GeapSunrise R.E.S.G.

Essere terapista


Essere terapista, by Monique Mathieu 13/06/2020 Mi dicono: «Noi non possiamo giudicare cosa è bene e cosa non lo è nell’esecuzione di una qualunque terapia, possiamo solamente dire questo: Un buon terapista è colui che ama prima di tutto se stesso, che ha già compreso molte cose di se stesso! Egli si dona agli altri senza aspettare nulla, semplicemente Amore. Una persona non può dare Amore o essere un buon terapista se non ama se stesso! Diciamo sempre la stessa cosa: Amate voi stessi! Amate voi stessi! Se non vi amate e se non avete una profonda stima di voi stessi, come potete aiutare gli altri? Non sapete che cos’è l’Amore se non siete in grado di darlo a voi stessi! Tra gli attuali terapisti, ce ne sono alcuni che lo fanno per aiutare se stessi, e questo non è necessariamente un bene. Tuttavia, la gente va dai terapisti che corrisponderanno a loro in quel momento; ci spieghiamo meglio: Molti terapisti sono ancora addormentati, essi hanno il potere sugli altri e hanno il potere del denaro. Non parliamo di questi! Preferiamo parlare dei veri terapisti che amano loro stessi, che hanno già ben compreso il loro stesso funzionamento e che sono in grado di aiutare gli altri. Gli esseri umani vanno quindi dai terapisti che corrispondono a loro in quel momento, probabilmente perché questo gli potrebbe permettere di svegliarsi ad un’altra coscienza. In quel momento diranno a se stessi: «Alla fine, questo terapista, non mi ha risolto nulla!» Questo li aiuterà a comprendere meglio, a badare meglio a se stessi, a parte coloro che sono sotto il totale controllo di chi li cura. Alla fine, non esistono cattivi terapisti, ci sono semplicemente terapisti che corrispondono ai loro pazienti. Spetta ai pazienti comprendere se quelle persone sono valide per loro oppure no. Quindi i terapisti non sono né bravi, né cattivi, essi corrispondono alle aspettative di alcuni dei loro pazienti che talvolta hanno bisogno di passare attraverso una manipolazione. Ne esistono tuttavia alcuni che non fanno alcun bene, ma anche se non fanno alcun bene, il male inconscio o conscio che fanno, può rendere consapevoli i loro pazienti e condurli in un’altra direzione».