"Troppe persone perdono il loro tempo aspettando tempi migliori"Questa osservazione di Indro Montanelli mi ha colpito particolarmente perchè mi ci ritrovo molto. In questa italia che mi preoccupa sempre di più, penso sempre più spesso che siamo un popolo controverso. Ho già detto il mio pensiero in proposito e mi fermo a pensare che è proprio questo il nostro maggior limite; sappiamo essere un popolo generosissimo, ma quando si tratta di toccare il nostro "giardino" diventiamo idrofobi, guai a chi tocca il nostro pezzetto di terrra che ci siamo guadagnato col "sudore della fronte"; poco importa se si tratta di un piccolo ruolo all'interno di una azienda o di una tanto ambita "POLTRONA"; quando raggiungiamo ciò che crediamo essere la nostra piccola oasi ce ne ancoriamo e non vogliamo più lasciarla, e ci adagiamo. Io ovviamente parlo solo nel particolare, partendo dalla mia situazione, da ciò che mi circonda, poi mi guardo intorno e cerco analizzare i dati in mio possesso. Uno dei problemi del nostro paese secondo me è la professionalità; la maggioranza di noi non ha un'abilità professionale marcata oppure ha una professionalità rigida, nel senso che magari nel proprio lavoro all'interno dell'azienda dove opera è bravissimo, ma se dovesse cambiare azienda non saprebbe da dove ripartire. Vorrei fare un' altra riflessione però, perchè mi piace essere l' avvocato del diavolo di me stesso. Siamo noi che restiamo ancorati alle nostre posizioni perchè abbiamo paura di rischiare, oppure sono le aziende che hanno paura di rischiare e di investire su persone valide, preferendo tenersi magari gente già ancorata e senza più voglia di fare???
solo un mio pensiero
"Troppe persone perdono il loro tempo aspettando tempi migliori"Questa osservazione di Indro Montanelli mi ha colpito particolarmente perchè mi ci ritrovo molto. In questa italia che mi preoccupa sempre di più, penso sempre più spesso che siamo un popolo controverso. Ho già detto il mio pensiero in proposito e mi fermo a pensare che è proprio questo il nostro maggior limite; sappiamo essere un popolo generosissimo, ma quando si tratta di toccare il nostro "giardino" diventiamo idrofobi, guai a chi tocca il nostro pezzetto di terrra che ci siamo guadagnato col "sudore della fronte"; poco importa se si tratta di un piccolo ruolo all'interno di una azienda o di una tanto ambita "POLTRONA"; quando raggiungiamo ciò che crediamo essere la nostra piccola oasi ce ne ancoriamo e non vogliamo più lasciarla, e ci adagiamo. Io ovviamente parlo solo nel particolare, partendo dalla mia situazione, da ciò che mi circonda, poi mi guardo intorno e cerco analizzare i dati in mio possesso. Uno dei problemi del nostro paese secondo me è la professionalità; la maggioranza di noi non ha un'abilità professionale marcata oppure ha una professionalità rigida, nel senso che magari nel proprio lavoro all'interno dell'azienda dove opera è bravissimo, ma se dovesse cambiare azienda non saprebbe da dove ripartire. Vorrei fare un' altra riflessione però, perchè mi piace essere l' avvocato del diavolo di me stesso. Siamo noi che restiamo ancorati alle nostre posizioni perchè abbiamo paura di rischiare, oppure sono le aziende che hanno paura di rischiare e di investire su persone valide, preferendo tenersi magari gente già ancorata e senza più voglia di fare???