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Sito ideato, curato e smargiassamente trattato dalle Sono Aldo Pucci del Grande Fratello. Uno dei più grossi rammarichi della mia vita è che nella casa non c'erano donne pronte al miracolo del sesso acrobatico come quelle che parteciperanno al GF delle Arabe Felici Sono Mathias, del Grande Fratello. Sono tornato a lavare i vetri ai semafori di Rho perchè all'epoca non sapevo che sarei potuto diventare famoso con le Arabe Felici e non con il rutilante mondo del fatuo televisivo. Sono Pierre Francoise del Grande Fratello. Neanche io stesso so chi cazzo io sia. So solo che ho una improcastinabile desiderio di fare la cacca. Sono Tati Albero. Se avessi saputo del Grande Fratello delle Arabe Felici non avrei mai e poi mai donato il mio corpo a Lorenzo. Sogno una lotta nel fango con Ottimomarco. Ultimi commentiTagMenuCitazioni nei Blog Amici: 3 |
Creato da: GFArabeFelici il 25/02/2008
10 isterici monitorati 24 h su 24 in un unico Blog
Eccovi la seconda ed ultima parte del mio breve racconto...
Solo che, una volta finita la mia carica, non potevo attaccarmi a nessun trasformatore e ricominciare da zero…una volta finita l’energia sarei stato out, per sempre. E avrei voluto urlare ai passanti:”Fermatevi; fermatevi cazzo…risparmiate energie, sentite la pioggia, sedevi e non correte, godetevi il mondo, imparate a sentirlo; a viverlo e non a consumarlo”. Ma chi avrebbe dato retta ad un disperato bagnato fino al midollo con un paio di pattini ai piedi?! Non mi restava che godermi la pioggia, donandole i miei vestiti, la mia testa fradicia e tutto il mio corpo come luoghi di schianto. Sentivo di dover essere solidale con lei, visto che, i miei simili, facevano di tutto per scansarla. In effetti, da quando avevo smesso di girovagare e mi ero seduto su di una panchina di marmo, non facevo altro che pensare a quanto dovessero sentirsi sole le gocce d'acqua che scendono dal cielo: scaricate dalle nuvole ed evitate dagli esseri umani...nemmeno fossero schizzi di acido muriatico. Così chiusi gli occhi, per sentire solo il rumore dell’acqua che veniva giù dall’alto, sempre più vogliosa di inondarmi di scrosciante affetto e mi parve, per qualche istante, di riuscire ad afferrare l’infinito e di avere davanti a me altri mille anni da vivere, confortato dalle lacrime del cielo e con il passo alleggerito dalle rotelle di un paio di pattini. Su quella panchina, d’un tratto, il mondo mi sembrò incredibilmente semplice, elementare e insieme inspiegabile, proprio come il senso di infinito di cui avevo bisogno e che mi colpì, sparato da nuvole nere le quali, di solito, mi spingevano a ripararmi. Stille di infinito mi colpivano di continuo, senza sosta e mi ricaricavano. Poi aprii gli occhi e rividi il mondo così com’era: uomini con gli sguardi spenti nelle auto, donne che tiravano sfinite i loro pargoli urlanti, una coppia di amanti che si baciava, sotto un portone e io che, all’improvviso, mi sentivo un povero matto schiavo dei suoi viaggi onirici. L’auto era lontana dal punto in cui mi ero fermato e, la cosa, adesso, mi preoccupava non poco. Mi sentivo i piedi stanchi e il freddo dei vestiti bagnati sulla pelle; poi guardai l’orologio e, in quel preciso momento, realizzai che ero tornato nel mondo reale, nel mondo finito…nel mondo dove, chi resta immobile su di una panchina a prendersi la pioggia, si prende una polmonite e dove, chi non guarda costantemente l’orologio, arriva in ritardo.
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CHI E’ IL BLOGGER SCHIFOSAMENTE PEDOFILO PAOLO CARDENA’ DI... Inviato da: MEGLIOMORTICHEARRESI il 04/08/2017 alle 15:48 Inviato da: GIANNI PANNI il 22/11/2015 alle 21:16 Inviato da: SERGIO LIVRE' il 23/08/2014 alle 19:44 Inviato da: Paolo Barrai. il 10/01/2012 alle 00:04 Inviato da: Paolo Barrai. Mercat il 09/01/2012 alle 23:59 Chi può scrivere sul blog
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