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Post n°62 pubblicato il 03 Giugno 2010 da GenderIdentity
Barcelona, 4-6 JUN 2010 TRANS: (nome-agg.) termine che si riferisce genericamente a qualsisi persona la cui identità di genere non coincida in modo esclusivo e prmanente cl sesso assegnato alla nascita
L'idea di realizzare, per la prima volta, una conferenza globale con persone transessuali, per persone transessuali e da persone transessuali ha come obettivo finale riunire e dar voce ad un collettivo scarsamente reppresentato nella società, sentire per la prima volta, con la partecipazione di membri di tutto il mondo e di tutte le culture, una considerazione globale dei propri problemi, rivendicazioni e proposte di soluzione. Il Congresso ha due obiettivi principali: - L'approvazione di un documento di base diretto agli Stati, Organizzazioni Internazionali, Associazioni e ONG's che serva come documento di lavoro, línea guida e documento degli obiettivi nell'implemento di polítiche legislative e di tutela dei deritti umani che si applicano al collettivo di persone transessuali. Qusto documento, probabilmente chiamato "La Dichiarazione di Barcellona" intenderà andare più in là di una semplice dichiarazione di principi (primo livello) convertendosi in una proposta de sviluppi concreti delle Leggi degli Stati (secondo livello). - La costituzione di una rete globale di identità di genere da: 1.- La vigilanza dell'implementazione della dichiarazione stessa e dell'adempimento dei diritti umani nella comunità transgender di tutto il mondo. 2.- La creazione di una rete globale di interscambio di informazioni utili per attivisti, governi ed organizzazioni internazionali coinvolte in uno sviluppo effettivo dei diritti umani. 3.- Essere uno strumento di interscambio per un miglior esercizio e formazione di attivisti di tutto il mondo. Per ottenere questi obiettivi, si è stabilito un formato che includa non solo comunicazioni e tavole rotonde della propria Conferenza, ma anche la creazione di 5 gruppi di lavoro che svilupperanno alcuni temi molto concreti e che elaboreranno 5 documenti tematici che saranno la base della "Dichiarazione di Barcellona". |
Post n°61 pubblicato il 30 Maggio 2010 da GenderIdentity
Quando smettiamo di pensare a maschio e femmina come a boe ancorate a luoghi comuni, a certezze biologiche, a macchie d’inchiostro sui documenti, magicamente diventano luoghi fluidi e in movimento. Passeggeri in divenire. Il viaggio FtM, da femmina a maschio, è uno dei percorsi possibili. Ed è proprio qui che ci porta TransAzioni: lungo le rotte non scontate delle realtà transgender e transessuale FtM. Frutto di una lunga e approfondita ricerca sul territorio italiano, il testo crea una sorta di spirale che ci trascina nell’intreccio delle costruzioni identitarie dei soggetti FtM attraverso le letture del fenomeno sviluppate dalle diverse correnti scientifiche e le testimonianze dirette di 18 soggetti FtM, parole che sgorgano e che sanno comunicare. Dopo questa lettura difficilmente continueremo a pensare alle categorie di sesso e genere allo stesso modo. |
Post n°60 pubblicato il 19 Maggio 2010 da GenderIdentity
Presentazione a Torino un testo con il patrocinio del Comune per aiutare le insegnanti a spiegare l'omogenitorialità ai bambini. il 22 Maggio presso la libreria Lego Libri via Maria Vittoria, 31 Iil Libro di Tommi... Saranno presenti le autrici |
Post n°59 pubblicato il 14 Maggio 2010 da GenderIdentity
Lunedi 17 maggio - Bergamo Viola di mare è un film basato sul romanzo di Giacomo Pilati, Minchia di Re. Minchia di Re è il nome siciliano della donzella di mare, un pesce ermafrodita che nasce femmina e crescendo diventa maschio. Racconta la storia d'amore tra Angela e Sara nella Sicilia dell''800. Per sopravvivere allo scandalo, Angela arriverà a fingersi un ragazzo, portando i capelli corti e occultando la propria femminilità, come sfida alle mentalità chiuse di quella antica terra arcaica.
