Zena

Il derby contro la Sla


  
Genova non tradisce. Ha un cuore grande così quando c´è da dimostrare solidarietà vera e non a parole. E non dimentichiamoci che questa (calcisticamente) è la città di Gianluca Signorini e dunque il dramma di Stefano Borgonovo lo sente in modo particolare. Sono 21 mila i biglietti venduti (175 mila euro l´incasso a cui vanno aggiunti i 50 mila euro che Genoa e Samp hanno versato insieme) ed è bello vedere in tribuna seduti fianco a fianco Enrico Preziosi ed Edoardo Garrone. Sugli spalti sembra quasi un derby di campionato. Sciarpe, bandiere, striscioni: tutta rossoblù la Nord, tutta blucerchiata la Sud. «Sì, io sfide stracittadine con il Genoa ne ho giocate tante e le ricordo tutte nei particolari - dice Roberto Mancini - Ma è fuori strada chi pensa che siamo venuti a giocare un derby. Siamo tutti qui per cercare di dare un piccolo aiuto per arrivare a sconfiggere questa malattia». Il tifo è tutto per Stefano Borgonovo e per la battaglia che sta portando avanti con lo stesso coraggio di Signorini, il Capitano che venne nel suo stadio su una carrozzina e commosse tutti, in campo e sugli spalti.Borgonovo la terribile Sla, sclerosi laterale amiotrofica, la chiama «la stronza». La combatte da tre anni. È una malattia che colpisce in percentuale inquietante chi ha giocato al calcio ed è forse anche per questo che le iniziative di sostegno all´associazione impegnata a raccogliere fondi per promuovere la ricerca partono principalmente dal mondo del calcio. Quasi una malattia professionale, anche se nessuno tra i calciatori che si sono ammalati ha mai avanzato il dubbio, anche minimo, che esista una correlazione diretta tra la Sla e lo sport che hanno praticato.Marco Nappi, la «zanzara rossoblù», che ha fortissimamente voluto questa manifestazione ha chiamato proprio tutti. C´è persino Manicone, quello che costrinse Scoglio a inventarsi il «doppio play» per farlo convivere con Bortolazzi. E poi, affidati alla sapiente mano di Bagnoli, il mister del quarto posto, in maglia rossoblù anche Skuhravy (addirittura fuochi d´artificio per lui dalla Nord), Caccia, Eranio e Fiorin. Genoani di ieri e anche di oggi: Criscito, Ferrari, Marco Rossi, Sculli con Gasperini ed il suo vice Caneo. Il mister della Sampdoria è Cagni: «Sono un doppio ex, è stato Nappi a decidere che decidere che dovessi sedermi sulla panchina blucerchiata». Ci sono anche Lucchini, Franceschini e Sanmarco, ma la Sud esplode soprattutto per Cassano. Gioca insieme a Mancini, una coppia da fantascienza.