GF delle ArabeFelici

Riflessioni ottomarzesche


Si dice che  qualche giorno prima dell'8 marzo 1908, a New York, 129 operaie dell'industria tessile di Cotton cominciarono a protestare per le condizioni di sfruttamento alle quali erano sottoposte dal loro padrone. Si dice che l'8 marzo il proprietario della fabbrica decise di sbarrare tutte le vie d'uscita dello stabilimento. Purtroppo, però, l'edificio venne devastato da un incendio e le donne ivi rinchiuse morirono nel rogo. Ma questo episodio è una leggenda. E' vero, invece, che nel 1911, morirono moltissime donne (oltre a diversi uomini) in un altro stabilimento industriale, certamente protagoniste di proteste per lungo periodo, morirono nel rogo della fabbrica determinatosi per le precarie condizioni di sicurezza (episodio che fu ricordato nell'occasione della giornata internazionale della donna dal 1912). In realtà nel 1910, nel corso della Seconda Internazionale, si decise di scegliere un giorno per collocare una festa per la lotta all'uguaglianza femminile.Nozioni inculcatemi da una professoressa universitaria femminista che ci raggrinziva le gonadi con pistolotti di uguaglianza sociale, uguaglianza alla quale non ho mai creduto, di conquiste sociali e culturali che, secondo me, sono davvero minime.L'8 marzo dovrebbe essere, prima di tutto, il giorno della memoria.Per ricordare delle donne che sono morte (insieme ai loro colleghi uomini) in un rogo causato da condizioni di sicurezza assolutamente inadeguate e dallo sfruttamento più bieco della loro energia.Mentre molte donne, per festeggiare la loro libertà di essere femminili, stanno alzando i calici per brindare, mentre altre stanno ordinando la pizza, mentre altre ancora stanno facendo la fila davanti al locale nel quale si esibirà il ridicolissimo stripper X, mentre alcune stanno infilando la banconota nel perizomino di ecopelle metallizzata dello spogliarellita manzo Y, ci sono delle donne che stanno lavorando, chine su telai o su qualsiasi altra cosa possa togliere loro energia e vista, ci sono delle donne che sono maltrattate, ci sono esseri umani di sesso femminile che subiscono violenze indicibili di qualsiasi tipo.E non è una giornata di mimose (che, come dice il buon Cetto Laqualulque, è un fiore con i microcugghiuna...) o di buonismo che può cambiare le cose.Anche in un Paese come il nostro, che si professa moderno e attento...e che in realtà sguazza in una vasca piena di oscurantismo culturale, insieme alla paperella dell'arretratezza sociale in troppi aspetti del quotidiano.Non è il caso di fare gli auguri alla donna o di regalarle fiori, l'8 marzo. Perchè questo non indennizza le mancanze di rispetto e di sensibilità che si verificano ogni giorno in ogni parte del mondo.E' il caso di portare rispetto all'essere umano sempre, di qualsiasi sesso esso sia. E qualsiasi età esso abbia.Non fiori, ma opere di bene. :-)