I BACI RUBATI In seguito alla censura imposta dalla giunta Tentorio alla mostra “I baci rubati” (nonostante l’adesione unanime del Comune di Bergamo alla V giornata mondiale contro l’omofobia), l’esposizione degli scatti non avrà luogo il giorno 15 maggio in piazza, come era stato previsto. Il Sindaco ha definito le immagini “Troppo forti e non adatte a bambini e anziani” e ha ritenuto opportuno negare uno spazio aperto e pubblico alla manifestazione. La mostra sarà esposta presso la sala del Mutuo Soccorso in occasione del dibattito che si terrà domenica 16 maggio (ore 17.30) e presso l’auditorium di Piazza della Libertà in occasione della proiezione del film “Viola di mare” (17 maggio). Siete tutti invitati a vederla! |
Post n°58 pubblicato il 11 Maggio 2010 da GenderIdentity
Liam ha sedici anni. È alto, bello, muscoloso e corteggiatissimo, ma la verità è che si sente una ragazza intrappolata dentro un corpo da ragazzo. Sua sorella, Regan, è l'unica a condividere questo segreto con Liam - o Luna, come preferisce farsi chiamare - che ogni notte clandestinamente si trasforma con trucchi e vestiti nel suo alter ego femminile. Il padre, stereotipo dell'uomo medio e professionalmente frustrato, insiste affinché il figlio giochi a baseball ed esca con le ragazze, la madre troppo occupata nella sua professione di wedding planner non si accorge di quello che succede in casa. Quando Liam per il nono compleanno chiede in regalo una Barbie e un reggiseno il padre perde la testa, mentre la mamma lo considera un capriccio da bambini. Regan si trova quindi da sola a dover aiutare e sostenere il fratello nell'accidentato e stravagante percorso verso la trasformazione. Ma anche per lei è il momento del cambiamento e quando, durante una lezione di chimica, un compagno di scuola comincia a corteggiarla, insieme ai primi batticuori arrivano anche gli imprevisti che l'avere un fratello trans comporta...
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Post n°57 pubblicato il 11 Maggio 2010 da GenderIdentity
Siete caldamente invitati a intervenire numerosi, spargendo voce e inoltrando questa mail a più persone possibili. Evento a ingresso libero fino esaurimento posti. Lunedì 24 maggio 2010, alle ore 18:30, presso l’Aula Magna del Politecnico di Torino, verrà inaugurata la mostra “Cavalieri di Stelle. Sotto la Cupola del Cielo” organizzata sotto la supervisione scientifica della Prof.ssa Anna Marotta, ordinario del Dipartimento per le Scienze e le Tecniche dell’Insediamento, II facoltà di Architettura, Politecnico di Torino, e curata da Sherif El Sebaie, esperto di Arte Islamica e docente di Lingua Araba e Civiltà islamica presso il Politecnico. L’esposizione propone pregevoli riproduzioni dei meravigliosi astrolabi arabi i cui originali sono conservati oggi in diversi musei internazionali quali il Metropolitan di New York, il British Museum e la Biblioteca Nazionale di Parigi. L’esposizione ha lo scopo di esaltare l’architettura della cupola islamica, frequentemente decorata con motivi geometrici a forma di stella, come metafora della volta celeste, mettendo in correlazione astronomia e architettura. Durerà solo 5 giorni!!!
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Post n°56 pubblicato il 11 Maggio 2010 da GenderIdentity
Direi proprio di no, riusciamo a fare lo sforzo di allontanarci dai luoghi comuni? E' vero, molte sono discriminate, non trovano lavoro. E non è detto che bisogna per forza essere medici e giornaliste. O ingegneri come le mie amiche Rosy e Monica. Ma fare la prostituta non è obbligatorio. Ringrazio Daniela per il video. E' una bella persona, non si prostituisce e non si vergogna ad uscire con la gonna. Perché è nata donna. Prigioniera in un corpo maschile. |
Post n°55 pubblicato il 07 Maggio 2010 da GenderIdentity
10-17 maggio 2010, vegliamo insieme per le vittime dell'omofobia Come cristiani possiamo rimanere in silenzio quando tanti uomini e donne soffrono solo perché sono omosessuali? Noi diciamo di no!
E tu che fai, ti unisci a noi?
