GattoNeronews
incontrarsi per una cena particolare, una cena al buio, dove si scoprono gusti e sapori senza farsi influenzare dalla vista
PRESENTAZIONE
Gatto che si muove con totale sicurezza anche nel buio, gatto che vede al buio.
Riduciamo le distanze. Al buio si può "vedere". Si vede con il sapore del gusto, con l'attenzione dell'udito, con la percezione del tatto, col profumo dell'olfatto.
Questo il progetto della Cena al Buio, un'esperienza-viaggio all'interno di un'oscurità dove si abbattono le barriere, un percorso al buio per esaltare sensi ed emozioni, una sfida per chiunque voglia provarci.
Ci si incontra in una saletta-aperitivo poco illuminata dove si ricevono le spiegazioni inerenti lo svolgimento della serata. Cellulari spenti, orologi fosforescenti disattivati, accendini ed altre fonti di luce dimenticati. Si viene poi accompagnati, a gruppi, da camerieri non vedenti, nella sala totalmente priva di luce e qui ha inizio la coinvolgente esperienza.
Post n°47 pubblicato il 28 Agosto 2013 da maurizioadriano
Cari amiche/ci, le vacanze sono finite e si riprende con le cene al buio. La prossima data è fissata per venerdì 4 Ottobre 2013 alle ore 20.30 Presso Trattoria Veneta al Cervo Via Zambeccari, 35 Per Info e prenotazioni: http://blog.libero.it/GattoNeronews
tel 0444515798/ cell 3474925005 SIAMO ANCHE SU FACEBOOK: ''AMICI DELLE CENE AL BUIO'' |
Post n°46 pubblicato il 24 Gennaio 2013 da maurizioadriano
Dopo la prima retina in provetta, tutto è pronto per coltivare in laboratorio la lente dell'occhio umano. Sono stati infatti isolati per la prima volta i tessuti embrionali dai quali si sviluppa la lente ed il risultato è pubblicato sulla rivista Stem Cell Traslational Medicine, si deve alla ricerca fatta in Australia dall’italiana Isabella Mengarelli, del gruppo dell'università di Monash a Melbourne, coordinato dall'italiano Tiziano Barberi. ''Non siamo i primi a dimostrare la derivazione del tessuto della lente dalle cellule staminali embrionali, ma siamo i primi ad avere isolato e purificato le cellule che danno origine alla lente'', ha detto Barberi. Contrariamente alle cellule della retina, che si sviluppano direttamente dalle sistema nervoso centrale, quelle della lente hanno origine dalla parte anteriore della struttura dell'embrione nella quale il tessuto di rivestimenti forma degli ispessimenti, con strutture specializzate chiamate placodi, legate alla formazione degli organi di senso. Da uno di questi ispessimenti le cellule della lente cominciano a svilupparsi esattamente di fronte a quelle che andranno a formare la retina e, dopo essersi scambiate segnali, alla fine di questo processo di sviluppo le due strutture cominciano ad aderire fra loro. Se i ricercatori giapponesi sono riusciti a coltivare in provetta la retina tridimensionale di topo e di uomo a partire dalle cellule staminali embrionali, per la lente il processo è ancora agli inizi. ''Finora siamo riusciti ad isolare le cellule dell'epitelio della lente e a purificarle'', ha spiegato Barberi. ''Ottenere una lente rudimentale - ha osservato - non è facile perchè non si tratta di costruire un tessuto, ma una secrezione di cellule capace di dare origine ad una struttura trasparente''. In pratica, mentre le cellule muoiono secernono un insieme di proteine destinate a formare lo strato trasparente che protegge l'occhio. La ricerca, secondo Barberi, è una dimostrazione ulteriore di come ''con le cellule staminali embrionali si possa fare veramente di tutto: è solo una questione di studiare i modi per far sì che le cellule si formino''. In Australia dal 2009 dopo aver lavorato a lungo negli Stati Uniti, il ricercatore e' da sempre impegnato nella ricerca sulle staminali embrionali: '' in Italia - ha concluso - queste ricerche sono impossibili perché lavorare sulle cellule staminali embrionali è vietato''. by Max Pollo |
