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Post n°8623 pubblicato il 24 Ottobre 2021 da childchild

TERZA PARTE

 Tuttavia, il test di Drosten, così come i test raccomandati dall’OMS che ne seguono l’esempio, sono impostati su 45 cicli di amplificazione. Può una cosa del genere essere dovuta al desiderio di produrre il maggior numero possibile di risultati positivi e quindi fornire la base per il falso presupposto che sia stato rilevato un gran numero di infezioni? Il test non è in grado di distinguere la materia inattiva da quella in grado di riprodursi, il che significa che può verificarsi un risultato positivo perché il test rileva, ad esempio, un frammento di un detrito o di una molecola, indicativo unicamente del fatto che il sistema immunitario della persona testata ha vinto, in passato, una battaglia contro il comune raffreddore. Nel 2014, anche lo stesso Drosten aveva dichiarato ad una rivista economica tedesca, in un’intervista sulle possibilità di rilevare un’infezione da virus MERS con l’aiuto del test PCR, che il test PCR è talmente sensibile che anche persone sanissime e non infettive possono risultare positive. All’epoca si era anche reso conto del potente ruolo svolto dai media nel seminare il panico e la paura. In quell’intervista aveva affermato: "se, per esempio, un qualche agente patogeno è presente sulla mucosa nasale di un’infermiera per almeno un giorno, senza che lei si ammali o si accorga di nulla, allora, di colpo, diventa un caso di MERS; questo potrebbe anche spiegare l’esplosione nel numero dei casi in Arabia Saudita, inoltre i media hanno dato a questo fatto un risalto incredibile." Questo lo ha dimenticato o lo sta deliberatamente nascondendo nel contesto della narrativa sul coronavirus, perché il coronavirus è un’opportunità di business molto redditizia per il settore farmaceutico, nel suo complesso, e anche per il signor Lund, suo coautore in molti studi, nonchè produttore di test PCR. A mio avviso, è del tutto inverosimile che nel 2020 il sig.Drosten abbia dimenticato quello che sapeva sui test PCR e che aveva già detto in un’intervista nel 2014, cioè che questo test non è in grado di rilevare alcuna infezione. Contrariamente a tutte le false affermazioni che dicono il contrario, per avere un’infezione, una cosiddetta infezione acuta, non basta che il virus, o meglio un frammento che potrebbe anche provenire da un virus, venga rilevato in qualche sede, ad esempio in gola, senza sintomi visibili, perché allora sarebbe un’infezione ‘fredda’. Un’infezione acuta richiede che il virus penetri nelle cellule, si replichi e provochi sintomi, come mal di testa o mal di gola e, solo allora, una persona è da considerarsi veramente infetta, nel senso di infezione acuta e, solo allora, è contagiosa. Fino a quel momento, il virus è completamente innocuo sia per l’ospite che per tutte le persone con cui l’ospite entra in contatto. Ancora una volta, questo significa che i risultati positivi dei test, contrariamente a tutte le affermazioni di Drosten, Wieler o dell’OMS, non hanno alcun rapporto rispetto alle infezioni e questo lo sa anche il CDC, come riportato sopra. Nel frattempo, in tutto il mondo numerosi scienziati altamente rispettati iniziano a pensare che non ci sia mai stata una pandemia da coronavirus, ma solo una pandemia da test PCR. Questa è la conclusione raggiunta da molti scienziati tedeschi, come i professori Bhakdi, Rice, Milling, Hockerts, Wallach e da molti altri, tra cui il già citato professor John Ioannidis e da un Premio Nobel, il professor Michael Levitt della Stanford University. L’opinione più recente è quella del già citato dr. Mike Yeadon, ex vice presidente e responsabile scientifico di Pfizer, posizione che ha ricoperto per 16 anni. Insieme ad altri coautori, tutti noti scienziati, l’ha espressa un articolo scientifico pubblicato nel settembre 2020. In esso, tra le altre cose, gli autori affermano: "Stiamo basando la nostra politica di governo, la nostra politica economica e la politica di limitazione dei diritti fondamentali presumibilmente su dati e ipotesi completamente sbagliati sul coronavirus. Se non fosse per i risultati dei test che vengono costantemente riportati dai media, la pandemia sarebbe già finita, perché non è successo niente. Certo, si sono verificati alcuni gravi casi individuali di malattia, ma ce ne sono in ogni epidemia di influenza. C’è stata una vera ondata di patologie a marzo e ad aprile ma, da allora, tutto è tornato alla normalità, solo i risultati positivi salgono e scendono senza sosta, ancora