Creato da geograficamente il 13/12/2007

Geograficamente

conservazioni e trasformazioni virtuose del territorio

 

 

Nuovo Blog Geograficamente

Post n°4 pubblicato il 22 Dicembre 2007 da geograficamente

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Auguri di Buone Feste!!!

 
 
 

Dieci città: un'unica Marca Trevigiana

Post n°3 pubblicato il 17 Dicembre 2007 da geograficamente
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La proposta che facciamo alle nostre Comunità locali è quella di razionalizzare le unità amministrative dei comuni trevigiani, creando realtà politiche più autorevoli, efficaci ed efficienti nei servizi per il cittadino. Pertanto proponiamo di costituire 10 città nel territorio della provincia di Treviso al posto degli attuali 95 comuni.

Questo anche nello spirito della riforma prevista con la realizzazione delle aree metropolitane. Là dove si parla di "comuni i cui insediamenti abbiano con essi rapporti di stretta integrazione territoriale e in ordine alle attività economiche, ai servizi essenziali alla vita sociale, nonché alle relazioni culturali e alle caratteristiche territoriali".

LA DEBOLEZZA POLITICA DEI CONSORZI DI SERVIZI E LA NECESSITA’ DI VERE AGGRAGAZIONI URBANE

I Consorzi di servizi, come i cosiddetti ATO, Ambiti Territoriali Omogenei (per i rifiuti, l’acquedotto etc.), stanno dimostrando tutta la loro impossibilità ad essere nel territorio elemento di presenza e proposta politica sovracomunale, comprensoriale, cioè di un’area omogenea composta da più comuni.

La necessità di creare aree urbane omogenee è nei fatti. Va chiarito che per “aree urbane” si intende pure e prioritariamente il mantenimento del bene ambientale cui il territorio della provincia di Treviso, nonostante tutto, è ancora assai ricco: dato dalle attività agricole, dal sistema idrogeologico naturale ed artificiale, da forme organizzative territoriali che arricchiscono i nostri luoghi (come la centuriazione romana, i campi chiusi con le siepi, le aree cosiddette a palù, il ricchissimo sistema viario locale fatto di strade e stradine, l’assetto collinare, pedemontano e montano di grande pregio…).

Crediamo che città territorialmente omogenee, di non meno di 60.000 abitanti, possano esercitare un ruolo politico autorevole nel contesto provinciale, regionale, sovraregionale e in tutte le istituzioni preposte ai servizi strategici (economici, dell’istruzione, sanitari…), pur mantenendo queste “nuove città” una dimensione “a misura d’uomo”.

DIMINUIRE DRASTICAMENTE I COSTI DELLA POLITICA

Questa nostra proposta di creazione di 10 città al posto di 95 comuni, ha uno dei suoi scopi specifici nella razionalizzazione dei servizi, con una forte diminuzione dei COSTI DELLA POLITICA.

Inutile chiedere un impegno concreto alla riduzione di tali costi (della politica) a livello centrale, quando nei contesti locali la miriade di piccoli e medi comuni viene a sopportare oneri finanziari, “politici” e amministrativi, assurdi rispetto alle esigenze di efficiente ed economico soddisfacimento dei bisogni dei propri cittadini.

In questi anni ci siamo accorti che non basta consorziare questi servizi con la creazione di ambiti territoriali omogenei: i costi delle tariffe (dell’acqua, dei rifiuti, del gas, etc.) sono quasi sempre cresciuti, anziché ridursi, e questi stessi servizi non sono certo migliorati.

La riduzione dei costi avverrà con l’unificazione dei comuni in realtà amministrative più consistenti e la drastica eliminazione delle burocrazie locali: creare vere città, con un territorio urbano dove l’elemento “ambiente” viene ad essere un bene preziosissimo (ben superiore a quello delle attuali città venete). Un ambiente naturale da mantenere integro ed eventualmente migliorare, ripristinare, luogo per luogo, comune per comune.