Post n°45 pubblicato il 06 Gennaio 2013 da maurizioadriano
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Post n°44 pubblicato il 10 Dicembre 2012 da maurizioadriano
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Post n°43 pubblicato il 29 Novembre 2012 da maurizioadriano
Siamo lieti di comunicare la data della prossima "Cena al buio",che si terrà nuovamente presso la |
Post n°42 pubblicato il 28 Novembre 2012 da maurizioadriano
Si è laureato alla facoltà di Lettere e filosofia, indirizzo Operatore culturale per il turismo, dell’Università di Cagliari, Paolo Poddu, un ragazzo 27enne affetto da tetraparesi spastica. Il titolo della tesi era “Trasporti aerei e disabilita” Il ragazzo, socio dell’Associazione Bambini Cerebrolesi Sardegna, comunica con gli occhi attraverso una tavoletta nella quale sono indicate le lettere. Grazie alla tecnologia, Paolo Poddu non ha mai soffocato le proprie ambizioni, tra le quali quella di laurearsi ed oggi può festeggiare “il giorno più bello della mia vita”.
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Post n°41 pubblicato il 18 Novembre 2012 da maurizioadriano
Che dormire poco e male lasci pessime conseguenze sopratutto sull'umore, è risaputo. Che però abbia conseguenze anche sulla salute dell'uomo è ora un fatto scientifico, dimostrato da una ricerca della University of British Columbia . Gli studiosi sono hanno dimostrato che la carenza di sonno può far diminuire le capacità intellettive. In particolare, ogni quattro ore di sonno mancate per notte, si perde un punto di Quoziente d'Intelligenza, il famoso QI, che serve a "misurare" proprio l'intelligenza umana. Insomma: anche il cervello ha bisogno di dormire. Secondo quanto riportato dal Great British Sleep Survey , più del 51% delle persone ha difficoltà a dormire bene e le donne soffrirebbero di insonnia tre volte più degli uomini. Analizzando oltre 20 mila adulti in un periodo di due anni, tra marzo 2010 e giugno 2012, si è visto che il 93% di coloro che soffrono di insonnia ha problemi di fiacchezza e l'83% lamenta sbalzi di umore. Per quasi 8 persone su 10 è poi anche difficile trovare la giusta concentrazione, mentre il 64% rende meno al lavoro e il 55% ha persino difficoltà nelle relazioni interpersonali. A peggiorare le cose è poi il fatto che l'insonnia lascia tracce anche sul nostro fisico. Tra i problemi più frequenti ci sono diabete, depressione, alta pressione e ictus. Secondo gli esperti, però, il problema dell'insonnia non è neppure facile da risolvere. Chi ha difficoltà ad addormentarsi o a dormire bene può arrivare a trascinarsi il problema fino a 10 anni e più. Quale soluzione, dunque? La via più seguita è quella farmacologica, con il ricorso a pillole e sonniferi. Il Guardian riferisce che il Servizio Sanitario Nazionale britannico (NHS) ha speso lo scorso anno 50 mila sterline (oltre 62.400 euro) in pillole somministrate, con oltre 15 mila prescrizioni dispensate tra Inghilterra, Scozia e Galles. Un dato in aumento rispetto agli anni precedenti (+ 17% rispetto a tre anni fa). Oltre al costo sociale, ci sono da mettere in conto gli effetti