e ancora, a seconda di quanti esami vengono effettuati, ma i casi reali della malattia sono terminati. Non si può parlare di una seconda ondata dovuta ad un presunto nuovo ceppo del coronavirus," continua il dottor Yeadon, "l’unica novità è che si tratta di un nuovo tipo del virus corona noto da tempo. Ci sono almeno quattro coronavirus endemici che causano alcuni dei comuni raffreddori di nostra conoscenza, soprattutto in inverno. Hanno tutti una sequenza che somiglia in modo sorprendente a quella del coronavirus e, dal momento che il sistema immunitario umano riconosce la somiglianza con questo virus scoperto di recente, questo significa che l’immunità da linfociti-T esiste già da tempo. A questo proposito, il 30% della popolazione aveva questa immunità anche prima che apparisse il presunto nuovo virus. Pertanto, per la cosiddetta immunità di gregge e per arrestare l’ulteriore diffusione del virus, è sufficiente che dal 15 al 25% della popolazione sia infettata da questo presunto nuovo coronavirus e questo è quanto è successo." Per quanto riguarda tutti i più importanti test PCR, Yeadon scrive in un articolo intitolato "Bugie, dannate bugie e statistiche sanitarie, il pericolo mortale dei falsi positivi," datato 20 settembre 2020: "La probabilità che un caso apparentemente positivo sia un falso positivo è, più o meno, tra l’89 e il 94%." Il dr. Yeadon, in accordo con i professori di immunologia Camara dalla Germania, Capel dai Paesi Bassi e Cahill dall’Irlanda, nonché con un microbiologo, il dott. Arve, dall’Austria, che hanno tutti testimoniato davanti al comitato tedesco sul coronavirus, sottolinea esplicitamente che un test positivo non significa che sia stato trovato un virus intatto. Gli autori spiegano che ciò che il test PCR misura effettivamente è "semplicemente la presenza di sequenze parziali di rna presenti nel virus intatto, che potrebbero essere frammenti di virus morti, non in grado di infettare il soggetto, non trasmissibili e non pericolosi per altre persone." A causa della totale inadeguatezza di questo test per l’individuazione delle malattie infettive, che ha dato risultati positivi anche con capre, pecore, papaia e persino con ali di pollo, il professore di Oxford, Carl Henegan, direttore del centro per la medicina basata sull’evidenza, scrive che il Covid non scomparirebbe mai se si dovesse continuare ad utilizzare questo tipo di test, ma sarebbe sempre falsamente rilevato in gran parte di ciò che viene testato. I blocchi, come hanno scoperto Yeadon e i suoi colleghi, non funzionano. La Svezia, con il suo approccio laissez-faire e la Gran Bretagna, con il suo lockdown rigoroso, ad esempio, hanno statistiche di patologia e di mortalità assolutamente comparabili. La stessa cosa è stata rilevata da scienziati americani riguardo ai diversi stati della confederazione statunitense. Non fa differenza per l’incidenza della malattia se uno stato implementa il blocco o no. Per quanto riguarda l’ormai famigerato professore dell’Imperial College di Londra, Neil Ferguson, e il suo modello informatico completamente falso che parlava di milioni di morti, Yeadon afferma con disprezzo sottilmente velato che "nessuno scienziato serio dà alcuna validità al modello Ferguson," e che "è importante sapere che la maggior parte degli scienziati non accetta il fatto che il modello Ferguson sia anche solo parzialmente corretto, ma il governo è ancora legato a quel modello." Ferguson aveva previsto 40.000 morti da coronavirus in Svezia entro maggio e 100.000 entro giugno, ma ci si è fermati a 5.800, cifra che, secondo le autorità svedesi, equivale a quella di una lieve influenza. Se i test PCR non fossero stati utilizzati come strumento diagnostico per le infezioni da coronavirus non ci sarebbe stata una pandemia e non ci sarebbero stati i blocchi e tutto sarebbe stato percepito solo come un’ondata di influenza media o leggera, concludono questi scienziati. Il dottor Yeadon scrive nel suo già citato articolo: "questo test è assolutamente difettoso e deve essere subito ritirato e mai più utilizzato in questo contesto, a meno che non si dimostri una sua rettifica" e, verso la fine dell’articolo, "ho spiegato come un test diagnostico di scarse prestazioni sia stato utilizzato, e continui ad esserlo, non per la diagnosi della malattia ma, a quanto pare, solo per creare paura." Ora, diamo uno sguardo alla situazione attuale per quanto riguarda i gravi danni causati dai blocchi e dalle altre misure. Un altro documento dettagliato, scritto da un funzionario tedesco del Ministero degli