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DIECI SAGGI PER SALVARE L’ITALIA


Dopo il fallimento di Bersani e dopo le consultazioni lampo del Presidente Napolitano, le sorti dell’Italia sono state affidate a dieci saggi di nomina presidenziale. Dieci saggi che non piacciono a nessuno, non piacciono al Partito Democratico, non piacciono al Popolo delle Libertà, non piacciono ai Montani e non piacciono nemmeno ai “cittadini” del Movimento Cinque Stelle. A dirla proprio tutta questi saggi non piacciono manco alla popolazione che in merito ha un’idea tutto sua, infatti la maggior parte della gente pensa che questi tecnici non sono altro che ulteriori tecnici che devono vigilare sui “tecnici” del governo Monti. Da tutta questa vicenda una verità palese ed indiscutibile è venuta fuori, ed è quella che vede il presidente Napolitano definitivamente fuori dai giochi. Con questa mossa il Presidente ha chiaramente voluto far intendere che siamo oramai in un vicolo cieco, ad uno stallo cronico, ognuno ha le proprie posizioni e tutti sono inamovibili. Molti affermano “qui o si fa il Governo o si muore”, altri invece dicono “ormai non c’è più niente da fare”, la verità forse sta in mezzo a queste due affermazioni. La situazione è altamente complicata, attualmente lo scacchiere politico è come un grande puzzle ed ogni tessera deve andare al suo posto pena la non quadratura del cerchio. Però a pagarne le conseguenze di tutta questa crisi è solo il popolo, ridotto oramai all’osso, con una pressione fiscale da record, un tasso di occupazione in decrescita, una mancanza di liquidità da far impallidire anche i più ottimisti. La palla adesso passa nelle mani del successore di Napolitano, toccherà a lui, infatti, far cambiare la legge elettorale e successivamente sciogliere le Camere mandando nuovamente il popolo sovrano alle urne sperando che la situazioni migliori…..ma anche in questo caso sono solo ipotesi non c’è nulla di concreto.  (Giuseppe Di Fonzo - giuseppedifonzo@libero.it )