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Razze e selezione oggi


Tra ipocrisia e ignoranza, arroganza e superficialità - parte 3Ecco quindi dimostrato l’inconsistenza e sostanziale inutilità dello standard di razza come termine di paragone e di scelta di un cane e come “garanzia” su di un cucciolo. Lo standard ha in realtà il valore di un depliant illustrativo di una nuova automobile: informandomi del fatto che quella automobile di tre litri di cilindrata fa 10 km con un litro di carburante, semplicemente mi dà modo di valutare la sua incompatibilità con la mia percorrenza media annua di 30.000 km, stante il mio stipendio.Queste considerazioni hanno validità sempre e solo che sia il raziocinio a guidare le scelte di un futuro proprietario di cane.Altrimenti, tutto cambia, nel momento in cui la scelta vuole essere camuffata da scelta consapevole, mentre, in realtà, è dettata da superficialità e frivolezza. Come l’aspetto simpatico di un cane, ad esempio.A documentare e sostenere molto validamente questa ipotesi, anzi, questa purtroppo diffusissima realtà, porto due esempi favolosi, che riguardano due razze “oggi” molto celebri e diffuse (labrador retriever e border collie), accomunate da una particolarità, almeno nel nostro Paese: la loro apparizione in spot pubblicitari molto popolari. In effetti, ho sempre avuto il dubbio che quel cucciolo della pubblicità di carta igienica e rotoloni avesse a che fare con l’esplosione di Labrador anche dalle mie parti e che lo zampino di Shonik fosse coinvolto con il proliferare di simpatici border collie al guinzaglio di allegre famigliole.Esporrò rapidamente i dati per non far perdere loro in immediatezza ed evidenza.Primo spot della nota marca di carta igienica in cui appariva un cucciolo di Labrador: 1989, poi nuova serie nel 1993 ed ancora negli anni successivi; un’immagine del cucciolo compare anche sulle confezioni di carta igienica (fonte: sito Spot80.it).Andamento iscrizioni cuccioli (ROI/LOI) di Labrador periodo 1988 – 2004: da 175 (1988) a 8272 (!!! – 2004).E’ curioso rilevare che anche le iscrizioni di cuccioli di golden retriever (che, almeno da cuccioli, hanno una forte somiglianza con i cuccioli di Labrador e che più o meno nello stesso periodo era comunque la razza protagonista della pubblicità di una nota marca di cibo per cani) hanno subito, nel medesimo lasso temporale, una impennata simile: da 101 a 3610. A confermare l’ipotesi che non si tratti di un caso, confrontiamo l’andamento del flatcoated retriever (nota bene: cane dalle attitudini assimilabili, ma di aspetto ben diverso dalle precedenti due razze): 0 cuccioli iscritti dal 1988 al 1992, una media di 35 cuccioli l’anno fino al 2004 (fonte: Retriever.it – statistiche e dati).Non mi sembra possibile obiettare che si tratti di un caso.Ad ogni buon conto, ho voluto fare la prova del nove ed ho pensato al famoso spot di una compagnia telefonica, recitato da Fiorello e Shonik.Data della messa in onda del primo spot in cui recitava la star (dico Shonik, non Fiorello): 1998.Iscrizioni LOI e LIR di border collie nel 1997: 247.Iscrizioni nel 2006: 1358.Per evitare che qualcuno obietti che in generale le iscrizioni ai libri genealogici sono aumentate negli ultimi anni, preciserò che nel periodo 1997 – 2005, a titolo di esempio, le iscrizioni totali sono scese da 146275 (ROI/LOI + RSR/LIR) a 124660 (fonte: ENCI.it).Mi sembrano evidenze abbastanza convincenti.E’ persino inutile discutere di quanto poco sia etico il comportamento degli allevatori che hanno cavalcato l’onda della popolarità di queste razze inondando di soggetti negozi ed allevamenti.Possiamo viceversa accennare brevemente ai risultati facilmente constatabili dati dalla miscela esplosiva di superficialità dei potenziali e reali acquirenti di cuccioli di queste razze assommata alla smania di lucro degli allevatori.