Creato da giuseppedifonzo il 01/03/2013

Free Press

Pensieri e P@role in libert@

 

 

10 MAGGIO 1987

Post n°19 pubblicato il 10 Maggio 2015 da giuseppedifonzo
 
Foto di giuseppedifonzo

Il 10 Maggio di 28 anni fa era una domenica come oggi, una domenica di primavera inoltrata, una domenica quasi estiva, assolata e stranamente calma, il campionato di calcio era alla fine e quello della stagione 1986/1987 non era stato un campionato "normale", uno di quei campionati dominati dalla vecchia signora o dalle milanesi ma era stato il campionato del Napoli, il campionato di Maradona, di Giordano, di Bagni, di Garella, del mister Ottavio Bianchi, del presidente Ferlaino e del popolo napoletano. Napoli, i napoletani e tutti i tifosi del "ciuccio" si apprestavano a vivere una domenica speciale, una domenica indimenticabile.  Il Napoli giocava in casa, in un San Paolo pieno all'inverosimile, contro i viola della Fiorentina, la vittoria o il pareggio significavano una cosa sola, una parola che nessuno voleva pronunciare per scaramanzia, un sogno inseguito per 60 anni e che era a portata di mano. Un sogno che suonava come un riscatto per la Campania terra felix ma maledetta, un sogno che si avverava grazie ad un ragazzo che veniva dal profondo sud del mondo. Anche per lui era un sogno, visto come si era integrato con la città partenopea, ma per lui era anche l'inizio della fine, un sogno chiamato SCUDETTO!        

 
 
 

Un “codicillo” nell’Italicus 2.0 aprirebbe uno spiraglio ai Sindaci “bis” a fine mandato

Post n°12 pubblicato il 25 Gennaio 2015 da giuseppedifonzo
 
Foto di giuseppedifonzo

Un “codicillo” o per meglio dire un emendamento “mascherato”, tra la pioggia di quelli presentati alla Legge elettorale, aprirebbe uno spiraglio ai Sindaci “bis” ossia a fine secondo mandato in vista di un terzo consecutivo. La notizia passata quasi sotto silenzio, sembrerebbe invece essere confermata. Infatti, già nel recente passato si era, con il cosiddetto DDL Del Rio, riformato il ruolo delle province snellendo fortemente le loro competenze, stabilendo anche la norma dell’elezione di secondo grado. Nel provvedimento erano contenute anche le disposizioni che riguardavano i Comuni, in particolare nel DDL era presente l’introduzione del terzo mandato per i sindaci dei centri con meno di tremila abitanti, l’aumento del numero dei consiglieri, da 6 a 10 per i Comuni sotto i cinquemila abitanti e da 10 a 12 per quelli sopra i cinquemila e veniva anche reintrodotta la Giunta nei Comuni in cui era stata abolita. E facendo leva proprio su quel DDL questo “codicillo mascherato” trova forza e valenza, atteso anche il paventato  accorpamento dei Comuni sotto i cinquemila abitanti. Infatti se si stabilisse che tutti i comuni con meno di 5000 abitanti debbano essere soppressi, di 8100 Comuni ne rimarrebbero poco più di 2300. In Italia i Comuni sono quasi 8100 (di media, quasi 80 per ciascuna provincia), di cui la stragrande maggioranza di minime dimensioni. Più del 10% hanno meno di 500 abitanti, il 36% ha meno di 1500 abitanti e il 72% è sotto i 5000 abitanti. Con questa soluzione sparirebbero di colpo 5.800 sindaci, 23.200 assessori, 5.800 segretari, 17.400 capi area e 87.000 consiglieri. Quindi se quest’emendamento passerebbe al vaglio del Parlamento, ottenendo il disco verde, verrebbe sicuramente applicato nella prossima tornata elettorale. Quindi per quei Sindaci “bis” non è escluso che ci possa essere anche il “ter”.   

 

 

 

 
 
 

