Piazza CarloGiuliani

Appelli


Sono arrivate le prime istanze d’appello al processo per i soprusi e le violenze commesse nella caserma di Bolzaneto. E la cosa curiosa è che a chiedere un nuovo dibattimento, dopo una sentenza quasi ridicola e che aveva ridimensionato il ridimensionabile, sono stati alcuni dei condannati. 
Attraverso i loro avvocati - rispettivamente Alessandro Vaccaro e Nicola Scodnik – si sono appellati Giacomo Toccafondi (per sapere chi è prego guardare qualche post addietro), Antonio Biagio Gugliotta e Massimo Pigozzi. Toccafondi, soprannominato «dottor Mengele» nel corso del dibattimento, è il medico del carcere, giudicato colpevole di alcuni episodi e condannato ad un anno e due mesi di reclusione. Attualmente continua a fare il responsabile sanitario nella prigione di Pontedecimo e giura sulla sua innocenza, ritenendosi vittima di un «clima sfavorevole». Secondo il suo legale, Vaccaro, è stato punito per tre reati «da giudice di pace» (due ingiurie, un’omissione di referto) e solo per una «inevitabile severità di giudizio connessa al G8. Gugliotta è invece quello che ha subìto il verdetto più pesante: cinque anni di reclusione. Se c’è stata «tortura» a Bolzaneto, hanno in pratica detto i giudici, allora lui ne è responsabile. Anche in questo caso Vaccaro sostiene che lo stesso dibattimento avrebbe dimostrato il contrario: e poi Gugliotta - ispettore di polizia penitenziaria - non era certo la persona dal grado più alto presente in quei giorni nella struttura. Perché mai dovrebbe pagare per tutti? Nonostante la sentenza del 14 luglio scorso, l’ispettore continua a prestare servizio per il Ministero così come gli altri condannati. Massimo Pigozzi, che era agente delle volanti, è responsabile di aver strappato una mano - divaricandogli le dita - ad un no-global fermato. Tre anni e due mesi di reclusione. Ecco: Pigozzi è l’unico sospeso dal servizio. Perché questo eroico difensore dell’ordine costituito, nel frattempo è stato indagato per il presunto stupro nelle guardine della questura di tre prostitute.