da destinare alla costruzione di un nuovo asilo e di una casa di accoglienza per bambini disabili a Betlemme.La direzione della materna parrocchiale di Lodi Vecchio, da sempre in prima linea quando si tratta di solidarietà nazionale o internazionale, ha deciso così di coinvolgere famiglie ed alunni nell’aiutare don Peppino.«Abbiamo allestito uno spazio apposito per questa iniziativa - spiegano dalla direzione della scuola di via Madre Cabrini -; le insegnanti hanno preparato un grande e colorato cartellone che raffigura una scuola sorridente mentre i bambini hanno realizzato i segnalibri che vengono consegnati a coloro che lasciano un’offerta nell’apposito raccoglitore».L’asilo sarà costruito nella zona più povera e disastrata della città di Betlemme, alle porte del campo profughi. A qualche chilometro di distanza, andando verso la Basilica della Natività, un piccolo gruppo di suore del Verbo Incarnato si occupano di bambini portatori di handicap fisici e psichici a causa delle guerre: i Lavoratori Credenti hanno così pensato di dar vita al progetto di dare una casa per bambini portatori di handicap a Betlemme. Chi desiderasse contribuire a questa causa, può recarsi presso l’Ufficio di segreteria della Casa della Gioventù (sede della scuola per l’infanzia parrocchiale) negli orari di apertura dell’asilo. La consegna delle offerte si terrà il 29 maggio, presso il duomo di Lodi, alla presenza del vescovo di Lodi Giuseppe Merisi. Sonia Battaglia

 
 
 

Secondo lo psicologo Boienti è colpa dei genitori moderni che non impongono le regole

Post n°341 pubblicato il 04 Marzo 2010 da miryamco5

Secondo lo psicologo Boienti è colpa dei genitori moderni che non impongono le regole 
 

«I genitori spesso hanno paura a contenere i figli e a imporre delle regole, per timore che questo generi chissà quali devianze. Invece ci troviamo esattamente nella situazione opposta, senza limiti i ragazzi eccedono in comportamenti violenti e “strabordanti”». Ad analizzare i due episodi di violenza avvenuti negli ultimi giorni nel Lodigiano, a Lodi e a Graffignana, è lo psicologo Claudio Boienti, 42enne direttore dello studio Akoè e psicoterapeuta infantile. In particolare l’esperto si riferisce alla lite fra due 11enni compagni di classe sfociata nelle minacce con un coltello. «Naturalmente non vanno colpevolizzate le famiglie - aggiunge -, nel quotidiano siamo tutti molto presi dal lavoro, dall’ansietà, da urgenze che spesso sono diverse dai bisogni della famiglia. Ma certo il “libro familiare” di questo ragazzo andrebbe letto per capire cosa lo abbia spinto a reagire con tale rabbia a una provocazione». Che si stia abbassando l’età di questi episodi di violenza «è sotto gli occhi di tutti», ma non si tratta di un problema dei bambini, «loro imparano il senso dell’impunità dagli adulti» nel vissuto quotidiano. «Si impara che si può andare oltre perché manca il contenimento, e questo genera la devianza». E gestire i conflitti è sempre più difficile, «perché c’è un allentamento della cultura del rispetto e delle regole, sia a casa che a scuola, che porta inevitabilmente i ragazzi a utilizzare modelli di riferimento aggressivi, per lo più proposti dai mass-media». In ogni caso, aggiunge, si tratta di casi isolati e circoscritti, sui quali sarebbe sbagliato parlare di “bullismo” e che andrebbero analizzati caso per caso. «La cosa importante è non generalizzare, questi episodi non sono la normalità fra i ragazzi». Il caso di Lodi, invece, è diverso, sia per l’età dei protagonisti che per l’estrazione sociale. «La questione non va trattata sul piano etnico, ma non va nemmeno negata la realtà. Il fatto cioè che gruppi di immigrati che vivono lo stesso disagio sociale si uniscano in aggregazioni che spesso scivolano nella violenza. Reagire in modo violento può diventare quindi un pretesto per scaricare la rabbia e la frustrazione che nascono dal contesto sociale in cui si vive. Senza contare che il gruppo, il “branco”, fa cadere il senso della responsabilità di quello che si fa». (D.C.)

