Galaxy Express 999

SOMEWHERE IN TIME


Ore 18 di una gelida domenica di dicembre, fuori la neve candidamente caduta nella mattinata si sta ghiacciando. Fa molto freddo e il solo pensiero di uscire di casa per raggiungere il solito bar mi fa rabbrividire. “Ok!”, mi dico, “si prospetta una bella serata da pantofolai”. E senza rendermene conto ho già messo su SOMEWHERE IN TIME. Ho ancora la custodia del cd in mano quando le prime note di CAUGHT SOMEWHERE IN TIME fuggono dai diffusori e invadono la stanza fino a penetrare i miei timpani che dolcemente si offrono ad accogliere l’inconfondibile e tagliente melodia degli IRON MAIDEN, così come la donna accoglie il corpo del suo amante per coglierne tutta l’essenza.Bene! La musica è ok, adesso resta da decidere il da farsi e le cose da fare sono veramente tante:organizzare l’agenda per domani (ma questo posso farlo domattina), poi c’è da mettere un po’ d’ordine sulla scrivania (ma è come mettere ordine nella mia vita e sinceramente non è che ne abbia tanta voglia). Intanto gli IRON MAIDEN continuano a girare, e girano anche bene. Mi accendo una sigaretta e guardo verso i libri ordinati per autore e genere sulla libreria. “Certo…” penso “ un libro è sempre di ottima compagnia.” Si, ma quale!? E inizio a scorrere con lo sguardo i vari volumi: BUKOWSKY, FABIO VOLO,……..,WILDE, D’ANNUNZIO,……., OSHIO ,……, PIRANDELLO, ……., POE, BIRCE, DYLAN THOMAS, ………, TIZIANO SCLAVI,…….“Ma quando li ho comprati tutti questi libri?! Però pensa te se vivessi nel 1300 con tutti questi volumi sarei ricchissimo….invece…..” Invece adesso vengo rapito dalle note di HEAVEN CAN WAIT. Alzo il volume e mi metto a bogare come un imbecille, imitando STEVE HARRIS e cantando a squarcia gola il ritornello “HEAVEN CAN WAIT  HEAVEN CAN WAIT HEAVEN CAN WAIT HEAVEN CAN WAIT….” Non curandomi della signora del piano di sotto.Alla fine del brano mi ritrovo con l’affanno e il collo dolorante. Però?… Non è stato niente male, e pensare che quando acquistai  quest’album rimasi un po’ deluso, visto che si discostava dai precedenti lavori dei MAIDEN. Ma tutto sommato riascoltarlo adesso(a distanza di anni) mi rendo conto che tuttavia è un buon album.Ed ecco che la trappola è scattata, ed io ci sto cadendo in pieno.Fuori fa freddo ma in casa l’atmosfera sta andando su di giri (almeno così pare).Ci sono i MAIDEN che girano ed io che non ho voglia di far nulla. Sulle note di THE LONELINESS OF THE LONG DISTANCE RUNNER mi verso del brandy nel bicchiere e mi accendo un mezzo sigaro,  ANTICO TOSCANO e sprofondo sulla poltrona. Mi abbandono completamente, anche se il cuore sembra che stia ancora bogando per conto suo. Ma non ci faccio caso. Sorseggio il mio brandy, do una boccata al sigaro (PAF) e fisso il fumo che volteggia verso il soffitto quasi volesse dar forma al suono che continua a venir fuori dalle casse dello stereo. Chiudo gli occhi e penso “Ah!!! Questa si che è vita!!!” ignaro di quello che mi sta per accadere.Fumo il sigaro e sorseggio il brandy completamente rilassato con gli occhi chiusi avvolto dalla soffice poltrona. Inizio a volare con la fantasia, intanto la mente si ritrova da sola in casa e come un bambino curioso che  sfugge al controllo dei genitori, inizia a frugare tra i cassetti dei ricordi.All’improvviso sembra che il gelo di fuori sia entrato in me, mi paralizza tenendomi schiacciato su quella dannata poltrona. L’umore spensierato pian piano diventa sempre più cupo, sempre più triste.Altro che “ALEXANDER THE GREAT” qui sembra “NOSTALGIA CANAGLIA” di Albano.Questo è un attacco di nostalgia bello e buono.Come in trance mi alzo dalla poltrona e mi ritrovo davanti allo scaffale dove conservo tutti i miei lavori (disegni, versi, appunti, svariate bozze di un libro che non terminerò mai).Do una boccata al sigaro e mi ritrovo a sfogliare la mia vecchia agenda.“Ma guarda!!! Cosa c’è qui. Con questa mi sono fatto cinque anni di scuola.”Un triste sorriso compare timidamente sul mio volto.Le pagine scorrono davanti agli occhi lucidi.“Ma guarda c’è di tutto! Tranne i compiti.”Poi lo sguardo si sofferma su un disegno che raffigura due uomini incappucciati intendi a varcare un portone con un grande teschio sulla volta. Sotto al disegno una frase “VENDEREI L’ANIMA AL DIAVOLO SE IL DIAVOLO NON FOSSI IO”E sì,  quello era il periodo in cui mettemmo su la prima band “ I BLACK FLOWER”  suonavamo cover dei BLACK SABBATH e  giocavamo a fare i satanisti.Ed ecco che arrivano i primi pensieri,i primi versi…….