L'icona del Rosario

LA CONVERSIONE DI UN RAGAZZO PER BENE


..........Gino nella sera del Giovedì Santo si pose accanto a Gesù nel Getsemani, nell'orto degli ulivi; si inginocchia accanto a Gesù, guarda in faccia la sua esistenza passata, presente e futura, alla luce delle parole decisive di Gesù: "Abbà, papà, sia fatta la tua volontà e non la mia".Intuisce che il valore della sua vita sta in questo gesto: consegnare la sua vita al Padre in dono, fino alla fine, come Gesù è in lui. Ha capito che la vita ha valore soltanto se si mette in tale ottica: quella dell'Amore, quella che ha vissuto Gesù, quella alla quale è stato chiamato. Lui è il figlio amato personalmente dal Padre, in Gesù; riceve questo sguardo e questa relazione di figlio che finalmente riempe la sua vita, prima di allora veramente vuota. "Vuota" perchè questa relazione non occupava il posto centrale e allora tutto era vanità, come diceva il libro dell'Imitazione che Getto (suo presidente nel Centro Diocesano) gli aveva regalato e che lui aveva sottolineato proprio in quelle parole: "Vanità delle vanità, e tutte le cose sono vanità, fuorchè l'amare Dio e servire lui solo".Il Padre che lo chiamava "figlio" e che lui poteva chiamare "Abba", papà, era la scoperta della vita come Amore, non come lotta per affermarsi, come dono, non come un continuo arraffare e consumare, come persona amata e che ama, non come egoismo che tutto strumentalizza, come presenza e dialogo amorevole e non come solitudine e prevaricazione, come servizio fraterno, gioioso e non come superiorità e sfruttamento, come gioia che nessuno ti può togliere e non come disperazione che ti spinge a dovorare ogni cosa.Ormai è questo il suo cielo, un orizzonte di luce e di pace che nulla può offuscare, neppure la morte........
 Dal libro: "Cosi è un giovane cristiano. Gino Pistoni (1924-1944)"   Editrice AVE (Dino De Carolis)