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L’esposizione passiva al fumo delle sigarette danneggia anche la memoria


Dopo aver evidenziato in tantissime ricerche i rischi per i fumatori, la scienza si concentra sempre più sugli effetti causati dal fumo indiretto, la Northumbria University upon Tyne afferma che la memoria di chi vive a stretto contatto con i fumatori può essere danneggiata seriamente, i risultati sono stati resi noti dal giornale Addict.Sono state analizzate tre categorie di persone, una di fumatori, una di non fumatori ed un’ultima di non fumatori a contatto con il fumo passivo, a tutti era stato chiesto di tenere a mente un’azione da compiere più in là nel tempo. I non fumatori a prescindere, hanno ottenuto dei risultati superiori nei confronti dei forti fumatori. Tom Heffernan promotore dello studio ha affermato: “Le nostre scoperte suggeriscono che i deficit del fumo passivo si estendono alle funzioni cognitive quotidiane”.Gli effetti collaterali non si fermano certamente qui: secondo l’AIRC l’esposizione indiretta al fumo può provocare seri danni ai polmoni, il pericolo cancro aumenta significativamente. L’OMS tramite le pagine di “Lancet” ha stimato 600 mila decessi ogni anno, particolarmente colpiti i bambini dei fumatori e l’University of Leeds descrive che accendere una sigaretta all’interno dell’auto amplia l’effetto delle sostanze tossiche, che si ripercuote soprattutto sugli adolescenti. Dal British Medical Journal si apprende che l’esposizione al fumo passivo nelle donne aumenta le possibilità di cancro al seno, lo studio è dell’ Heart Partners Research Foundation di Minneapolis e della West Virginia University.L’inasprimento della campagna antifumo negli ultimi anni ha dato buoni risultati, l’Australia è in prima linea nella lotta al tabagismo con decisioni che hanno fatto discutere, da dicembre i pacchetti di sigarette saranno in forma anonima e con foto di persone distrutte dal cancro. La regione della Tasmania sta vagliando un’iniziativa senza precedenti, l’idea è di imporre il divieto di fumare ai nati dal 2000 in poi anche da maggiorenni. by Marco Galluzzi