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REGIONALI: BAGNASCO, DISCRIMINE RESTANO I 'VALORI NON NEGOZIABILI'


In vista della prossima tornata di elezioni regionali, il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, aprendo oggi i lavori del Consiglio permanente dei vescovi italiani, conferma la ''linea ormai consolidata'' dei ''valori non negoziabili'' per condurre quel ''discrimine'' tra i candidati e i loro programmi ''sottratto agli schematismi ideologici e massmediatici''. Questi valori, precisa, costituiscono una ''piattaforma'' costituita dalla ''dignita' della persona umana, incomprimibile rispetto a qualsiasi condizionamento; l'indisponibilita' della vita, dal concepimento fino alla morte naturale''; dalla ''liberta' religiosa e la liberta' educativa e scolastica''; dalla ''famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna''.Per Bagnasco, ''e' solo su questo fondamento che si impiantano e vengono garantiti altri indispensabili valori come il diritto al lavoro e alla casa; la liberta' di impresa finalizzata al bene comune; l'accoglienza verso gli immigrati, rispettosa delle leggi e volta a favorire l'integrazione; il rispetto del creato; la liberta' dalla malavita, in particolare quella organizzata''.Per il presidente della Cei, i valori non negoziabili sono ''un complesso indivisibile di beni, dislocati sulla frontiera della vita e della solidarieta', che costituisce l'orizzonte stabile del giudizio e dell'impegno nella societa'. Quale solidarieta' sociale infatti, se si rifiuta o si sopprime la vita, specialmente la piu' debole''?''. Nella sua prolusione, l'arcivescovo di Genova ricorda prima di tutto che ancora oggi, ''all'alba di questo terzo millennio'', la societa' deve farsi l'esame di coscienza sul ''primordiale diritto alla vita''.Ricordando un recente rapporto che ha calcolato che in Europa ci sarebbe un aborto ogni 11 secondi, Bagnasco sottolinea che ''da qualche tempo, nella mentalita' di persone che si ritengono per lo piu' evolute, si e' insediato un singolare ribaltamento di prospettive nei riguardi di situazioni e segmenti di vita poco appariscenti, quasi che l'esistenza dei gia' garantiti, di chi dispone di strumenti per la propria salvaguardia, valga di piu' della vita degli 'invisibili'''.''E all'orizzonte - aggiunge - nulla si muove che possa lasciar intravedere un qualsiasi contenimento di questa ecatombe progressiva''. Il presidente della Cei stigmatizza come l'aborto abbia ''ormai perso l'immagine di una pratica eccezionale e dolorosa'' per ''diventare un metodo 'normale' di controllo delle nascite'' e punta il dito contro i nuovi metodi contraccettivi, dalla ''pillola del giorno dopo' al nuovo ritrovato, chiamato sui giornali 'pillola dei cinque giorni''' che creano ''un 'continuum farmacologico' che, annullando il confine tra prodotti anticoncezionali e abortivi'', minimizza ''l'urto del gesto abortivo, anzitutto sul piano personale, e poi anche su quello cultural-sociale''.Per Bagnasco, e' ''in questo contesto, inevitabilmente denso di significati'' che va inquadrata la competizione elettorale, un appuntamento da non snobbare perche' ''l'evento del voto e' un fatto qualitativamente importante che in nessun caso converra' trascurare''. ''In esso - aggiunge - si trasferiscono non poche delle preoccupazioni cui si e' fatto riferimento, giacche' il voto avviene sulla base dei programmi sempre piu' chiaramente dichiarati e assunti dinanzi all'opinione pubblica, e rispetto ai quali la stessa opinione pubblica si e' abituata ad esercitare un discrimine sempre meno ingenuo, sottratto agli schematismi ideologici e massmediatici''.