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FACEBOOK aumenta davvero i suicidi?


La Chiesa condanna la diffusione di Facebook fra i giovani: favorirebbe le relazioni superficiali e quindi i suicidi.   Secondo il reverendo Nichols, arcivescovo di Westminster, Facebook favorirebbe l'aumento dei suicidi fra i giovani. I ragazzi infatti sarebbero spinti dal sempre più popolare social network a considerare l'amicizia un fatto superficiale, quasi una collezione di figurine in cui si cerca di avere sempre più "amici", con il rischio in realtà di essere sempre più soli e delusi, frustrati fino ad arrivare a togliersi la vita.Sembra quasi che prima dell'avvento di Internet e di Facebook l'amicizia giovanile fosse un mondo idilliaco e facile. Niente di più falso.Non è mai stato facile essere giovani: da libri come "Il diario di Anna Frank" a "L'amico ritrovato" apprendiamo come per l'adolescente è normale e fisiologico, scoprire il mondo attraverso l'incontro con coetanei, desiderare di essere amati innanzitutto da amici, tanti amici per i quali essere importanti, unici e in cui trovare sostegno ed identità, fuori dalla cerchia familiare.Tutti abbiamo sperimentato nelle nostre amicizie adolescenziali la delusione, il tradimento o anche solo il semplice distacco dovuto alle circostanze della vita e al crescere di età.L'amicizia, con o senza Facebook, è sempre un rischio: il rischio dell'incomprensione e dell'ingratitudine ma anche dell'intesa quasi perfetta, della comunione e del dono.Educare all'amicizia è una responsabilità da cui gli adulti non possono sfuggire semplicemente vietando Facebook: lo dimostra la stessa esperienza umana dell'amicizia di Gesù. E questo il reverendo Nichols dovrebbe saperlo anche meglio di tanti altri.