GUZMANIA MINOR.

ESCO DALLA METROPOLITANA.


Esco dalla metropolitana e mi fermo. Un fiume di persone mi sfiora. Facevo parte del flusso senza accorgermene e ora sono come una goccia d’acqua che all’improvviso impazzisce e cambia direzione. Corrono. Freneticamente camminano verso le uscite. Affolleranno gli autobus o le altre linee del metrò, per raggiungere le loro dimore, le quattro mura pagate faticosamente a rate. A fatica raggiungo la riva e mi tiro fuori dalla mischia. Non ho fretta di tornare a casa, non ho nessuno ad aspettarmi. Le mie quattro mura possono aspettarmi all’infinito, non scappano e non si annoiano. Voglio riflettere, passeggiare per Milano da solo. E bello essere liberi è una sensazione favolosa. Via tutto dalla testa, cerco di svuotarla completamente. Voglio rinascere e ricominciare a vivere senza di lei.