Post n°11255 pubblicato il
09 Aprile 2025 da
childchild
Meccanica Della Linea Temporale – Di SiriusB
Grazie per il single malt. Non versate un drink come questo se non state cercando qualcosa di reale. Bene.
Volete sapere cosa sta succedendo? Parliamo della meccanica della linea temporale.
L’avete mai sentita? Quel tremolio ai margini della vostra mente, come un ricordo che cerca di emergere, ma non è vostro? Déjà vu.
E’ capitato a tutti. Quella consapevolezza acuta e inquietante. Un posto in cui non siete mai stati, una conversazione che non avete mai avuto, ma in qualche modo… ve li ricordate.
Non è una coincidenza. Non è il vostro cervello che non funziona.
Siete tu che ricordate un’altra linea temporale.
Siete già stato qui prima. Forse non in questa versione delle cose. Forse non in questa pelle. Ma in qualche altra linea temporale, i vostro piedi hanno percorso questi stessi passi, la vostra bocca ha pronunciato queste stesse parole.
A volte il passato non è alle vostre spalle, è accanto a voi e vi preme da vicino.
Poi c’è il jamais vu. L’opposto.
Vi trovate in una stanza in cui avete vissuto per anni ma all’improvviso vi sembra sbagliata. Estranea.
Gli
angoli non sono giusti, i colori sono strani, il vostro nome lascia uno strano sapore in bocca.
Non è solo la vostra mente che vi gioca brutti scherzi. È una crepa tra le realtà.
Un momento in cui qualcosa cambia e all’improvviso vi ritrovate da qualche altra parte, qualche parte vicina ma non proprio giusta.
Pensate ad una coppia su un lungo tratto di autostrada deserta. Vedono una ragazza con il pollice in su, tutta sola nella notte.
Si fermano. Lei scivola sul sedile posteriore. Parlano, ridono. Lei odora di qualcosa di floreale, di leggero, di vecchio. Poi distolgono lo sguardo. Solo per un secondo. E quando si voltano?
Se n’è andata.
Nessuna portiera sbattuta. Nessun rumore. Solo il profumo che si sprigiona ancora nell’aria, indugiando per settimane.
Ma chiedete all’autostoppista.
Lei la racconta diversamente. Un’auto rallenta, una coppia la carica. Chiacchierano.
Guarda la strada, osserva le linee che si confondono, poi chiude gli occhi. Quando si sveglia? L’auto è ferma sul bordo della strada. Vuota. Nessuna coppia. Nessuna voce.
Chi è il fantasma?
Lo sono tutti…
È così che funziona il tempo. Si ripiega su se stesso, gli strati si accumulano, le storie si sovrappongono.
A volte, se non state attenti, scivolate tra loro.
Fate un passo avanti pensando che il terreno sia solido e all’improvviso, vi ritrovate in un posto in cui non dovreste essere.
Il déjà vu è ricordare un’altra linea temporale. Il jamais vu? È il momento in cui vi rendete conto che questa non è la vostra.
E cosa fate quando succede? Niente. Continuate a muoverti. Lasciate che l’errore si stabilizzi.
Vi dite che il mondo ha ancora un senso e che tutto è dove dovrebbe essere.
E non guardate troppo a lungo gli spazi vuoti dove dovrebbe esserci qualcuno.
Ora versatemene un altro. Stiamo solo iniziando.
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