Zena

Cane incatenato ai binari "da IL SECOLO XIX di Genova"


Sono le 7.30 del mattino di ieri sui binari della linea ferroviaria Genova-Torino quando scatta l’allarme. Sergio Grosso, macchinista del treno interregionale 2043 partito da Torino e diretto alla Spezia, si affaccia dal finestrino e non crede ai suoi occhi. In mezzo ai binari c’è un cane. È immobile. Gli occhi sbarrati, impauriti. L’animale, un cucciolo, è legato da una catena che lo tiene bloccato in mezzo ai binari. Per un attimo il macchinista resta impietrito. Poi scende dal treno e si avvicina: «Non scorderò mai il terrore che quel cucciolo aveva dipinto negli occhi», dirà poco dopo alla polizia. Sono le fasi finali di una vicenda assurda avvenuta eri mattina sul tratto della linea ferroviaria che collega Sampierdarena a Rivarolo. Una vicenda inquietante che poteva avere un risvolto tragico se non fosse scattato il blocco automatico della linea. Già, perchè la catena che teneva prigioniero il cane ha fatto scattare un allarme automatico che ha impedito al treno di passare a tutta velocità. A salvare Gastone, così sarà chiamato il cucciolo dai soccorritori, è stata la catena che lo teneva imprigionato: era avvolta attorno ai binari esattamente all’altezza di uno scambio. Quello del bivio per Fegino. E il sistema di sicurezza è così entrato in funzione rilevando un problema ai binari. In caso contrario, l’animale sarebbe stato travolto dal primo treno in transito. Ma non solo. Il locomotore del convoglio, segnalano alla polizia ferroviaria, passando sopra la catena di grosse dimensioni, avrebbe rischiato di deragliare. E, allora, le conseguenze sarebbero state devastanti: a quell’ora, su quella linea, viaggiano centinaia di pendolari.