Ghostwritersdgl

Post N° 5


Mi sveglio e cerco di realizzare dove mi trovo. "E' camera mia, sono a casa mia, come al solito no ?" E' buio nella stanza. Mi accorgo di essere nudo sotto le lenzuola anzi sotto le coperte perchè le lenzuola le ho ammucchiate intorno ai piedi. "Fa caldo qui, manca l'aria". Ho in bocca un saporaccio. Vorrei dell'acqua fresca ma per fare questo dovrei alzarmi e ancora non ce la faccio. "Prima devo connettere". Me ne sto lì a cercare di vedere un soffitto che non vedo e che non riesco a riconoscere perchè non lo vedo e magari è meglio se gli occhi li tengo in chiusi. Potrei dormire, vorrei dormire ancora un po' prima che suoni la sveglia a rovinare tutto e togliermi da questo stato di limbo in cui galleggio come una merda in acqua."Che ho fatto ieri sera ? Boh ?! Il nulla. Mi ricordo l'aperitivo. I bicchieri. Tanti. C'erano donne ? O uomini ? Cazzo con chi ero, che ho fatto ? Non me lo ricordo proprio. Però ho sicuramente bevuto". Probabilmente la solita serata, nel solito locale con la solita gente. E' proprio buio. Buio pesto. Magari è ancora notte fonda e dovrei solo rigirarmi nel letto e rimettermi a dormire. Vorrei muovermi ma non ci riesco, le lenzuola devono essersi intrecciate all'altezza della caviglie perchè non riesco a muovermi. C'è odore di chiuso e anche un po' di muffa, dovrei chiamare la signora del piano di sotto per le pulizie. E' un po' che mi sono lasciato andare. Colpa dell'ufficio, di quel lavoro di merda che non mi lascia un minuto per vivere. No colpa mia che non faccio un cazzo per migliorare la mia vita. Penso a quando non ero solo a fare il single a quando la mattina mi svegliavo con l'odore di pulito e di caffè e i calzini e le mutande sporche nel cestone della biancheria non strabordavano come un'onda di melma sporca per tutta la casa. Lei mi aveva mollato per un altro e fine della storia ero ripiombato nel caos. Sì il caos quello stato di disordine che si infila negli intertizi della tua esistenza come il silicone sigillandoti in odori e sapori che non vorresti ma ai quali ti abitui in fretta."Ecco si la cava ora mi ricordo". Un posto esclusivo, The Cave lo avevo trovato su internet. Volevo provare qualcosa di nuovo. Ora ricordavo quel mastodonte all'ingresso vestito di pelle nera. La parola d'ordine ricevuta via e mail e tutta quella gente così strana. Poi la musica un  buum buum secco come se le casse fossero state innestate direttamente nell'ipotalamo. Il letto è così grande da solo che posso occuparlo tutto aperto come un Cristo. Non dormo spesso nudo perchè mi eccita. Le lenzuola sulla pelle  mi danno i brividi e me lo fanno venire duro. Meglio dormire. "Chissà se ho scopato ? Cazzo non mi ricordo " Però c'erano donne bellissime o almeno sembravano tali dopo un paio di martini. Una alta i capelli scuri con gli occhiali da sole a specchio i tacchi alti e una minigonna di pelle. Un tatuaggio sul pancino scoperto e il peircing all'ombelico. Ricordavo le sua labbra carnose e quel seno traboccante dal corpetto in latex. Mmmh questo era eccitante. Magari non era andata così ma io me la ricordavo in questo modo ed era meglio perchè fondamentalmente volevo sognare e perchè tra poco sarebbe suonata la sveglia e sarei tornato alla realtà, alle file in macchina, al parcheggio alle sei ore di nulla dopo aver badgiato. Sì... mi si era avvicinata al bancone del bar, senza dire una parola mi aveva strofinato le labbra sul collo e avevo sentito il suo respiro caldo nell'orecchio, era profumata un'essenza da farlo rizzare ad un cadavere. Avevo messo il viso in mezzo a quelle bellissime tette ed erano così morbide. Comincio a ricordare. Lei mi aveva preso per mano e l'avevo seguita. Il locale era illuminato a flash dalle luci psichedeliche. Avevamo