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 4/3/2010 - Bisticcia con l’amico e lo minaccia con la lama

Post n°340 pubblicato il 04 Marzo 2010 da miryamco5

La polizia locale ha sequestrato l’arma, mentre il tribunale dei minorenni di Milano ha aperto un procedimento 
Bisticcia con l’amico e lo minaccia con la lama 
Grave episodio alle medie di Graffignana: un 11enne aveva un coltello 

graffignana Litiga con il compagno di classe e lo minaccia con un coltello. Una banale lite fra ragazzini, davanti alla scuola media di Graffignana, è finita nel peggiore dei modi martedì mattina, un attimo prima dell’inizio delle lezioni. La vittima, che frequenta la prima, ha avvertito subito gli insegnanti, che a loro volta hanno chiamato la polizia locale per chiedere un controllo: e infatti nelle tasche del bambino accusato è stato trovato il coltellino.«È successo fuori dalla scuola e quindi noi non abbiamo potuto prendere nessun provvedimento nei confronti dei ragazzi - spiega la responsabile dell’istituto, Graziella Codecà, insegnante di italiano -, così ci siamo limitati ad avvertire il vigile. In ogni caso abbiamo preso la vicenda con la massima serietà, come era necessario fare».Fra i due ragazzini, che sono compagni di classe, ci sarebbe stato un diverbio come tanti altri in passato. Ma questa volta l’epilogo è stato diverso: uno ha provocato, l’altro ha reagito in un modo inaspettato tirando fuori l’arma, e in un attimo la situazione è degenerata. «Ha detto che voleva solo difendersi e tenere lontano l’altro, non fargli del male» spiega ancora l’insegnante.In ogni caso il coltellino (con una piccola lama) è stato sequestrato, mentre il comandante della polizia locale ha fatto una segnalazione di reato al tribunale dei minorenni di Milano, che ora ha aperto un procedimento giudiziario. Anche se difficilmente un ragazzino di soli undici anni potrà essere accusato di qualcosa.L’episodio quindi si è verificato martedì mattina intorno alle otto. I due ragazzi coinvolti hanno entrambi undici anni e sono compagni di classe. Sono due italiani, uno residente a Graffignana (quello che ha subito le minacce), l’altro di un paese vicino. Non sembra che avessero mai dato problemi particolari o che fossero considerati bambini “violenti”. «È nato tutto come uno scherzo, un gioco fra ragazzi - cerca di spiegare ancora la professoressa Codecà -. Forse uno dei due è un po’ dispettoso verso gli altri e tende a provocare, anche se finora non si erano mai create situazioni gravi, mentre l’altro ha reagito male alla sua provocazione. Quello che è certo è che quel coltellino non doveva essere nelle sue mani». Non è chiaro comunque di cosa stessero parlando i due e cosa li abbia fatti litigare in quel modo.La scuola media di Graffignana, l’unica del paese, si trova in Strada Vecchia Comunale e fa parte dell’istituto Comprensivo di Borghetto. È frequentata da circa 120 ragazzi. «Ora non si dica che questa è una scuola frequentata da bulli e teppisti - aggiunge la responsabile -, noi siamo molto attenti ai nostri studenti, facciamo di tutto per seguirli e per offrire a tutti un’alta qualità di insegnamento. Certo a volte ci sono dei “disagi” da affrontare e che sempre più spesso ricadono sulle scuole».Già lunedì mattina i due compagni sono entrati in classe, anche se la segnalazione di quanto accaduto è arrivata alle insegnanti e successivamente al tribunale dei minorenni, che ora cercherà di chiarire una volta per tutte la vicenda.Davide Cagnola

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 23/02/2010
 

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