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Post n°54 pubblicato il 06 Maggio 2010 da GenderIdentity
L’identità sessuale a scuolaEducare alla diversità e prevenire l’omofobia Ed. Liguori, Napoli A cura di Federico Batini e Barbara Santoni La diversità non è soltanto quella culturale o di provenienza geografica. Come ci si può comportare quando uno studente viene chiamato “finocchio” e preso in giro per il suo orientamento sessuale? Come affrontare l’argomento dell’identità sessuale in classe? Omosessualità e transessualismo stanno diventando sempre più visibili all’interno della nostra società. Gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado discutono di questi argomenti sempre più spesso e cominciano a formare le loro opinioni e atteggiamenti in proposito. Parallelamente a una diffusione di informazioni distorte e parziali da parte dei media cresce la curiosità ma anche l’intolleranza verso le diversità sessuali e i casi di bullismo omofobico nei contesti scolastici, con conseguenze anche gravissime per chi ne è fatto oggetto. Pregiudizi sessuali e stereotipi di genere sono così diffusi nella nostra società che spesso insegnanti ed educatori sono a loro volta disinformati e impreparati ad affrontare questi temi. Questo libro raccoglie per la prima volta in Italia contributi scientifici da parte di professionisti impegnati in vari ambiti (clinico, sociale, pedagogico) su questi argomenti per dare una risposta a queste domande e fornire agli insegnanti strumenti teorici, metodi, attività e pratiche di intervento per la prevenzione del bullismo omofobico e l’educazione alle diversità sessuali. Informazioni sul volume: Il libro è strutturato in due parti. La prima analizza la storia dei pregiudizi e della discriminazione verso persone omosessuali e transessuali e descrive la loro situazione attuale. Questa parte è divisa in tre capitoli: PARTE I:
La seconda parte descrive la formazione psicologica della propria identità in adolescenti omosessuali e transessuali, le dinamiche del pregiudizio nei contesti scolastici e descrive delle modalità di intervento per prevenire il bullismo omofobico, educare alle diversità sessuali e gestire l’integrazione delle nuove famiglie, costituite da genitori omosessuali. Questa parte è divisa in quattro capitoli: PARTE II
Ogni capitolo presenta alla fine delle schede integrative in cui vengono proposti dei percorsi didattici e dei materiali pedagogici utilizzabili in vari contesti. |
Post n°53 pubblicato il 06 Maggio 2010 da GenderIdentity
Aperto a Firenze il primo punto di accoglienza in Italia per le persone intersessuali, e i loro parenti e amic* di Michela Balocchi “È possibile immaginare un mondo in cui le persone sessualmente ibride possano essere accettate e amate senza doversi trasformare in una versione del genere conforme alla norma?” (Butler, 2004) Presso la sede di Ireos apre il primo sportello in Italia per l’accoglienza alle persone intersessuali. Il termine “intersessuale” è usato per indicare una molteplicità di condizioni in cui si trova chi nasce con un apparato riproduttivo, e/o un’anatomia sessuale, e/o una situazione cromosomica che variano rispetto alle definizioni tradizionali di femminile e maschile. Spesso l’intersessualità non è evidente alla nascita ma si palesa durante la pubertà, o può essere scoperta in età adulta (per es. in un percorso di ricerca delle cause di infertilità). Il movimento intersessuale, a partire da quello statunitense, ha cercato di analizzare i motivi per cui nelle nostre società viene mantenuto un ideale e rigido dimorfismo di genere, nonostante una rilevante percentuale di bambin* presenti varietà cromosomiche e/o fenotipiche (www.intersexualite.org) In particolare tra i medici per decenni ha dominato (e per lo più continua a prevalere) il filone di pensiero che ritiene che lasciare che un/a bambin* cresca con “genitali atipici” provocherà danni irrevocabili sulla sua psiche nonché disagi di carattere sociale. La pressione all’assegnazione di un sesso-genere sul neonato è molto forte: i problemi che si trovano ad affrontare le persone intersessuali sono prettamente culturali e sociali e derivano dalla rigida visione e concettualizzazione binaria di sesso e di genere, dominante nella società attuale. Sul piano della sensibilizzazione sociale e dell’affermazione dei diritti, è solo di pochi anni fa (Aprile 2005) il primo report statunitense sulla “Normalizzazione