indesiderati dei farmaci. Il 42% di coloro che hanno fatto uso di sonniferi e poi li ha sospesi ha continuato ad avere problemi di insonnia nei 5 anni successivi. Ecco allora qualche consiglio di "igiene del sonno", come è stata ribattezzata dal professor Colin Espie, che insegna Psicologia clinica ed è Direttore del Centro del Sonno dell'Università di Glasgow. Si tratta di una serie di azioni da seguire prima di mettersi a letto. La luce È dimostrato che la luce ha un'importanza fondamentale per conciliare il sonno, per questo sarebbe bene evitare le cosiddette luci blu come quelle di tablet, smartphone e computer, che secondo alcuni ricercatori newyorkesi stimolerebbero lo stato di allerta. Importanti sono poi anche la temperatura della camera da letto, che non dovrebbe superare i 18 gradi, il letto e i cuscini, che dovrebbero essere confortevoli al punto giusto. Cibo, bevande ed esercizio fisico Tutto ciò che stimola l'organismo, come caffeina, alcol, cioccolato, tabacco o esercizi fisici impegnativi, può rendere difficile addormentarsi. Naturalmente andrebbero anche evitati cibi pesanti da digerire. I carboidrati, al contrario, possono produrre serotonina, che concilia il sonno. Un aiuto, insomma, arriva da una dieta equilibrata, regolare e senza eccessi serali. Infine, 20 minuti di attività fisica al giorno possono aiutare a regolarizzare il sonno, ma non dovrebbero mai essere fatti prima di andare a dormire. Troppo riposo Passare il finesettimana a riposo o dormire fino al primo pomeriggio può creare più danni che benefici. Per far fronte alla carenza di sonno, una ricerca della Southwestern University del Texas suggerisce di alzarsi presto al mattino e andare a letto a orari regolari, piuttosto che sballare l'orologio biologico. Insomma, sarebbe bene resistere, nonostante la stanchezza, fino all'ora di andare a dormire, evitando i sonnellini pomeridiani a meno di non essere esausti. L'età Non è una regola di "igiene del sonno", ma sapere che il sonno cambia con l'età può aiutare a comprendere meglio cosa ci può accadere nel corso degli anni. Secondo una ricerca del Centro di Medicina del Sonno dell'Università di Washington, ad esempio, esiste una "architettura del sonno" che cambia con l'età: le persone più in là con gli anni hanno una minor quantità di sonno cosiddetto profondo, la fase non-REM, e il loro intero orologio biologico è spostato in avanti. Questi consigli pratici, da soli, non possono risolvere problemi di insonnia, ma possono comunque aiutare. Il 90 per cento della battaglia contro l'insonnia si gioca a livello psicologico, dunque nella mente degli individui. È per questo che la nuova frontiera nelle terapie sul sonno si basa su colloqui e sullo studio del comportamento cognitivo, che sembrano dare maggiori risultati. by Max Pollo |
Post n°40 pubblicato il 03 Novembre 2012 da maurizioadriano
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Post n°39 pubblicato il 15 Ottobre 2012 da maurizioadriano
La sensibilità tattile epicritica permette di apprezzare con il tatto la durezza, la forma e le caratteristiche della superficie di un oggetto. by Max Pollo |
Post n°38 pubblicato il 03 Ottobre 2012 da maurizioadriano
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Post n°37 pubblicato il 01 Ottobre 2012 da maurizioadriano
Cinquemila interventi l’anno e numero di donatori in crescita, questi sono i numeri relativi al trapianto di cornea in Italia che oggi si arricchisce di una tecnica meno invasiva.
