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OGNUNO TIRA L’ACQUA AL SUO MULINO


Come in tutte le cose di italica memoria adesso è il momento in cui ognuno sta tirando l’acqua al suo mulino, la situazione e lo scenario politico, venuto fuori dall’ultima tornata elettorale e che si ridisegna giorno dopo giorno è uno dei più complessi e variegati dell’intera era repubblicana. Un puzzle di difficile composizione, una vera patata bollente che il “povero” Presidente Napolitano dovrà risolvere prima della scadenza del suo settennato, o in alternativa una patata bollente che dovrà passare, ancor più arroventata, al suo successore. Con l’inizio delle consultazioni per la formazione di un nuovo esecutivo sono entrati in azione gli “sherpa”, i “traghettatori”, “i tiratori d’acqua” insomma coloro che per una ragione, vuoi personale o di partito, accreditano, fanno salire o scendere le quotazioni di colui che si ritiene possa essere incaricato di formare un esecutivo. Ognuno tira l’acqua al suo mulino, lo fa Beppe Grillo che afferma di essere in grado di formare, da solo, un esecutivo in grado di governare, lo fa Monti che si dice disposto ad un governo di grandi intese, lo fa Berlusconi che strizza l’occhio al PD guardando la prospettiva Colle, lo fa Bersani sicuro di ricevere l’incarico da Napolitano ed in ultimo lo fanno anche i Presidenti di Camera e Senato Boldrini e Grasso quando affermano che occorre formare un governo. Una situazione complessa che vede l’Italia sempre più in una stringente morsa pericolosa, nella speranza che questo continuo tirare l’acqua al proprio mulino non si tramuti poi in una catastrofica onda in grado di sommergere definitivamente lo stivale. (Giuseppe Di Fonzo - giuseppedifonzo@libero.it)