medica delle persone intersessuali” prodotto dalla San Francisco Human Rights Commission, in cui si afferma che l’omofobia, la transfobia, l’eterosessismo, sono forze sociali che contribuiscono in modo decisivo ai processi di decision making per la ri-assegnazione del sesso e del genere nei bambini intersessuali, attraverso una normalizzazione chirurgica dei genitali e il trattamento di ormoni sessuali. Dal report discendono raccomandazioni volte a cessare gli interventi normalizzanti sui neonati e i bambini, e l’adozione di trattamenti centrati sul paziente che privilegino il diritto dei bambini ad essere informati sulle scelte relative al proprio corpo, posticipando dunque l’eventuale trattamento al momento in cui sarà possibile per la persona dare il proprio consenso informato. L’intersessualità infatti è, secondo noi, una delle diverse possibilità fisiologiche dell’essere umano, e non un disordine dello sviluppo sessuale, una patologia o un disturbo in sé: vi è un continuum naturale di variazione genetiche e anatomiche tra ciò che è considerato l’essere umano femminile e quello maschile “tipici”, un continuum fattuale che indica l’arbitrarietà e la falsità del dimorfismo di genere come prerequisito dello sviluppo umano. Inoltre, al grave problema dell’assegnazione di un sesso su un neonato o un bambino che non ha ancora la possibilità di esprimersi sulla propria identità sessuale, si aggiunge il fatto che la stessa efficacia degli interventi chirurgici è messa in discussione dalle persone intersessuali che sono state medicalizzate senza il proprio consenso informato e ragionato: molti intersessuali adulti testimoniano gli effetti umilianti e dolorosi di lungo termine derivanti dalla medicalizzazione (Grabham 2007, www.isna.org). Se l’intersessualità non è da considerasi un disturbo dello sviluppo sessuale né una malattia, auspichiamo che l’identità di genere intersessuale anche in Italia possa essere conosciuta e accolta come una tra le varie identità possibili, da rispettare, da tutelare e da valorizzare. Ci uniamo dunque a quanto veniva affermato in una petizione di qualche anno fa sulla questione dell’intersessualità (http//www.gopetition.com/petitions/solida…-community.html): “Siamo persone e non genitali. E in quanto persone abbiamo diritto ai genitali che sentiamo nostri e all’identità che sentiamo nostra, senza alcuna interferenza, trattamento forzato o altra coercizione da parte di autorità mediche/legislative”. Gli obiettivi dello sportello sono: - fare prima accoglienza alle persone intersessuali e a loro parenti e amic*; Michela Balocchi, responsabile sportello Intersex, michela.balocchi@gmail.com 3496421354 Le consulenze offerte per gli utenti sono gratuite e sono effettuate a titolo di volontariato dai professionisti del settore. |
Post n°52 pubblicato il 05 Maggio 2010 da GenderIdentity
FESTA DELLE FAMIGLIE EDIZIONE 2010 La famiglia è importante: è la casa, la tua intimità, le persone care. Il posto degli affetti, dove il colore della pelle, l'orientamento affettivo, l'identità di genere, la religione dei componenti non si vede. La famiglia va riscoperta e rivalutata, dandole il senso che ha sempre avuto, ma visto in una chiave nuova che può solo rafforzarla, perché i nuovi valori della famiglia le danno una spinta per essere veramente il luogo dove essere sé stessi.
Questa è la locandina della Festa delle Famiglie dell'anno scorso. La proposta è un grande avvenimento all'aperto, in un parco cittadino, dove fare un picnic collettivo invitando giocolieri, maghi, artisti che divertono i nostri bimbi e e quelli delle altre famiglie presenti in quel luogo.
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Post n°51 pubblicato il 05 Maggio 2010 da GenderIdentity
E' venerdì sera. Finalmente ha smesso di piovere. Io e Sandro decidiamo per una passeggiata in centro. Prendiamo il 15 e scendiamo in Piazza Castello. Il cielo è come in questa foto, ma c'è tanta gente. Ad un certo punto vedo delle persone con delle tuniche bianche e un crocifisso al collo. Ci dirigiamo verso il duomo e vediamo che molti hanno degli stendardi. Sono delle corali. Torniamo indientro, i miei vestiti sono leggeri e vorrei sedermi in un posto caldo, non su una panchina in piazza, come mi propone Sandro. Prendendomi per mano, mi porta verso i portici. Vuoi andare al caffé Florio? Certo che sì! Poi più avanti mi dice: hai visto quel ragazzo con la spilla del Torinopride sullo zaino?