DIECI SAGGI PER SALVARE L’ITALIA

Post n°11 pubblicato il 31 Marzo 2013 da giuseppedifonzo
 
Foto di giuseppedifonzo

Dopo il fallimento di Bersani e dopo le consultazioni lampo del Presidente Napolitano, le sorti dell’Italia sono state affidate a dieci saggi di nomina presidenziale. Dieci saggi che non piacciono a nessuno, non piacciono al Partito Democratico, non piacciono al Popolo delle Libertà, non piacciono ai Montani e non piacciono nemmeno ai “cittadini” del Movimento Cinque Stelle. A dirla proprio tutta questi saggi non piacciono manco alla popolazione che in merito ha un’idea tutto sua, infatti la maggior parte della gente pensa che questi tecnici non sono altro che ulteriori tecnici che devono vigilare sui “tecnici” del governo Monti. Da tutta questa vicenda una verità palese ed indiscutibile è venuta fuori, ed è quella che vede il presidente Napolitano definitivamente fuori dai giochi. Con questa mossa il Presidente ha chiaramente voluto far intendere che siamo oramai in un vicolo cieco, ad uno stallo cronico, ognuno ha le proprie posizioni e tutti sono inamovibili. Molti affermano “qui o si fa il Governo o si muore”, altri invece dicono “ormai non c’è più niente da fare”, la verità forse sta in mezzo a queste due affermazioni. La situazione è altamente complicata, attualmente lo scacchiere politico è come un grande puzzle ed ogni tessera deve andare al suo posto pena la non quadratura del cerchio. Però a pagarne le conseguenze di tutta questa crisi è solo il popolo, ridotto oramai all’osso, con una pressione fiscale da record, un tasso di occupazione in decrescita, una mancanza di liquidità da far impallidire anche i più ottimisti. La palla adesso passa nelle mani del successore di Napolitano, toccherà a lui, infatti, far cambiare la legge elettorale e successivamente sciogliere le Camere mandando nuovamente il popolo sovrano alle urne sperando che la situazioni migliori…..ma anche in questo caso sono solo ipotesi non c’è nulla di concreto.

 

(Giuseppe Di Fonzo - giuseppedifonzo@libero.it )

 
 
 

COME AL SOLITO TUTTO FINISCE A “TARALLUCCI E VINO”

Post n°10 pubblicato il 22 Marzo 2013 da giuseppedifonzo
 
Foto di giuseppedifonzo

Forse questa volta, secondo il mio modestissimo e personalissimo parere, abbiamo toccato veramente il fondo, siamo scesi cosi in basso che “la fossa della Marianne” al confronto è una piccola buca insignificante. Mi riferisco, ovviamente, alla questione relativa ai Marò e alla loro complicata vicenda venutasi a creare in terra indiana. Una questione complessa, che riguarda due paesi legati fra di loro da solidi, anzi direi solidissimi vincoli commerciali, una diplomazia che ha lavorato sodo per raggiungere un obiettivo che al momento però, agli occhi dei tanti non addetti ai lavori, ancora non si è palesato. Ovviamente essendo noi italiani un popolo di “bonaccioni” ci siamo letteralmente fatti mettere la parte in mano. Infatti, prima abbiamo dichiarato che i Marò, dopo la licenza ottenuta per le votazioni, non sarebbero tornati in India, poi ci siamo fatti “bloccare” l’Ambasciatore in terra indiana, successivamente abbiamo aperto un procedimento contro gli stessi Marò ed infine ciliegina sulla torta il giorno prima che scadesse la licenza concessa dagli indiani abbiamo preso i marò li abbiamo imbarcati sul un aereo e li abbiamo riportati in India, tra lo stupore e l’ilarità di tutti gli stati europei. Abbiamo toccato il fondo, forse è proprio vero che siamo un paese definitivamente in declino, un declino morale, politico e di prestigio internazionale. Su una cosa però gli altri paesi non potranno mai batterci ovvero sul metodo di conclusione di tutte le controversie....a “tarallucci e vino” è ovvio.  

 

(Giuseppe Di Fonzo – giuseppedifonzo@libero.it)      

 
 
 

OGNUNO TIRA L’ACQUA AL SUO MULINO

Post n°9 pubblicato il 20 Marzo 2013 da giuseppedifonzo
 
Foto di giuseppedifonzo

Come in tutte le cose di italica memoria adesso è il momento in cui ognuno sta tirando l’acqua al suo mulino, la situazione e lo scenario politico, venuto fuori dall’ultima tornata elettorale e che si ridisegna giorno dopo giorno è uno dei più complessi e variegati dell’intera era repubblicana. Un puzzle di difficile composizione, una vera patata bollente che il “povero” Presidente Napolitano dovrà risolvere prima della scadenza del suo settennato, o in alternativa una patata bollente che dovrà passare, ancor più arroventata, al suo successore. Con l’inizio delle consultazioni per la formazione di un nuovo esecutivo sono entrati in azione gli “sherpa”, i “traghettatori”, “i tiratori d’acqua” insomma coloro che per una ragione, vuoi personale o di partito, accreditano, fanno salire o scendere le quotazioni di colui che si ritiene possa essere incaricato di formare un esecutivo. Ognuno tira l’acqua al suo mulino, lo fa Beppe Grillo che afferma di essere in grado di formare, da solo, un esecutivo in grado di governare, lo fa Monti che si dice disposto ad un governo di grandi intese, lo fa Berlusconi che strizza l’occhio al PD guardando la prospettiva Colle, lo fa Bersani sicuro di ricevere l’incarico da Napolitano ed in ultimo lo fanno anche i Presidenti di Camera e Senato Boldrini e Grasso quando affermano che occorre formare un governo. Una situazione complessa che vede l’Italia sempre più in una stringente morsa pericolosa, nella speranza che questo continuo tirare l’acqua al proprio mulino non si tramuti poi in una catastrofica onda in grado di sommergere definitivamente lo stivale.