LA VALENZA POLITICA DI 10 CITTA’ AL POSTO DI 95 COMUNI

La proposta dell’accorpamento dei comuni creando così vere città (10 città al posto di 95 comuni) è comunque non legata solo alla migliore erogazione dei servizi essenziali e a una riduzione dei costi di essi servizi (a vantaggio delle tasche dei cittadini). Non è solo questo. Ha, prima ancora, una valenza politica forte, di innovazione per tutta la Marca Trevigiana. Solo realtà a dimensione più grande e omogenea rispetto a medio-piccoli comuni riusciranno ad avere un effettivo peso politico, contrattuale, nel contesto regionale e sovraregionale, rispetto a singoli piccoli comuni, anche se consorziati tra di loro. E, necessariamente, le 10 città, dovranno esprimere un loro progetto per il presente e per il futuro.

Questo ruolo di sostegno per progetti comuni nelle aree omogenee non ha mai saputo, potuto, voluto esercitarlo la Provincia, e tantomeno la Regione. Nel dopoguerra e fino agli anni 80 la “politica del territorio”, del Comprensorio, in parte è stata appannaggio del sistema dei partiti, realtà che interagivano non sono localisticamente, ma anche appunto a livello comprensoriale, di “area” (un esempio: se due scuole professionali si dovevano creare, una era bene che fosse nell’area provinciale sud-orientale, l’altra in quella nord-occidentale; ora non conta più alcun criterio del genere).

Se difficile è che si ritorni a modi più razionali e “pensati” che si sono avuti nella politica del dopoguerra (anche se qualcuno potrebbe auspicarlo), è necessario individuare elementi istituzionali che lo facciano perché è il loro compito specifico (come si usa dire, la loro “mission”). Dal che la proposta di costituire 10 città al posto dei 95 comuni.

Bisogna avere il coraggio e la concretezza di guardare con occhi nuovi al futuro e alle necessarie strategie di vita delle nostre comunità. Se vogliamo mantenere la nostra autonomia, le nostre tradizioni, la nostra base culturale, è necessario essere maggiormente attrezzati ai cambiamenti economici, sociali, culturali che vengono avanti. Realtà amministrative più larghe e omogenee territorialmente non possono che far bene. Ne va per le maggiori opportunità che potremo offrire ai nostri giovani (ad esempio nel campo dell’istruzione e formazione professionale) ma anche per i vantaggi per tutte le fasce di età (nell’assistenza socio-sanitaria, in tutti i servizi alla persona).

LE MUNICIPALITA’ RESTANO, I SERVIZI LOCALI AUMENTANO, MA I COSTI VENGONO DRASTICAMENTE RIDOTTI

Ciò non significa che dobbiamo perdere la nostra origine “paesana”, comunitaria, anzi. Ogni città delle 10 che proponiamo manterrà per ciascun comune una municipalità, continuando ad erogare (e migliorare) in ogni singolo territorio i servizi essenziali, senza però avere le spese che ora ciascun comune “autonomo” ha di mantenimento della classe politico-amministrativa (sindaci, assessori, consiglieri comunali, segretari comunali, dirigenti, manager vari…), e con le attuali strutture burocratiche che nella scala economica dei comuni medio-piccoli sono diventate oramai sempre più insostenibili (se non li accorpiamo adesso in un’unica città, molti comuni medio-piccoli a breve “salteranno” da soli, non più in grado di sostenere il costo degli apparati burocratici e dei servizi alla popolazione).

Pertanto i “servizi al territorio e nel territorio”, locali, come l’anagrafe, la sanità, l’istruzione, l’ufficio edilizia, i servizi alle attività economiche… e quant’altro (anche servizi di “altra” gestione, come l’ufficio postale), saranno incentivati per ogni frazione, per ogni realtà locale (la possibilità che l’informatica offre di gestione di sportelli unici con funzioni polivalente va sfruttata al massimo nei quartieri, frazioni, colmelli… ovunque vi sia la necessità).