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Post n°36 pubblicato il 20 Settembre 2012 da maurizioadriano
Dopo aver evidenziato in tantissime ricerche i rischi per i fumatori, la scienza si concentra sempre più sugli effetti causati dal fumo indiretto, la Northumbria University upon Tyne afferma che la memoria di chi vive a stretto contatto con i fumatori può essere danneggiata seriamente, i risultati sono stati resi noti dal giornale Addict. Sono state analizzate tre categorie di persone, una di fumatori, una di non fumatori ed un’ultima di non fumatori a contatto con il fumo passivo, a tutti era stato chiesto di tenere a mente un’azione da compiere più in là nel tempo. I non fumatori a prescindere, hanno ottenuto dei risultati superiori nei confronti dei forti fumatori. Tom Heffernan promotore dello studio ha affermato: “Le nostre scoperte suggeriscono che i deficit del fumo passivo si estendono alle funzioni cognitive quotidiane”. Gli effetti collaterali non si fermano certamente qui: secondo l’AIRC l’esposizione indiretta al fumo può provocare seri danni ai polmoni, il pericolo cancro aumenta significativamente. L’OMS tramite le pagine di “Lancet” ha stimato 600 mila decessi ogni anno, particolarmente colpiti i bambini dei fumatori e l’University of Leeds descrive che accendere una sigaretta all’interno dell’auto amplia l’effetto delle sostanze tossiche, che si ripercuote soprattutto sugli adolescenti. Dal British Medical Journal si apprende che l’esposizione al fumo passivo nelle donne aumenta le possibilità di cancro al seno, lo studio è dell’ Heart Partners Research Foundation di Minneapolis e della West Virginia University. L’inasprimento della campagna antifumo negli ultimi anni ha dato buoni risultati, l’Australia è in prima linea nella lotta al tabagismo con decisioni che hanno fatto discutere, da dicembre i pacchetti di sigarette saranno in forma anonima e con foto di persone distrutte dal cancro. La regione della Tasmania sta vagliando un’iniziativa senza precedenti, l’idea è di imporre il divieto di fumare ai nati dal 2000 in poi anche da maggiorenni.
by Marco Galluzzi |
Post n°35 pubblicato il 12 Giugno 2012 da maurizioadriano
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Post n°34 pubblicato il 31 Marzo 2012 da maurizioadriano
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Post n°33 pubblicato il 30 Marzo 2012 da maurizioadriano
Cari amici, |
Post n°32 pubblicato il 13 Marzo 2012 da maurizioadriano
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Post n°31 pubblicato il 02 Marzo 2012 da maurizioadriano
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Post n°30 pubblicato il 22 Febbraio 2012 da maurizioadriano
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Post n°29 pubblicato il 02 Febbraio 2012 da maurizioadriano
La prossima cena al buio sarà il 17 febbraio 2012 Come al solito Alle ore 20.00 Presso la Trattoria Veneta ''al cervo'' Via Livio Zambeccari, 36 - Vicenza MENU' non sveleremo il menù per il motivo che sarete voi a capire che cosa state gustando; Aperitivo al momento della prenotazione possono essere comunicate eventuali allergie. |
Post n°28 pubblicato il 16 Gennaio 2012 da maurizioadriano
O.N.L.U.S. (Ente Morale posto sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri D.P.R. 23.12.78 in G.U. 62 del 3/03/79) Sezione Provinciale di Vicenza Viale Mazzini, 9/A - 36100 VICENZA Tel. 0444/543419 - Fax 0444/546934 - e-mail: uicvi@uiciechi.it C.F. 80008750244
Nel corso del 2011, grazie all’impegno della sig.ra Nadia e dei nostri soci Adriano e Maurizio, che hanno saputo organizzare e realizzare con magistrale bravura ben dieci cene al buio, sono stati raccolti e offerti a questa associazione €. 3.220,00 che hanno contribuito a sostenere le nostre attività istituzionali a favore dei non vedenti e degli ipovedenti vicentini. Desidero quindi ringraziare tutti coloro che con tangibile solidarietà e spirito di partecipazione hanno vissuto per noi e con noi una serata al buio. Sperando di non abusare della vostra gentilezza mi permetto di segnalarvi che potrete ancora sostenere questa associazione, destinandoci il 5 per mille in occasione della prossima dichiarazione dei redditi (C.F. 80008750244). A nome del Consiglio Direttivo Sezionale e mio personale, porgo, con gratitudine, un cordiale saluto.
Il Presidente Dott. Nicola Ferrando
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è una cena al buio, quindi vi dico
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