 

(Giuseppe Di Fonzo - giuseppedifonzo@libero.it)          

 
 
 

“PigliaDutto”

Post n°8 pubblicato il 17 Marzo 2013 da giuseppedifonzo
 
Foto di giuseppedifonzo

La XVII legislatura è partita ufficialmente, infatti dopo l’insediamento dei nuovi eletti con l’elezione dei Presidenti dei due rami del Parlamento l’attività della Camere è iniziata. Ma la domanda dal cosiddetto milione di dollari è: quanto durerà questa XVII legislatura? La cabala in effetti gioca contro, infatti già il numero 17 è considerato poco fortunato per non dire funesto, a questo poi si aggiunge la completa ingovernabilità venuta fuori dalle urne elettorali e ciliegina sulla torta l’elezioni dei due Presidenti Boldrini e Grasso, personalità del mondo civile intendiamoci con un curriculum di tutto rispetto, ma entrambi in quota centro-sinistra. Un PD “PigliaDutto”, o pardon pigliatutto, che poco aiuta la difficile situazione di stallo che si è venuta a creare, ma il tutto si capirà nei prossimi giorni quando il Presidente della Repubblica Napolitano inizierà il giro di consultazioni per la formazione di un nuovo Governo. Molti giurano che si ritornerà a votare astretto giro, altri affermano invece che una mediazione è possibile, l’ago della bilancia sarà svolto dal MoVimento 5 stelle e da Beppe Grillo che al momento però a ogni proposta di mediazione hanno sempre risposto picche. 

(Giuseppe Di Fonzo - giuseppedifonzo@libero.it)  

 
 
 

LA SORPRESA BERGOGLIO

Post n°7 pubblicato il 14 Marzo 2013 da giuseppedifonzo
 
Foto di giuseppedifonzo

Alla fine la tanto sospirata fumata bianca c’è stata. Una fumata bianca che è diventata una vera e propria sorpresa, infatti, dalla loggia centrale della basilica di San Pietro il nome scandito per il successore di Papa Benedetto XVI, in barba a tutti i pronostici, è stato quello del cardinale argentino, con origini piemontesi, Jorge Mario Bergoglio che si è imposto il nome di Francesco. Un’elezione, quella al soglio pontificio, che ha lasciato di stucco anche i bookmaker inglesi che lo avevano quotato 41 a 1, quotisti ingannati soprattutto dall’età del successore di Benedetto XVI, il quale può far valere gia 76 primavere sulle sue spalle, ma ingannati anche dalle anticipazioni del pre-conclave. Un’elezione che ha altresì spiazzato la gente che si trovava in Piazza San Pietro, la quale dopo un momento di smarrimento e soprattutto dopo le prime frasi pronunciate dal nuovo Pontefice si è sciolta come neve al sole ed è stata subito affascinata dalla semplicità di questo primo papa sudamericano. Una semplicità dimostrata dai primi gesti mossi dal nuovo Pontefice e soprattutto una semplicità ed una umiltà dimostrata con la scelta del nome Francesco, ispirandosi cosi al Santo di Assisi.

 

(Giuseppe Di Fonzo - giuseppedifonzo@libero.it)

 
 
 

OGGI L’EXTRA OMNES

Post n°6 pubblicato il 12 Marzo 2013 da giuseppedifonzo
 
Foto di giuseppedifonzo

Oggi pomeriggio si terra il cosiddetto “extra omnes” ovvero “tutti fuori”, inizierà cosi ufficialmente il Conclave per eleggere al Soglio di Pietro il successore di Benedetto XVI. Un Conclave che gli esperti ed i vaticanisti più accreditati dicono si svolga in tempi rapidi, ma che poi a leggere tra le righe non risulta essere proprio così. Chi verrà eletto a Sommo Pontefice della Chiesa? Le quotazioni danno tra i favoriti l’italiano Angelo Scola ed il brasiliano Odilo Scherer, questi due si troverebbero al momento una spanna sopra gli altri ma non riuscirebbero, comunque, ad avere i 77 voti validi per essere eletti, dopo di loro si attestano in buona posizione il ghanese Tuckson, il canadese Ouellet e l’altro Italiano Bertone. La vera sorpresa potrebbe invece essere rappresentata dal giovane cardinale filippino Luis Antonio Tagle, classe 1957, soprannominato “il cardinale 2.0” vista la sua dimestichezza ad usare i social network. Chi si succederà a Benedetto XVI? Difficile, dunque, fare una previsione sicura, le incognite sono molteplici, non ci resta quindi che restare con il naso all’insù ed aspettare prima la fumata bianca, dal comignolo della Cappella Sistina, per poi ascoltare dalla loggia centrale di San Pietro la fatidica frase “Habemus Papam”.       