Interni responsabile della valutazione dei rischi e della protezione della popolazione dai rischi, è trapelato di recente ed è stato soprannominato il "documento dei falsi allarmi." Questo documento giunge alla conclusione che non c’erano e non ci sono prove sufficienti di gravi rischi per la salute a carico popolazione, come affermato da Drosten, Wieler e dall’OMS e l’autore afferma che esistono molte prove che le misure anti-coronavirus hanno causato enormi danni all’economia e alla salute della popolazione, danni che poi descrive in dettaglio nell’articolo, concludendo infine che tutto questo porterà a richieste molto elevate di risarcimento danni, di cui il governo sarà ritenuto responsabile. Tutto questo ora è diventato realtà, ma l’autore dell’articolo è stato sospeso. Sempre più scienziati, ma anche avvocati, riconoscono che, come risultato del deliberato allarmismo e delle misure restrittive per il coronavirus rese più facili da tutto questo panico, la democrazia corre il grave pericolo di essere sostituita da modelli totalitari fascisti. Come ho già accennato prima, in Australia vengono fermate persone che non indossano mascherine (che sempre più studi dimostrano essere pericolose per la salute) o che, presumibilmente, non le indossano correttamente, vengono poi ammanettate e gettate in prigione. Nelle Filippine si corre il rischio di essere presi a revolverate, ma anche in Germania e in altri paesi precedentemente civilizzati i bambini vengono tolti dai genitori se non si rispettano i regolamenti di quarantena, il distanziamento sociale e le normative sull’uso della mascherina. Secondo gli psicologi e gli psicoterapeuti che hanno testimoniato davanti al comitato tedesco sul coronavirus, i bambini vengono traumatizzati in massa, con le peggiori conseguenze psicologiche che ci si può aspettare a medio e lungo termine. Nella sola Germania, si prevedono in autunno da 500 000 a 800 000 fallimenti per le piccole e medie imprese che costituiscono la spina dorsale dell’economia. Ciò si tradurrà in perdite fiscali incalcolabili e spese notevoli e di lungo periodo a carico dei servizi per la sicurezza sociale, tra le altre cose, per i sussidi di disoccupazione. Dal momento che, nel frattempo, praticamente tutti stanno cominciando a capire il pieno impatto devastante di queste misure anti-coronavirus completamente infondate, mi asterrò dal dettagliarle ulteriormente. Consentitemi ora di farvi un riepilogo delle conseguenze legali. La parte più difficile del lavoro di un avvocato è sempre quella di stabilire la vertà dei fatti e non l’applicazione delle norme legali relative a questi fatti. Purtroppo un avvocato tedesco questo non lo impara alla facoltà di giurisprudenza, ma i suoi colleghi angloamericani ottengono la formazione necessaria nei loro atenei e probabilmente per questo motivo, ma anche per via dell’indipendenza molto più pronunciata della magistratura anglo-americana, il diritto probatorio anglo-americano è molto più efficace nella pratica di quello tedesco. Un tribunale può decidere correttamente una controversia legale solo se ha in precedenza stabilito i fatti in modo corretto, cosa che non è possibile senza aver prima esaminato tutte le prove, ed è per questo che la legge probatoria è così importante. Sulla base dei fatti sopra riassunti, in particolare quelli verificati con l’aiuto del lavoro del comitato tedesco sul coronavirus, la valutazione giuridica è, in realtà, abbastanza semplice per tutti i sistemi giuridici civili, indipendentemente dal fatto che questi sistemi legali siano basati sul diritto civile, che segue più strettamente il diritto romano, o sul diritto comune anglo-americano, che è solo vagamente collegato al diritto romano. Diamo prima uno sguardo all’incostituzionalità delle misure. Numerosi professori di diritto tedesco, in perizie scritte o in interviste, hanno dichiarato, in linea con i seri dubbi espressi dall’ex presidente della Corte Costituzionale Federale sulla costituzionalità delle misure anti-coronavirus, che queste misure sono prive di un sufficiente dato di fatto e anche della necessaria base giuridica e che pertanto sono incostituzionali e devono essere immediatamente abrogate. Di recente, un giudice, Torsten Schleife, ha dichiarato pubblicamente che la magistratura tedesca, proprio come il grande pubblico, è talmente in preda al panico da non essere più in grado di amministrare adeguatamente la giustizia. Ha affermato che i tribunali "hanno legalizzato fin troppo rapidamente misure coercitive che, per milioni di persone in tutta la Germania, rappresentano enormi sospensioni dei loro diritti costituzionali."  