RIDURRE LA TASSAZIONE, MIGLIORARE I SERVIZI, CONTARE DI PIU’; MAGGIORI OPPORTUNITA’ AI GIOVANI

Tutto quanto fin qui detto con pure l’impegno immediato di ridurre drasticamente i costi e la tassazione comunale (come, ad esempio, l’ICI, ma anche le tariffe delle “erogazioni” essenziali). Prospettando un sistema scolastico di formazione dei giovani efficiente, innovativo rispetto alle sfide della globalizzazione, e adatto anche alle caratteristiche del territorio; individuando un sistema socio-sanitario migliore in grado di mantenere e innovare gli attuali standard. Dieci città che sappiano programmare e progettare con efficienza la sicurezza, in casa e fuori, dei propri cittadini.

Insomma un territorio che riacquista la “progettualità perduta” in questi anni. Che offre cultura, formazione ai giovani e a tutte le persone, che si interroga su come aiutare l’economia.

Ecco le 10 nuove città e gli attuali comuni che rientrerebbero in ciascuna di esse:

CITTA' DI TREVISO   (Treviso)

CITTA' CASTELLANA (Castelfranco, Resana, Vedelago, Istrana, Paese, Loria, Riese, Castello di G.)

CITTA' ASOLANA PEDEMONTANA (Asolo, Fonte, Castelcucco, Monfumo, S.Zenone, Possagno, Borso, Crespano, Cavaso, Pederobba, Paderno, Maser)

CITTA' MONTEBELLUNESE (Montebelluna, Caerano, Trevignano, Volpago, Crocetta, Cornuda, Giavera, Altivole)

CITTA' VALLATA PEDEMONTANA (Valdobbiadene, Segusino, Vidor, Moriago, Sernaglia, Farra, Miane, Follina, Cison, Pieve di S.)

CITTA' VITTORIESE (Vittorio Veneto, Revine, Tarzo, Colle Umberto, Cordignano, Cappella, Sarmede, Fregona, Orsago)

CITTA' CONEGLIANESE (Conegliano, Susegana, S.Lucia, Mareno, Refrontolo, S.Fior, S.Vendemiano, S. Pietro di F., Godega, Codognè, Gaiarine)

CITTA' PIAVE-LIVENZA-OPITERGINA (Oderzo, Ormelle, Cimadolmo, S.Polo di P., Vazzola, Fontanelle, Mansuè, Gorgo al M., Meduna, Motta di L., Ponte di P., Chiarano, Cessalto, Portobuffolè, Salgareda)

CITTA' ALTA PIANURA TREVIGIANA (Nervesa, Arcade, Spresiano, Povegliano, Villorba, Maserada, Breda, Carbonera, Ponzano, S.Biagio di C.)

CITTA' FIUME ZERO-SILE-PIAVE (Mogliano, Preganziol, Zero B., Monastier, Casale sul S., Casier, Silea, Roncade, Quinto, Morgano, Zenson)

Il progressivo spegnimento del ruolo (inutile) della Provincia, e l’assorbimento del personale (e di alcuni compiti) alle 10 città, è conseguente a un territorio che accetta la sfida di un futuro nuovo, creativo, più dinamico, in un contesto più razionale.

 
 
 

Campagna: Che brutto clima cambiamo aria!!

Post n°2 pubblicato il 17 Dicembre 2007 da geograficamente
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E' nata GEOGRAFICAMENTE - Associazione di Geografia

Post n°1 pubblicato il 13 Dicembre 2007 da geograficamente
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E' stata fondata l'11 dicembre scorso a Padova l'Associazione Geograficamente, con l'iniziale scopo di approfondire l'attuale ruolo del geografo e della geografia. Il gruppo costituente è composto da Sebastiano Malamocco, presidente, Simone Roccato, Rachele Amerini, Giorgia Businaro e Paola Borgato.

 
 
 

TESI DI LAUREA GEOGRAFICHE

A breve saranno pubblicate tesi di laurea di studenti di geografia.
 

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