Mi era sfuggito, troppa gente. Corriamo avanti e lo raggiungiamo. Vorrei chiamarlo, ma Sandro non vuole: la serata è nostra, mi dice. Una serata molto particolare, un'atmosfera magica. E due coppiette innamorate, una più anziana e una più giovane, una eterosessuale e una omosessuale, si mischiano tra la folla dei pellegrini in visita alla sindone.... |
Post n°50 pubblicato il 22 Aprile 2010 da GenderIdentity
la campagna di quest'anno ha per titolo: RELIGIONI, OMOFOBIA, TRANSFOBIA Firmate l’Appello internazionale alle religioni! Nel mondo, in molti contesti sociali e culturali differenti, la violenza omofobica e transfobica è propagata dalle persone che usano argomenti religiosi per giustificare le loro posizioni. Ma altre voci esistono, ovunque, anche nelle stesse religioni e respingono l'uso della religione per giustificare odio, rifiuto e spesse volte violenza, crimini e spargimento di sangue. L'obiettivo di questa campagna è quello di smascherare e contrastare l'impatto negativo dei discorsi fondamentalisti religiosi dando visibilità e promozione a quelle voci che lavorano per l'inclusione, la tolleranza e la pace. IDAHO propone di sottoscrivere un appello che inviti i leader religiosi a non alimentare l'omofobia e la transfobia e ad agire affinché tutte e tutti possano beneficiare dei diritti umani universali. |
Post n°49 pubblicato il 22 Aprile 2010 da GenderIdentity
Il Centro Studi di Sessuologia Clinica e l'Associazione della Scuola di Sessuologia di Torino sono lieti di invitarVi a: LO SGUARDO DI EROS IV. UN ALTRO SGUARDO SUL MONDO TRANS Martedì 27 aprile 2010 ore 20-22.30 - Proiezione del Film: METAMORFOSI, LA STRADA DELL'ECCESSO PORTA AL PALAZZO DELLA SAGGEZZA Gli incontri, con sede in Via P. Sacchi 42/E - Torino, sono gratuiti. E' gradita l'iscrizione. Vi aspettiamo. Per informazioni ed iscrizioni:
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Post n°48 pubblicato il 21 Aprile 2010 da GenderIdentity
La depressione è una brutta bestia. Si insinua nelle pieghe della tua anima e quando meno te lo aspetti, lei fà capolino pesando come un macigno sulle tue spalle e con un sorriso beffardo ti butta addosso una sofferenza indicibile. E tu puoi solo urlare con tutta la forza tutto il tuo dolore. Ma non perdiamoci d'animo, Qualcuno lassù può asciugare le nostre lacrime. Le parole di questa canzone sono scolpite nella mia mente, la mia anima le urla a squarciagola ogni volta che la "bestia" si riaffaccia, lacerandola senza pietà.
בשלכת עץ עומד לבדו ברוח tra le foglie cadute c'è un albero solitario nel vento non ha un momento di calore non ha ombra לפעמים גם הוא רוצה להרגיש בטוח a volte anche lui vuole sentirsi al sicuro e non come un fiore che muore ולפעמים הזמן בוחן אותנו e a volte il tempo ci mette alla prova מניח לרגלינו מכשולים mette ai nostri piedi degli ostacoli אך לנו יש את הכוחות שלנו נראה לו שאנחנו יכולים gli dimostreremo che noi possiamo farcela לראות את הכאב ולהביט לו בעיניים להיצמד אל החיים חזק לא לוותר prendere alla nostra vita forte non arrendersi credere con tutto il cuore che andrà ancora bene אלוקים רואה הכל משגיח מלמעלה D-o osserva tutto come un Mashgiach* dall'alto che non perdiamo la speranza e anche se a volte fà male bisogna andare avanti *il Rabbino che presiede alla macellazione della carne
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Post n°47 pubblicato il 20 Aprile 2010 da GenderIdentity
GLI UOMINI VOGLIONO MENO POTERE Un gruppo di esponenti di sesso maschile dei Verdi ha pensato che si dovesse cogliere l’occasione di essere al centro dell’attenzione politica dell’intero paese per avanzare una serie di proposta innovative, raggruppate in un opportunamente provocatorio manifesto. E dietro la richiesta di meno potere (economico, politico, sociale) nelle proprie mani, c’è l’esigenza di avere più salute e benessere, più tempo per se stessi e per i propri affetti, per poter essere genitori e mariti (di partner di qualunque sesso, ovviamente) e non solo “produttori di plusvalore” o “esperti nell’arte del comando”. Per essere liberi dal dovere di fare carriera. Per l’autodeterminazione al di fuori dei ruoli di genere imposti dalla tradizione, insomma, si fanno finalmente sentire anche quei maschi che hanno capito che la liberazione femminile può significare anche un’altrettanto rivoluzionaria “liberazione maschile”, che porti gli uomini a godere di quegli aspetti della personalità di un essere umano che secoli di civilizzazione hanno “assegnato” alle donne. Volenti