gdz-report

Gabbiano

Vorrei levarmi in volo con un gabbiano

vedere attraverso i suoi occhi

accarezzare il vento.

Potrei conoscere il vibrare delle ali

la gioia di sollevarmi in alto

sopra il mondo e delle sue pene.

Vorrei restarci di là dalla notte, oltre l’alba

e tutte le mie domande avrebbero una risposta.

Anima

Raccolgo immagini

quelle della mia anima.

Le nostre anime sono costruite

in modo talmente insolito e…

fragili legami ci uniscono

alla prosperità o alla rovina.

Compleanno

Io non ho compleanno

perché sono sempre vissuta

non sono mai nata

e mai morirò.

Non sono la figlia di coloro

 voi chiamate mamma e papà

ma una compagna d’avventure

in viaggio

alla scoperta del mondo

per capirle.

Fuggire

Torna sempre e costante

la voglia di fuggire.

Quel desiderio di libertà

che ti ama

e non ti lascia mai.

Dentro la rabbia

e ritornare da quel vagabondare

per cercare qualcosa che non c’è.

Disperata solitudine

sei ancora qui, non cercarmi più.

Emozioni attraverso frammenti che improvvisamente arrivano al cuore e percorrono il tuo essere. Senza razionalità, senza logica. La mente vaga nuove verità. Flussi immaginari. La fantasia inebria sogni velati e lontani da afferrare spazzando via lo scorrere d’ogni giorno. Gli occhi mutano specchi dove riflettersi. La bocca muove parole nuove. Pensieri sfiorano fino all’estremo e visioni alternano i vuoti dell’anima. Poi tutto tace. Ritorni a guardare attraverso quei frammenti. Veleggiano attraverso spazi ingannevoli e diventa spoglio di luce. Cupo. Una sedia, una penna, un pensiero, un foglio bianco, un gelo, un graffio. La realtà. Il tormento dell’inezia ed il nulla invade la mente. Il calore s’infrange in mille schegge che contemplano attraverso i frammenti della ragione. Un fiume che stenta il suo flusso, raggiungendo poi l’oceano dell’amara essenza, lasciando una goccia che scivola nella memoria, nella forza di un pensiero che sommerge la rabbia e cede il posto al nulla. Malinconia di un delirio, dissipato attraverso fili percorsi da fluido umano. Rosso, caldo, pregnante, come tinte che vestono una tela decisa ad accogliere nel suo ventre marmoreo sfumature dell’amore, lacerandolo.