Una volta lo beccarono pure: «Io,
Michele e Cristian, gli amici di sempre, a San Siro spesso
scavalcavamo. Un giorno ci nascondemmo nel terzo anello, che ancora non
era agibile, ci portarono nella camionetta della polizia. Finì con una
ramanzina». Francesco Bega aveva 17 anni e solo l'Inter in
testa. Ci era andato vicino ai nerazzurri, ma il calcio è strano e la
sua fortuna cominciò con la gavetta, a Monza. Oggi Ciccio Bega ritorna
nello stadio dei sogni da vicecapitano del Genoa.Con Gasperini come va? «E'
un tecnico preparatissimo. Ha un pregio: in allenamento ci fa
divertire, usiamo molto la palla, creiamo situazioni di gioco. E' un
offensivista e coinvolge anche noi difensori».L'Inter... «L'Inter
era la passione, impazzivo per Berti e i tedeschi. Ho vissuto lo
scudetto di Trapattoni. Ma ho sempre tenuto un posticino per il Genoa.
Andai con un amico a vedere Genoa-Liverpool di Coppa Uefa».Cosa significa stare al Genoa? «E'
davvero come mi dicevano: è qualcosa di incredibile e giocarci è una
fortuna. Un pubblico unico. Il gruppo è buono, lo scorso anno siamo
stati benissimo e ora ce la caviamo». Fonte: Gazzetta dello Sport