salito una scala. Al piano superiore in piccoli corridoi semibui altre coppie ma anche uomini da soli. Poi eravamo entrati in una sala più grande. Su un divanetto una bionda imperiale nuda stava sulle ginocchia di un uomo con una mascherina nera tipo Zorro che la sculacciava e lei gemeva forte. Ci fermammo a guardarli un attimo. Ora non ero più eccitato ma solo arrapato. Avrei scopato qualsiasi cosa avrei goduto in qualsiasi modo. Ed era come se il mio cervello fosse disceso sempre più in basso trascinandomi lungo le nervature del mio pene che ora sentivo come se fosse vivo, un cuore che batteva. C'erano degli uomini che guardavano la scena, uomini di ogni genere. In jeans e maglietta, in giacca e cravatta, giovani e meno giovani. Un'umanità multiforme unita dal desiderio e dai sensi, da quel sogno collettivo e immenso che era la figa. Era come se volessimo tornare tutti nello stesso posto attratti da un'entità aliena. Se avesse voluto divorarci ne avrebbe avuto il potere perchè ne eravamo tutti allo stesso modo inevitabilmente soggiogati.Il ragno tesse la sua tela lentamente e con grande pazienza. Le zampette nere sono come piccoli aghi che lavorano lavorano lavorano in attesa soltanto di una preda.Decido di alzarmi. Apro gli occhi ma è come se fossero chiusi vedo solo il buio. Allungo una mano per girarmi ma non ci riesco. E' come se qualcosa me lo impedisse. Il mio polso destro è immobilizzato trattenuto da qualcosa e anche il sinistro. Le lenzuola hanno preso vita e mi hanno imprigionato. Sono legato al letto. Non posso muovermi. Non ci riesco. Tutto questo non ha senso, legato nel letto di casa mia. Al buio. Da solo. Non vivo con nessuno, nessuno mi può aiutare...ora. E allora non mi resta che una cosa da fare e la faccio ora subito prima che sia troppo tardi. Urlo forte molto forte qualcuno magari mi sentirà dalla scala. Ora sono sveglio. Il cervello è in piena attività smosso dalla paura. Urlo ancora e ancora e ancora. Urlo fino a scoppiare. Finchè sento le tempie battere e gli occhi spingere verso l'esterno quasi volessero uscire con tutto il mio fiato.Ma nessuno mi sente.Il tempo quando sei in certe situazioni non passa veramente mai. Ho perso il senso delle ore, dei minuti. Da quanto mi trovo qui non saprei proprio dirlo. Comincio ad avere sete. Sento la gola secca come una foglia e penso che presto si riempirà di rughe e diventerà vecchia e secca. E lentamente morirò di sete prima che di fame e mi ritroveranno qui come si legge ogni tanto sui giornali e il mio corpo magari sarà una cosa putrida e inguardabile. Non vorrei proprio morire. Urlo ancora devo farlo ora che ho ancora le forze per farlo. La porta si apre all'improvviso. La luce entra violenta e bianca come se dall'altra parte ci fosse un gigantesco neon di luce fredda o una gigantesca fotoelettrica puntata direttamente sulla mia faccia . Chiudo gli occhi per difenderli da quell'esplosione improvvisa che ferisce le retine lasciandole impressionate come dal flash di una gigantesca macchina fotografica. Poi la porta, come si era aperta si richiude e il rumore che fa mi esplode nel cervello cerco di liberarmi tirando forte ma è come se i nodi si stringessero ancora di più facendomi male. E ripiombo nel buio. Penso che forse ho commesso qualcosa di male. Chi può volere farmi tutto questo ? Chi mi odia a tal punto ? Mi sento sempre più debole. La coperta che mi copriva, o almeno quello che sembrava essere una coperta, è scivolata via. Forse dovrei dormire e sperare di risvegliarmi fuori da tutto questo.Il ragno una volta catturata la preda la osserva da un angolo della sua ragnatela. La osserva dibattersi disperata perchè sa che morirà e poi sarà inevitabilmente mangiata. Il ragno deve solo stendere la sua trappola e