I cittadini tedeschi sono attualmente sottoposti alla più grave violazione dei loro diritti costituzionali dalla fondazione della Repubblica Federale di Germania, nel 1949. Per contenere la pandemia del coronavirus, i governi federali e statali sono intervenuti massicciamente, minacciando in parte l’esistenza stessa del paese, che dovrebbe essere garantita dai diritti costituzionali del popolo. Che dire poi della frode, dei danni intenzionali e dei crimini contro l’umanità? Sulla base delle norme del diritto penale, dichiarare il falso in relazione ai test PCR o diffondere volontariamente false dichiarazioni di rischio, come avevano fatto Drosten, Wieler e l’OMS, può essere definito solo come frode. In base alle norme del diritto civile, ciò si traduce in una inflizione intenzionale di danni. Un professore tedesco di diritto civile, Martin Schwab, sostiene questa conclusione nelle sue interviste pubbliche. In un parere legale completo di circa 180 pagine, ha esposto l’argomento come mai nessun altro studioso di diritto aveva fatto finora e, in particolare, ha fornito un resoconto dettagliato del completo fallimento dei media mainstream nel riferire i fatti reali di questa cosiddetta pandemia. Il signor Drosten, Wieler e Tedros Adhanom dell’OMS, sapevano tutti, in base alla loro esperienza o a quella delle loro istituzioni, che i test PCR non possono fornire alcuna informazione sulle infezioni, ma hanno ribadito, più e più volte, di fronte al grande pubblico la validità di questo test, con le loro controparti mondiali a dar manforte. E tutti sapevano e accettavano che, sulla base delle loro raccomandazioni, i governi di tutto il mondo avrebbero deciso di imporre blocchi, regolamentare il distanziamento sociale e obbligare all’uso delle mascherine, che costituiscono un rischio molto grave per la salute, come documentato da studi indipendenti e da affermazioni di esperti. Secondo le norme del diritto civile, tutti coloro che sono stati danneggiati da questi blocchi indotti dai test PCR hanno diritto a ricevere il pieno risarcimento delle loro perdite. Secondo la legge, esiste il dovere di risarcire, cioè l’obbligo di risarcimento dei danni derivanti dalla perdita di profitti da parte delle aziende e dei lavoratori autonomi a seguito del blocco e delle altre misure. Nel frattempo, tuttavia, le misure anti-coronavirua hanno causato e continuano a causare danni così devastanti alla salute e all’economia della popolazione mondiale che i crimini commessi da Drosten, Wieler e dall’OMS dovrebbero essere legalmente considerati come crimini effettivi contro l’umanità, come definito dalla sezione 7 del codice penale internazionale. È possibile fare qualcosa e cosa possiamo fare? Ebbene, la class action è la via migliore per ottenere danni compensativi e conseguenze politiche. La cosiddetta class action è basata sulla legge inglese ed oggi esiste negli Stati Uniti e in Canada. Consente ad un tribunale di giudicare come azione collettiva un reclamo per danni su richiesta di un querelante se, a seguito di un evento che induce il danno, un gran numero di persone subisce lo stesso tipo di danno. Formulato in modo diverso, un giudice può consentire che una causa legale collettiva vada avanti se la componente vitale della causa è costituita da questioni comuni legali e fattuali. Qui le questioni connesse al diritto comune ruotano infatti intorno ai blocchi basati sui test PCR eseguiti in tutto il mondo e alle loro conseguenze. Proprio come le autovetture diesel VW erano prodotti funzionanti, ma difettosi a causa di un congegno manipolatorio e non conformi agli standard sulle emissioni, così anche i test PCR, che sono prodotti perfettamente validi in altri contesti, sono prodotti difettosi quando si tratta della diagnosi di infezioni. Ora, se una società americana o canadese o un cittadino americano o canadese decide di citare in giudizio per danni queste persone negli Stati Uniti o in Canada, il tribunale chiamato a risolvere questa controversia può, su richiesta, consentire che questo reclamo venga trattato come azione collettiva. Se ciò dovesse accadere, tutte le parti interessate al mondo ne sarebbero informate tramite pubblicazioni sui principali media e avrebbero così l’opportunità di partecipare a questa azione collettiva entro un certo periodo di tempo stabilito dal tribunale. Va sottolineato che nessuno è obbbligato ad aderire ad una class action ma ogni parte lesa può aderirvi. Il vantaggio della class