Genoa ti amo!

Il Punto sul Genoa: Quattro gol ed un sorriso


Inter-Genoa è una classica del nostro calcio, un match che affonda le proprie origini nei tempi arcaici del football, nei primi anni del secolo scorso. Dopo una pausa troppo lunga, dovuta alle vicissitudini capitate al glorioso Grifone, ritorna ad arricchire il panorama di una Serie A che questa stagione può vantare parecchie sfide “storiche”.Nerazzurri milanesi e rossoblu genovesi si sono affrontati a viso aperto in un match vivace, giocato a buoni ritmi. I grifoni salivano a San Siro ben decisi a fare un’ottima figura e a non snaturare le proprie caratteristiche, e tutto sommato ci sono riusciti, nonostante il passivo finale che forse è un po’ troppo pesante in relazione a quanto si è visto in campo. Eccellente prova di Leon, sempre vivace ed agguerrito, al quale era affidato il compito di ispirare la manovra ligure con le sue giocate. L’honduregno ha impegnato severamente Orlandoni nel primo tempo con un bel calcio di punizione, ed ha sfiorato il gol nella ripresa quando un suo velenosissimo tiro ha accarezzato la traversa. In mezzo, tanto movimento e tocchi illuminati per i compagni. Non disprezzabile la prova di Borriello, che come al solito si è battuto come un leone, pur non riuscendo a pungere. Il centravanti prelevato dal Milan non segna da tre turni, ma sta bene sia fisicamente che psicologicamente e la sua astinenza non preoccupa nessuno; da rivedere contro avversari più “morbidi”. Buonissimo spezzone di gara per Figueroa, acclamato dagli argentini dell’Inter che sono stati suoi compagni in Nazionale, prima dello spaventoso infortunio che lo ha tenuto fuori dai campi per un anno e mezzo. L’ex River Plate ha servito l’assist vincente a Konko ed ha avuto una ghiotta occasione per timbrare il cartellino, trovando la pronta risposta di Orlandoni. Segnali particolarmente incoraggianti per un giocatore che, se sta bene, può fare la differenza. Buona prova anche del centrocampo, che a tratti ha subito, come prevedibile, le devastanti accelerazioni degli assi nerazzurri, ma complessivamente ha tenuto botta. Sugli scudi in particolare Marco Rossi, autore di una pregevole prestazione sia in fase offensiva che in fase difensiva. Per la prima volta questa stagione, qualche pecca l’ha palesata la difesa. In occasione del raddoppio nerazzurro, Rubinho è stato poco reattivo sul calcio di punizione di Chivu, facendosi tradire ingenuamente dal rimbalzo del pallone. La cosa peggiore, però, l’ha fatta De Rosa, che col suo errore di appoggio a Rubinho ha permesso a Suazo di trovare davanti a sé una prateria e di segnare così la rete che di fatto ha chiuso il match, vanificando la rete di Konko, siglata una manciata di secondi prima. Era assente Bovo, colonna della retroguardia rossoblu, ma gli errori che hanno contribuito alla sconfitta ricordano certe ingenuità che, a volte, venivano palesate la passata stagione. Domenica il Genoa concluderà il suo ciclo di ferro, affrontando al Ferraris il Palermo. I siciliani, partiti con grandi ambizioni, cercheranno di tornare alla vittoria, che manca loro da più di un mese; sarà compito di Gasperini e della sua banda cercare di protrarre l’astinenza dei rosanero.