“Ma guarda un po’ come sono cambiato in tutti questi anni. Ero proprio un pessimista”Quasi non mi riconoscevo in quegli scritti, era come se stessi leggendo dei versi di qualcun altro.Ecco apparire un altro disegno. Un vecchio barbuto  dallo sguardo triste che sorregge un corpo privo di vita. Il corpo privo di vita ha un baraccio che fuoriesce dal mantello di chi lo sorregge e penzola verso il basso, sulla mano sono evidenti i segni della crocifissione. Sotto quest’altro disegno la frase “L’UOMO E’ UNO SBAGLIO DI DIO, O DIO E’ UNO SBAGLIO DELL’UOMO?”Lo ammetto in quel periodo qualche cannetta c’è stata, ma vi assicuro che questo non era l’effetto del fumo, e che in quel periodo ero infuriato con tutto e con tutti. DIO compreso. E poi il personaggio che mi ero costruito aveva un certo effetto sulle ragazzine. Oh my god! Mi sto giustificando con me stesso quasi volessi rinnegare il passato.NO COSI’ NON VA….. Devo reagire, devo scappare da questa assurda situazione che si è creata.Ma sono come paralizzato, non riesco a muovermi. Intanto le pagine continuano a scorrere… “Ma guarda!!!il mio tatuaggio…Ma pensa l’ ho disegnato nel ‘90 e melo sono fatto tatuare nel 2004.”Già! Mi ci sono voluti quattordici anni per vincere quell’assurda fobia degli aghi.“Ma che fai? Inganni te stesso?”Ma chi ha parlato…sono solo in casa e il cd ha smesso di girare già da un bel po’ eppure quella voce continua“La fobia degli aghi continui ad averla. Su coraggio ammettilo. Ti sei tatuato solo per far piacere a lei… per non deluderla”Si….è vero. Quella dannata voce ha ragione….quella fobia me la porto ancora dietro, così come quel tatuaggio.All’improvviso il rumore dell’agenda che si scontra con il pavimento mi riporta al presente.La riprendo e sto per rimetterla al suo posto, quando noto sul pavimento un foglio piegato come un bigliettino, mi ripiego lo prendo e lo apro……NOOOOOO! NON E’ POSSIBILE!!?Sul foglio c’e’ una descrizione dettagliata di com’ ero scritta da LEI. Si proprio LEI.Io stesso gli chiesi di scrivere una breve descrizione di come mi vedeva per pubblicarla sul sito personale che avevo su XOOM………No. Quand’è troppo è troppo.Ripiegai il foglio senza leggerlo e l’ ho gettai sulla scrivania. Mi infilai le scarpe, indossai il cappotto, presi le chiavi di casa e mi avviai verso la porta d’ingresso.In casa ormai c’erano troppi fantasmi, era meglio affrontare il freddo gelido che c’era fuori.In men che non si dica mi ritrovai all’intero del bar. Salutai i due barristi mentre soffiavo sulle mani indolenzite per il freddo. Stavo per ordinare un caffè quando mi arriva una pacca sulla spalla.“ EIH!!! METALLO!!! DA QUANTO TEMPO!!?….”Era Gianni, un ragazzo che ha la mia stessa passione per il metal e che cerca di suonare il basso. Uno dei tanti che non ricordo come e quando l’ ho conosciuto.“Ciao bello! Prendi qualcosa? Io sto per prendere un caffè!”“Se mi fai compagnia prendo una birra…”Ordinai due medie e iniziammo a parlare del più e del meno, ormai i fantasmi del passato erano scomparsi, oppure non avevano avuto il coraggio di seguirmi intimoriti dal freddo.Alle due birre ne seguirono altre due, mentre la conversazione si era spostata sull’unico argomento che avevamo in comune la musica.Ormai eravamo alla terza o quarta birra quando nel locale entra una ragazza in compagnia di altre due ragazze e due ragazzi. Mi sentii subito il suo sguardo addosso, ma non ci feci caso. Dopo aver parlato con il barrista uno di loro fece cenno al resto della comitiva di accomodarsi al tavolo accanto al nostro.Adesso l’avevo quasi di fronte e non potevo non notare il modo in cui mi guardava, per un paio di volte i nostri sguardi si incrociarono, ma io continuavo a fare l’indifferente.Intanto Gianni continuava a parlarmi dei suoi ultimi tentativi di mettere su una band tutta sua e la cosa non è che m’interessasse tanto. Finimmo di bere, pagai l’ultimo giro e uscimmo dal bar. Gianni mi offri una sigaretta, fumando facemmo un tratto di strada insieme poi lui si diresse verso casa sua e io sono ritornato al bar.Sono entrato risalutando i due barristi e risoffiando sulle mani. All’interno del locale c’erano le stesse persone tranne la ragazza e i suoi amici. Ordinai un caffè pagai e uscii.Mi accessi un mezzo sigaro (paf) guardai in alto e in cielo c’erano ancora le stelle.L’effetto della birra si faceva sentire e il freddo non è che mi aiutasse più di tanto. Guardai l’orologio, da quaranta minuti era già lunedì,mi avviai verso casa pensando alla ragazza del bar.“Se fossi HANK CHINASKY (pensai) questa notte avrei  avuto compagnia. Invece sono Gianni e questa notte la passerò in compagnia di qualche fantasma del mio passato.”In casa non ci trovai nessuno , evidentemente i fantasmi si erano annoiati durate la mia assenza che avevano preferito tagliare la corda. Meglio così.