action è che è necessario un solo processo per mettere alla prova la denuncia di un querelante, purchè rappresentativo di un’intera classe di altri querelanti. Questo è più economico, più veloce di centinaia di migliaia o più di singole cause legali, impone meno oneri ai tribunali e, infine, di regola, consente un esame delle accuse molto più preciso di quanto sarebbe possibile nel contesto di centinaia di migliaia o, più probabilmente, come nel caso di una causa sul coronavirus, anche di milioni di singole cause legali. In particolare, è applicabile la consolidata e provata legge angloamericana del diritto probatorio, con il suo tipico scambio di informazioni pre-processuale. Ciò richiede che tutte le prove rilevanti per l’instaurazione di un processo vengano messe subito in tavola, in contrasto con la situazione tipica delle cause tedesche (caratterizzate da uno squilibrio strutturale, visto che, di solito, coinvolgono da una parte un consumatore e dall’altra una potente società). In questo caso il rifiuto o anche la distruzione delle prove non è senza conseguenze, al contrario, la parte che cela o addirittura distrugge le prove verrebbe condannata proprio sulla base del regime probatorio. Qui in Germania un gruppo di legali si è riunito per aiutare i propri clienti ad ottenere un risarcimento danni. Hanno fornito tutte le informazioni e i moduli necessari ai querelanti tedeschi sia per stimare il danno subito sia per unirsi al gruppo o alla classe di querelanti che, in seguito, aderirà alla class action, quando verrà intrapresa in Canada o negli Stati Uniti. Inizialmente, questo gruppo di avvocati aveva pensato di raccogliere e gestire anche le richieste di risarcimento danni da parte di altri querelanti non tedeschi, ma la cosa si è rivelata ingestibile. Tuttavia, attraverso una rete di avvocati internazionali che si allarga di giorno in giorno, il gruppo di avvocati tedeschi fornisce a tutti i loro colleghi stranieri, gratuitamente, tutte le informazioni pertinenti, comprese le opinioni e le testimonianze di esperti che dimostrano che i test PCR non sono in grado di rilevare le infezioni e forniscono loro anche tutte le informazioni utili per preparare e raccogliere le richieste di risarcimento per i loro clienti, in modo che anche loro possano far valere le richieste di risarcimento nei tribunali del loro paese d’origine o nell’ambito dell’azione collettiva, come spiegato in precedenza.Questi fatti scandalosi sul coronavirus, raccolti principalmente dal nostro comitato e riassunti sopra, sono gli stessi fatti che presto si dimostreranno veri nell’aula di un tribunale o di molti tribunali in tutto il mondo. Questi sono i fatti che faranno cadere le maschere dai volti di tutti i responsabili di questi crimini. Ai politici che credono a quelle persone corrotte: questi fatti vi vengono offerti come un’ancora di salvezza che può aiutarvi a ripensare la vostra linea di condotta e ad iniziare una discussione scientifica pubblica attesa da tempo, per non affondare con quei ciarlatani e criminali. Grazie. Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
By Prof. Michel Chossudovsky Global Research
Milioni di persone in tutto il mondo sono vittime della campagna della paura. Il panico prevale. Giorno dopo giorno, l’impatto persistente della disinformazione dei media sul Virus Killer è travolgente.La paura e il panico, insieme alle menzogne, impediscono alla gente di comprendere la logica di queste politiche economiche e sociali di vasta portata.Una rete internazionale di avvocati è intenzionata a lanciare una azione legale collettiva. Il Dr. Reiner Fuellmich, eminente avvocato, presenta i dettagli di questo progetto. (video sotto)Dopo nove mesi di ricerche e analisi, possiamo confermare che i dati e i concetti sono stati manipolati per sostenere la campagna della paura. Le stime basate sui tamponi RT-PCR non hanno senso: Il test RT-PCR non identifica/individua il virus del Covid-19. Ciò che rileva sono frammenti di diversi virus.
Confermato da eminenti scienziati e da organismi ufficiali di sanità pubblica, il Covid-19 non è pericoloso. Ampiamente documentata, la pandemia di COVID-19 è stata usata come pretesto per innescare un processo mondiale di ristrutturazione economica, sociale e politica che ha come conseguenza povertà di massa e disoccupazione mondiale. Sta distruggendo la vita delle persone.
FONTE  https://www.nogeoingegneria.com/news-eng/dr-reiner-fuellmich-crimes-against-humanity-theyre-being-taken-to-court/

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