 

(Giuseppe Di Fonzo - giuseppedifonzo@libero.it)

 
 
 

Fate qualcosa e fatelo presto

Post n°4 pubblicato il 10 Marzo 2013 da giuseppedifonzo
 
Foto di giuseppedifonzo

Qui tutto sta andando a rotoli, l’Italia è come un suicida che barcolla sul ciglio di un burrone. Fitch ci declassa, la politica non dà risposte, la gente sta raggiungendo un livello di esasperazione mai raggiunto prima, lo spread è come un ballerino impazzito, le aziende che falliscono aumentano in maniera esponenziale come quelle che fanno richiesta di accedere ai cosiddetti  ammortizzatori sociali. In tutto questo la gente lancia un ultimo urlo disperato “fate qualcosa e fatelo presto” questo è quello che la gente chiede a gran voce. La richiesta è di  stabilità, che al momento sembra una vera chimera, di lavoro, di una economia equa, insomma di quegli elementi che in un paese democratico come è il nostro dovrebbero essere delle cose scontate.  Invece al momento a cosa si pensa? Ovviamente alle spartizioni delle poltrone, al “mercimonio” della politica senza vedere che il popolo è con il “sangue agli occhi”. Fate qualcosa e fatelo presto, altrimenti l’Italia si ritroverà a fare buona compagnia alla Grecia, fate qualcosa e fatelo presto anche voi che nei prossimi giorni, al primo insediamento delle Camere, avete progettato di “marciare” dal Colosseo a Piazza Montecitorio, una marcia che evoca ricordi del passato, non è che questo diventi un altro corso e ricorso storico?

 

(Giuseppe Di Fonzo – giuseppedifonzo@libero.it)    

 
 
 

Grillo “l’aventiniano”, Bersani “il kamikaze” e Berlusconi “il cinese”

Post n°3 pubblicato il 05 Marzo 2013 da giuseppedifonzo
 
Foto di giuseppedifonzo

Dal terremoto e dalle macerie dell’ultima tornata elettorale ne è venuto fuori un quadro politico del tutto instabile, ancor più instabile di quello che si presentava agli occhi della nazione italiana prima dei “fatidici” 24 e 25 febbraio scorsi. Un terremoto che ha visto degli esclusi eccellenti, nessun vincitore palese ed una difficoltà oggettiva nel trovare una soluzione, che il “povero” Presidente Napolitano dovrà, però, trovare a tutti i costi, pena un catastrofico ed irreversibile collasso della nazione Italia. In questo quadro cosi configurato si ergono, intanto, tre figure diametralmente opposte che stanno, negli ultimi giorni, monopolizzando la scena politica nazionale. Grillo, Bersani e Berlusconi, questi sono i “fantastici tre” che volendo o dolendo dovranno fornire una soluzione alla critica ed instabile situazione politica italiana. Caratteri diversi, come si accennava pocanzi che sintetizzeremo in tre tipologie di persone, ovvero “l’Aventiniano”, “il Kamikaze” ed “il Cinese”. Su Grillo si può dire che è il vero e proprio “Aventiniano” della situazione, infatti lui ed i suoi eletti sia prima, ma maggiormente dopo le elezioni, si sono arroccati su delle posizioni inamovibili, un secco rifiuto a tutto, un “no a prescindere” che difficilmente potrà cambiare, tranne che allo stesso Grillo non venga conferito l’incarico di formare un nuovo esecutivo, cosa quasi improbabile. Bersani è invece “il kamikaze” della situazione, da oltre una settimana si è lanciato in un ininterrotto corteggiamento a Grillo che in concreto non ha portato e non porterà nessun frutto sperato se non quello di distruggere il suo stesso partito, che dopo la tornata elettorale ha subito e sta subendo tuttora un momento di pericolosa oscillazione. Berlusconi, infine, non sta facendo niente, per fortuna aggiungiamo noi, adesso lui è il classico “cinese” del famoso proverbio, aspetta seduto in riva al fiume, tanto prima o poi vedrà il passaggio dei cadaveri dei suoi nemici. Con questo scenario siamo messi proprio bene.

 

(Giuseppe Di Fonzo –  giuseppedifonzo@libero.it)        

 
 
 
Successivi »
 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

giuseppedifonzostreet.hasslelafarmaciadepocapsicologiaforensere1233RicamiAmoenrico505makavelikamauriziocamagnagiansagi55vivi.a.naFanny_Wilmotsybilla_cMrJakowski
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963