o nolenti – gli uni e (soprattutto) le altre. Alla Germania non basta avere una donna Cancelliere per avere superato le disparità di trattamento fra i generi e l’assegnazione di compiti in base ai ruoli tradizionali. È importante, quindi, che già nelle scuole vi siano progetti educativi che permettano ai ragazzi di capire, innanzitutto, che sono liberi di esprimere i loro sentimenti, le loro debolezze e incertezze; che anche gli uomini, insomma, sono liberi di piangere! Inoltre, secondo i Verdi del Nordreno-Westfalia, i genitori di sesso maschile devono poter godere dello stesso periodo per stare insieme ai figli neonati che è concesso alle madri: per dividersi l’impegno, ma anche per godersi uno dei momenti più importanti che capitino nella vita di una persona. Il terzo punto qualificante del manifesto riguarda la salute maschile: molti uomini credono tuttora che un segno della propria “forza”, della propria “mascolinità” sia ignorare i segnali d’allarme che giungono dal proprio corpo. Il non accettare l’idea di poter essere malati – quasi che fosse un’esclusiva femminile – è uno dei fattori culturali che conduce i maschi a morire, in media, sei anni prima delle donne: contro tutto ciò, viene propugnato un sistema più efficace di prevenzione che cerchi di aggredire le reticenze maschili verso il prendersi cura di sé. Il testo si conclude con la rivendicazione di «non voler essere Helden der Arbeit [eroi del lavoro], ma di voler vivere». In un Land impregnato di mitologia lavorista come il Nordreno-Westfalia, la regione a maggior concentrazione di miniere e di lavoro operaio – fino al 2006 feudo inespugnabile della SPD – certamente ci vuole una discreta dose di coraggio per dirlo. Ma non ciò non deve trarre in inganno: non c’è traccia di rifiuto o disprezzo della cultura del lavoro che possa essere ascritto a un modo di pensare da borghesia postmoderna o da accademici privilegiati e snob. Al contrario, il catalogo delle rivendicazioni e la consapevolezza dell’impatto sociale delle proposte ricordano molto da vicino una qualunque buona piattaforma sindacale, attenta alla vita dentro e fuori i luoghi di lavoro. |
Post n°46 pubblicato il 16 Aprile 2010 da GenderIdentity
Il gentil sesso debole. Le immagini del corpo femminile tra cosmetica e salute
Giovane, bella e sana: questa è l'immagine ideale della donna che propongono i media e la pubblicità. Queste le caratteristiche che il corpo femminile deve avere secondo i giornali, la televisione, la moda. Su questo canone estetico le donne dovrebbero costruire la propria identità, affrontando spese e sofferenze fisiche alimentate da un fiorente mercato. Ma come nasce questa immagine? A quale meccanismo profondo obbedisce? Come vivono le donne il "dovere"della bellezza e della salute? Basandosi sull'osservazione delle immagini della donna di una volta e di oggi, questo libro risponde alla questione essenziale della specificità femminile e tenta di denunciare il carattere alienante dei discorsi sul corpo della donna.
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Post n°45 pubblicato il 15 Aprile 2010 da GenderIdentity
La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti come se è stata la miglior conversazione mai avuta. Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
חולמת עולם של אהבה احلم في عالم مليء بالحب sogno un mondo d'amore Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice. (Helen Keller) Ho ancora tanta confusione dentro di me. Ho avuto un lungo periodo di depressione ma Dio mi ha aperto una porta nell'oscurità e mi ha dato un uomo meraviglioso che mi terrà per mano per il resto della mia vita. |
Post n°44 pubblicato il 14 Aprile 2010 da GenderIdentity
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Post n°43 pubblicato il 09 Aprile 2010 da GenderIdentity
Ora che Dana si riconosce quando si guarda allo specchio, canta una Preghiera al suo Creatore. Chi è il nostro Dio? Dana dice:הוא בשמיים והוא היחיד Il Signore è il nostro Dio, il Signore è Uno (Deut. 6:4) Dedico questa canzone all'uomo che ha pianto leggendo questo titolo. Dio solo conosce i segreti del suo cuore, anche se lo ha rinnegato. Benedirò l'Eterno in ogni tempo, la sua lode sarà sempre sulla mia bocca (Salmo 34:1) |
Inviato da: GenderIdentity
il 09/10/2010 alle 22:05
Inviato da: camay_my_mind
il 30/09/2010 alle 15:35
Inviato da: GenderIdentity
il 16/09/2010 alle 05:55
Inviato da: liberadaria
il 07/09/2010 alle 23:14
Inviato da: jonasdgl63
il 17/08/2010 alle 07:04