Piazza CarloGiuliani

L'importanza dei nomi


Sarà per deformazione professionale, ma mi fisso sui nomi. Ognii tanto qualche collega mi telefona e mi dice: «Il nome Tizio Caio di ricorda qualcosa?». Io ci penso un po' su poi, a volte, mi viene in mente: «Era candidato nel 2000». Oppure: «E' quello che avevano arrestato per quella rapina». E' utile ricordarsi i nomi, e cosa c'è dietro quei nomi. E' utile perché quando quei nomi tornano in circolo, magari dopo essere stati un po' lontani dalle scene, sai chi ti trovi davanti. Butto lì due nomi, e altrettanti cognomi. Giusto per far capire bene chi sono e cosa hanno fatto. Nella vita non si sa mai...meglio essere preparati. Il primo nome è Marina Sbarbaro. Una carabiniera, credo. Quella che rideva della morte di Carlo Giuliani e delle manganellate ai manifestanti. Quella che si rammaricava che non ne fossero morti di più. Una di quelle che, in teoria, quella gente la doveva difendere. Una macellaia. Una che ha riso molto nel 2001, ma che ora avrà molto meno da ridere. Ora riderò io. Ora rideremo noi. Perché la signora, o signorina Sbarbaro, anonima ed insignificante marescialla, d'ora in poi non sarà più anonima. D'ora in poi sarà quella delle «zecche». Sarà quella del «dovevano ammazzarli tutti». Sarà quella dell'«Uno a zero per noi». Sarà quella che ha fatto coprire di vergogna l'arma. Sarà quella di cui tutti ci dovremo vergognare. Sarà quella che, ogni volta che le capiterà una sfiga (perché le sfighe, purtroppo, capitano a tutti), si troverà davanti qualcuno che riderà. Sarà quella che, quando avrà il cuore sanguinante, troverà qualcuno che le dirà: «Uno pari». «Due a uno». «Tre a uno». Sarà quella che prima di aprire ancora bocca ci penserà su parecchie volte. Sarà quella che, in questo preciso momento, avrà il telefono bollente, per cercare di denunciare chi ha fatto saltare fuori il suo nome. Sarà quella che tra qualche tempo sarà intervistata, e risponderà: «Non volevo dire quello....sono stata fraintesa». Sarà quella che per tutti i giorni della sua vita si porterà appresso questa vergogna. Sarà quella che, ovunque andà, sarà guarda ed indicata. Sarà quella che, magari mentre fa la spesa, o è in coda dal benzinaio, troverà qualcuno che la guarderà e le dirà soltanto: «Vergogna». Sarà quella che la vergogna l'avrà come compagna di viaggio. L'altro nome è Giacomo Toccafondi. Il responsabile medico di Bolzaneto. Uno che faceva il medico in mimetica e anfibi. Che faceva il medico con la pistola. Che strappava i piercing ai ragazzi. Uno che in poche ore ha accumulato 102 capi di imputazione. Non dimentichiamoli questi nomi. Non dimentichiamoli mai. ascoltiamo la marescialla Marina