Galaxy Express 999

INCUbus


Mi trovo in una casa che non ho mai visto prima ad ora!Una casa sconosciuta, mi verrebbe da dire, ma stranamente ho la sensazione di viverci da un bel po’ in quest'abitazione. Fuori i lampi squarciano le tenebre della notte e la pioggia batte rumorosa sui vetri.Sono nervoso, o meglio sono in ansia per qualcosa o qualcuno, non so ben definirlo questo mio stato. Una cosa è certa... passeggio su e giù per il salotto con lo sguardo fisso sul display del telefonino.Tutto è racchiuso in un SmS ricevuto un paio di ore prima."TESORO TRA POCO SONO DA TE! T.V.B."Sto aspettando qualcuno, una persona cui tengo molto, una persona che tarda ad arrivare...mi sento imprigionato, sono tentato nel precipitarmi in macchina e andarle in contro, ma il mio pollice destro quasi inconsciamente compone un numero sulla tastiera del cellulare.La mancanza di segnale mi fa udire per l'ennesima volta quel odioso messaggio preregistrato "IL CLIENTE DA LEI CHIAMATO E' AL MOMENTO IRRAGIUNGIBILE, SI PREGA DI RICHIAMARE PIU' TARDI...”.Una luce folgorante seguita da un cupo boato assordante sposta la mia attenzione verso la finestra, noto in lontananza dei fari che si dirigono verso casa.Mi avvicino alla finestra e con la testa appoggiata ai vetri e lo sguardo fisso in direzione di quei fari che si avvicinano sempre più fino a scorgere la sagoma di un’automobile. E' un taxi. Mi precipito fuori non curandomi della pioggia battente che continua a venir giù.L'autista si affretta a portare i bagagli sotto la veranda, mentre io ignorandolo completamente corro tra le braccia di SIMONA...un tenero bacio sulle labbra bagnate e poi di corsa verso la veranda dove il tassista attende il pagamento della corsa.Liquidato il tassista e abbandonati i bagagli al centro del salotto ci abbandoniamo sul divano.Avevamo molte cose da dirci, tante cose da raccontarci; andiamo avanti a parlare fino a notte fonda del suo nuovo lavoro, di come si era sistemata a Londra, di quanto fosse felice di rivedermi fino a, quando non siamo sopraffatti dalla stanchezza.Saliamo le scale e ci rechiamo verso la stanza da letto, nell'aprire la porta vedo un'ombra che attraversava la stanza...ma m'illudo che sia dovuto al solito odiosissimo disturbo della vista che mi porto dietro da anni.Entriamo in camera e ci sistemiamo per la notte o meglio per quel che resta della notte.Sono a letto, nel nostro letto e seguo Simona con lo sguardo fino a quando non scompare dietro la porta del bagno, sono felice e mi godo questa felicità ammirando compiaciuto la fede che avvolge il mio anulare destro.E' l'ultima immagine che ho, dopo di che il buio mi conduce tra le braccia di Morfeo.Ma strani rumori provenienti dalle stanze sottostanti mi riportano alla realtà...con la mano, avvolto dalle tenebre, cerco la mia Simona, ma la sua parte di letto è vuota e fredda.I rumori sono cessati, senza accendere la luce mi dirigo verso il bagno.Sto per chiamare Simona, quando scivolo sul pavimento bagnato, cado in avanti e mi ritrovo per terra con le mani e parte del corpo completamente bagnati...mi rimetto in piedi e accendo la luce.Le immagini che si presentano mi fanno sobbalzare e mi ritrovo attaccato con le spalle al muro.Una scia di sangue si muove dalla porta del bagno verso la porta della camera da letto...cerco di coprirmi gli occhi con le mani, ma anche le mie mani sono piene di sangue così come il mio pigiama.Voglio urlare, chiamarla, ma la mia voce è soffocata e l'unica cosa che riesco a far uscire sono solo dei colpi di tosse seguiti dal vomito che si riversa sul pavimento mischiandosi alla scia di sangue.Tremante e terrorizzato mi avvicino alla porta del bagno, la apro e una nuova scena raccapricciante si presenta ai miei occhi.Sangue ovunque ed evidenti segni di lotta...Pian piano inizio a razionalizzare tutto e se pur una parte di me si rifiuta di crederci, inizio a capire che cosa è successo.Mi precipito verso le scale urlando, ma appena fuori sul corridoio scivolo nuovamente e mi ritrovo in fondo alle scale. Cerco di rimettermi in piedi, ma barcollo e mi ritrovo nuovamente per terra. Ho la gamba sinistra rotta. Mi trascino sui gomiti verso il divano, quando mi sento trattenere per la caviglia, con il cuore in gola cerco di voltarmi lentamente...un urlo più forte del precedente….e poi buio solo buio.Mi sono risvegliato con una forte sensazione di nausea e tutto l’ambiente circostante che mi ruotava sulla testa.A fatica mi sono tirato su e restando seduto sul letto ho riconosciuto la mia stanza, mi sono guardato le mani ed erano pulite, e l'anulare destro non aveva più la fede.Ho tirato un sospiro di sollievo "ERA SOLO UN INCUBO" mi sono detto compiaciuto di essere ancora felicemente single.Sono stato ancora un po’ a letto fino a quando non ha squillato il cellulare.NUOVO MESSAGGIO...VISUALIZZA...OK..."TESORO STASERA SONO DA TE! SIMONA"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!G. G.