aspettare paziente che il il suo pasto la smetta di dibattersi. Forse quando sarà mangiato ancora vivo il piccolo insetto caduto nella tela ringrazierà inconsapevolmente il suo carnefice per averlo liberato da quell'infinito tormento. Mi addormento in un limbo di nulla e mi lascio come galleggiare o meglio cadere nel vuoto. Potrei essere un naufrago nello spazio alla deriva in una navicella se non fosse per questi lacci che mi legano mani e piedi alla mia zattera, l'ultimo superstite di un equipaggio che ancora si sostenta solo con l'aria che respira e con il calore che nonostante sia nudo mi avvolge. Sogno la notte o almeno quella che credoa sia stata la mia ultima notte slacciato da questi legami. La donna che mi accompagnava guardava come ipnotizzata la bionda castigata. Si poggiò al mio inguine con le chiappe dure ed ebbi come l'impressione che volesse qualcosa del genere. Le alzai la minigonna scoprii le cosce e il culo e cominciai a batterla.Ebbi come l'impressione che un uomo tra gli altri fosse più interessato a noi in quell'angolo che alla coppia che si esibiva al centro della sala. La mia compagna in effetti spingeva il corpo verso di me sobbalzando ad ogni colpo. La castigavo con la mano aperta ripetutamente da dietro mentre con l'altra le accarezzavo i seni ripempiendo le mie mani quasi fossero delle coppe. Nonostante la musica sentii i suoi gemiti. Nel mio sogno confuso ricordo nettamente il suo piacere da cui derivava il mio. Anche l'uomo si era avvicinato e ora ci stava di fronte le spalle rivolte allo show della bionda sculacciata, compresi che eravamo noi due l'oggetto della sua attenzione. Quando ci ritrovammo in tre in una piccola stanza con la chiave non ebbi alcuna sorpresa. C'era un letto e la mia accompagnatrice si stava spogliando in ginocchio al centro del materasso. La luce era bassa ovattata ma tutto era chiaramente distinto, anche l'uomo si stava sfilando qualcosa ma non per spogliarsi. Lo vidi levarsi la cintura di cuoio mentre le si sdraiava carponi sul letto, le gambe leggermente aperte il culo esposto. Ebbe un sobbalzo quando cominciò a colpirla sulle natiche nude. Mi sveglio o almeno così mi sembra perchè non vedo nulla. Questa stato inedito di vedere il buio con gli occhi aperti mi sta mandando fuori di testa. Non sento nemmeno rumorio a parte il mio respiro. Eppure avverto qualcosa di nuovo una sensazione diversa. Il contatto con qualcosa intorno alla testa all'altezza degli occhi. Mi hanno bendato. Cazzo mi hanno bendato ! Questi bastardi figli di una puttana sudicia mi hanno bendato gli occhi. Allora c'è qualcuno in questo buco di culo in cui sono finito. Mentre dormivo qualcuno deve essere entrato nella stanza per togliermi la vista ora sono al buio anche se un po' di luce fioca filtra debole da sotto  la benda. Avverto del movimento intorno a me. "C'è qualcuno...vi prego vi prego basta. Liberatemi non ce la faccio più. Cosa vi ho fatto di male ? Cosa ?". Ma nessuno risponde. Sento dei passi ed è come se mi girassero intorno per fare non so bene cosa. Perchè lo fanno ? "Guardate che posso pagare o qualcuno pagherà per me...vi prego liberatemi" sento la mia voce querula mentre piagnucolo le parole; sono patetico e so benissimo di esserlo ma vorrei solo che mi liberassero le mani e i piedi, camminare sarebbe bellissimo e rivedere la luce del giorno.Ora una mano mi sta sfiorando. Tocca il polkso, poi i capezzoli. Cerco di muovermi nel letto poi scatto verso l'alto spingendo il puvbe ed è come se urtassi qualcosa. Mi aspetto un urlo, iuna voce, delle parole ma niente nessuno parla. Eppure ho colpito qualcosa, ho sbattuto contro un corpo. L'ho sentito bene distintamente. "Chi siete ? Lasciatemi andare. Non vi ho fatto nulla di male. Lasciatemi vi prego?".